LECCE – In esclusiva per News.Superscommesse.it, è intervenuto Stefano Casale. Nella sua ricca carriera, l’ex calciatore ha indossato per tre stagioni la maglia del Lecce, club con cui ha debuttato in Serie A. In questo estratto dell’intervista, Casale dà il suo giudizio in merito al momento dei salentini, ora affidati alla guida di Luca Gotti, ed all’episodio di Lecce-Verona costato a D’Aversa l’esonero. Il 1996 rappresenta per Stefano Casale l’anno fortunato con l’approdo al Lecce, squadra con cui ha vissuto la parte più significativa della carriera.

Pensando a quello di oggi, come si spiega un’involuzione così netta rispetto al girone d’andata, a 10 giornate dal termine del campionato? Crede che Luca Gotti sia stata la scelta giusta?
Ad essere sincero, non mi meraviglia che il Lecce si ritrovi nelle condizioni di cui tutti possono vedere. È vero che ha ottenuto risultati importanti nel girone d’andata, ma la squadra mi è sembrata discontinua nel rendimento: si è affidata soprattutto alle prodezze di qualche calciatore di livello tecnico superiore, ma non ho visto un gioco corale che potesse essere solido nel tempo. Del resto, il Lecce ha l’obiettivo di restare in Serie A, ma resta il grande rammarico di aver sciupato una condizione per poter restare più tranquilli, senza l’affanno di arrivare all’ultima giornata. Valutando i singoli, mi sarei aspettato di più da Federico Baschirotto, perché ha dimostrato di essere un calciatore all’altezza e spero che con il nuovo allenatore riuscirà a ritrovarsi; inoltre, si parla sempre poco dei portieri, ma ritengo che Wladimiro Falcone sia uno dei migliori del calcio italiano, oltre che un vero riferimento per questa squadra, tenuta in gioco anche grazie alle sue parate; Lameck Banda è stato la sorpresa iniziale, ma ora si trova in una condizione psicofisica non eccelsa: spero ritorni a dimostrare il meglio di sé. Per la scelta del nuovo allenatore, direi che Gotti sia una persona per bene, seria ed equilibrata, soprattutto. A Lecce sta mancando proprio l’equilibrio, dunque direi che la società ha fatto benissimo a puntare sulla sua figura. Non poteva fare scelta migliore. Pantaleo Corvino, con tutta l’esperienza e la bravura che ha, sa scegliere sempre con oculatezza: anche stavolta, ha affidato le sorti a un allenatore capace. Sono fiducioso“.

Cosa ha pensato dell’episodio di Roberto D’Aversa con Thomas Henry del Verona?
Considerando che Roberto è stato anche un mio compagno di squadra ai tempi della Sampdoria, sul profilo umano sono rimasto molto dispiaciuto. Di certo, il suo gesto è da condannare ed è stato lui stesso a rendersene conto della gravità, pentendosene e ponendo le scuse pubblicamente; le immagini hanno testimoniato che, in quel frangente, fosse in balia del nervosismo che lo ha tradito, complice anche il delicato momento che stava vivendo la squadra. Mi ha meravigliato, perché lo conosco piuttosto bene e posso dire che non è affatto una persona violenta, tutt’altro“.

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