Lecce esce dal campoLECCE (di Luca Manna) – Da quanto aspettavamo un inizio di campionato così da parte del Lecce? Quanti anni sono passati dall’ultima volta in cui ai primi di settembre eravamo così pieni di entusiasmo e, cosa fondamentale, con 6 bellissimi punti in classifica dopo due giornate? Sappiamo tutti come questo campionato di Lega Pro ed il Girone C in particolare non permettano di fare “voli pindarici” dopo appena due partite, ma il Lecce visto a Monopoli prima e con l’Akragas poi sembra essere finalmente una squadra vera. Calcio propositivo, spiccatamente offensivo ma senza trascurare troppo la fase di contenimento; trame belle e veloci, sempre cercando di giocare col pallone ben ancorato sul terreno di gioco. Un Lecce che sin dalle partite di Coppa Italia sta cercando (ed ottenendo) il risultato attraverso il gioco, crescendo partita dopo partita e dimostrando di essere, almeno finora, quanto si avvicini di più al concetto di squadra.

Pasquale Padalino conferenza stampa 2La miglior difesa è l’attacco” sostengono in molti e proprio da questo concetto sembra nascere l’idea tattica di un mister Padalino che, partita dopo partita, sta conquistando tutti anche con la sua sobrietà in sala stampa, esaltando le caratteristiche di un tridente atomico. Pacilli è l’estro, la fantasia, l’uomo in grado di creare superiorità; Torromino è la potenza che si abbina ad una tecnica di categoria superiore ed in grado di vedere la porta come pochi; Caturano è il finalizzatore, quello che forse a Lecce non vedevamo da anni, l’attaccante in grado di rispondere “presente” su ogni palla pulita o sporca che circoli davanti agli estremi difensori avversari.

Andrea ArrigoniMa non di solo attacco ha vissuto il Lecce in questo avvio di campionato. Come non apprezzare la maestria di Arrigoni con la palla fra i piedi e nell’assicurare il dovuto filtro alla difesa? O come non sottolineare la bravura negli inserimenti e nell’assist di Mancosu e di capitan Lepore con l’ aggiunta di chilometri di corsa e tanta, tantissima sostanza? Benissimo anche Vitofrancesco, che conferma la sua fama da uomo dai cross pesanti, mentre qualcosa resta ancora da oliare per la coppia di centrali e un po’ più di spavalderia da acquisire per l’adattato Ciancio sulla corsia sinistra. Menzione infine per il portiere Gomis che, a Monopoli in particolare, ha dimostrato di poter dare la necessaria sicurezza a tutti i compagni di reparto.

fumogeno in Curva Nord Lecce-Akragas 4-1Un bel Lecce insomma, con la ciliegina sulla torta di una panchina che conta elementi pronti quando chiamati in causa; un Lecce giovane, euforico, con un gruppo che dà l’impressione di essere già bello e affiatato e con un pubblico che, sia concesso dirlo, se mantiene l’entusiasmo, è di categoria superiore e può davvero essere l’arma in più.

Mauro Meluso ha fatto un lavoro certosino, chirurgico; ha consegnato a Padalino l’85% della squadra già alla partenza per Cotronei ad inizio luglio. Il vero fuoriclasse di questo Lecce di inizio stagione sembra essere lui ed è giusto celebrare un uomo che riporta con la mente ai tempi di diesse che rispondono ai nomi di Pantaleo Corvino o del compianto Mimmo Cataldo.

Maglia U.s. Lecce allenatoreAdesso però occorre restare con i piedi per terra; troppe volte ci siamo scottati in questi anni per non aver imparato la lezione. Ed allora manteniamo un profilo basso, lasciando ad altri il ruolo di favoriti del girone, magari a chi si vanta di avere “l’allenatore più vincente della Lega Pro”, o a chi doveva fare e non ha fatto un mercato da 6 milioni di euro… Arriveranno (speriamo mai), anche prestazioni meno belle o risultati meno esaltanti ma sarà lì che tutti dovremo dare il nostro contributo da tifosi intelligenti che sappiano aiutare la squadra. Adesso però ci godiamo il momento, ci godiamo il bel calcio e sogniamo almeno fino a domenica prossima… con i piedi ancorati a terra, perché è vero che ci piace tantissimo sognare ma voi non svegliateci!

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