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Mister Piero Braglia

LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Le pagelle di Lecce-Ischia, gara che ha visto l’esordio vincente (primo in assoluto tra le mura amiche in questo torneo) di mister Piero Braglia sulla panchina giallorossa, ha fatto registrare non poche sorprese tra le fila di un Lecce più tonico e determinato con ritorni “eccellenti” in prima squadra e riproposizoni di alcuni elementi che erano finiti in naftalina. A meritarsi voti alti sono stati l’autore del gol-vittoria Romeo Papini, insieme ad un Filippo Perucchini para-tutto, un Ciccio Cosenza roccioso e determinato, oltre ad un ritrovato Abdou Doumbia ed un pimpante Juan Surraco che però è finito con l’uscire anzitempo per una forte contusione al piede destro che ha costretto il tecnico leccese a rivedere l’assetto tattico della sua squadra. In ombra stavolta è apparso un pur volenteroso Checco Lepore, insieme alla coppia d’attacco composta da Davis Curiale e Davide Moscardelli, entrambi logicamente ancora a corto di condizione ed ossigeno dopo i rispettivi infortuni che li hanno costretti a mordere il freno nelle scorse settimane.

1. PERUCCHINI: Compie tre parate determinanti per portare a casa i primi 3 punti davanti al pubblico amico. Gli applausi che il “Via del Mare” gli tributa sono un giusto premio per interventi davvero provvidenziali e degni di un portiere di rango. VOTO: 7.5

2. LEGITTIMO: Prima sorpresa della giornata. Braglia lo schiera titolare a sinistra e lui risponde con una prestazione tutta grinta nonostante alla fine la fatica si sia fatta sentire nelle gambe. Aiuta i compagni di reparto nell’arrembaggio finale dell’Ischia e dimostra di trovarsi bene sia in una difesa a 4 che nello schieramento a 5 degli ultimi minuti. VOTO: 6

3. SURRACO: Qualche verticalizzazione degna di ben altri palcoscenici, un paio di tocchi di fino (ma anche alcuni eccessi di egoismo), uniti ad una gran visione di gioco illuminano la manovra dei giallorossi solo per 31 minuti, quelli che il fato decide di assegnargli prima di dover abbandonare il campo dopo un rude intervento sul collo del piede destro che lo costringe ad alzare bandiera bianca. VOTO: 6 ———- (dal 31′ p.t.) CARROZZA: Il centrocampista gallipolino subentra al fantasista uruguaiano ma non riesce ad incidere come il compagno. Prova a sfruttare il gioco sulle fasce che la squadra propone ma cross e dribbling spesso finiscono in fumo. Comunque ordinato e combattivo. VOTO: 6

4. LEPORE: Stavolta non finisce nella lista dei “buoni” e già questa sarebbe una notizia. Ha il merito di spingere tanto e correre come un matto soprattutto nel primo tempo poi, a furia di scorribande lungo l’out sinistro, finisce col perdere incisività e lucidità, come dimostrano due conclusioni sparacchiate in curva da pur buona posizione. VOTO: 6

5. COSENZA: Grande tempismo sulle palle alte, senso della posizione e implacabile negli anticipi. Il suo rientro coincide con la rivoluzione della difesa giallorossa ma lui manitiene ordine e sangue freddo e sbroglia non poche matasse lì dietro. VOTO: 6.5

6. GIGLI: In coppia con Cosenza ritrova stimoli e tempi giusti negli interventi che compie. Non va troppo per il sottile e spesso butta via la palla in tribuna per non correre inutili rischi. Dà sicurezza alla retroguardia dei salentini e dimostra di potersi giocare una maglia da titolare. VOTO: 6 ——— (dal 19′ s.t.) CAMISA: Stavolta inizia dalla panchina la sua partita. Le scelte tecniche di mister Braglia lo mandano a guardare la sfida agli isolani da una differente prospettiva ma lui non si scompone e va a dare una mano ai compagni di reparto nella fase calda del finale di gara. VOTO: 6

Papini esulta dopo gol all'Ischia7. DOUMBIA: Gran bel primo tempo per l’esterno franco-maliano che sembrava il miglior Doumbia ammirato a Lecce. Ottimo ritmo, tanta corsa, serpentine ubriacanti conditi dai soliti gol divorati davanti alla porta avversaria. Poi la stanchezza si fa sentire anche per lui e, nella seconda frazione di gioco, limita le proprie scorribande ma non disdegna comunque assist (come a Moscardelli) e mostra notevole spirito di sacrificio nei recuperi fin sulla linea difensiva del Lecce. VOTO: 6.5

8. PAPINI: Quando lui fa gol, si vince. Finora ha funzionato così: 2 reti e 6 punti per il Lecce. La scelta di Braglia di schierare inizialmente la squadra col 4-4-2 ne esalta le doti e lo mette in condizione di rendere al meglio. Striglia qualche compagno un po’ pigro in certi frangenti e tiene tutti sulla corda perché, come ammette in sala stampa a fine gara, passare altre settimane col magone come già accaduto troppe volte nella sua permanenza nel Lecce non gli va e lo dimostra giocando una gara al top. VOTO: 7.5

9. MOSCARDELLI: Il bomber è finalmente tornato ma deve asciugare le polveri per poter essere definito di nuovo così. Disputa una partita tutta cuore e gran voglia di spaccare il  mondo ma non sempre accompagnate dalle necessarie condizione fisica e lucidità. Ha tre palle-gol clamorose che non riesce a trasformare e che, in altri tempi, avrebbe probabilmente concretizzato senza sforzi. VOTO: 6

10. DE FEUDIS: Ben altra prova rispetto al flop di Foggia. Oggi l’ex centrocampista del Cesena dimostra di valere ancora categorie superiori giocando una bella partita fatta di un certosino lavoro di taglia e cuci tra i reparti. Indomito e combattivo, non concede nulla agli ischitani. VOTO: 6.5

11. CURIALE: Per lui vale un po’ lo stesso ragionamento fatto per Moscardelli. A differenza del compagno barbuto, però, lui appare più abulico e in deficit di forma. La corsa non è ancora rapida e fluida, così come la freddezza sotto-porta. Occorrerà aspettare che il fisico risponda al meglio per vedere all’opera una coppia di attaccanti che per la Lega Pro è sprecata: parola di mister Braglia. VOTO: 5.5 ——— (dal 30′ s.t.) LIVIERO: Poco più di un quarto d’ora per lui che però permette al tecnico giallorosso di provare in partita il possibile 3-4-3 del futuro. VOTO: S.V.

All. BRAGLIA: Buona la prima. Bluffa dichiarando che non avrebbe messo granché mano all’assetto tattico della sua nuova squadra ed invece, in soli 3 giorni al timone di questo gruppo, ecco che ti propone un Lecce cambiato non solo negli interpreti, ma anche nello spirito. La scossa che si augurava c’è stata. Ora servirà recuperare fiato e consapevolezza dei propri mezzi per trovare anche la continuità. VOTO: 6.5

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