ROMA (di Pierpaolo Sergio) – Feroce delusione per il Lecce che viene sconfitto dalla Roma solo nel recupero e getta alle ortiche una grossissima occasione per tornare al successo. Partita di sofferenza in fase di contenimento per i salentini che poi sono bravi ad alzare il baricentro nella ripresa e portarsi in vantaggio meritatamente con Almqvist. La doccia gelata arriva però nel recupero con l’uno-due capitolino a firma di Azmoun e Lukaku che negano agli uomini di D’Aversa la gioia di un successo che manca da un mese.

FALCONE voto: 7
È subito decisivo parando al 5′ un calcio di rigore a Lukaku (al primo errore dopo 21 centri consecutivi), neutralizzando la conclusione centrale dell’attaccante. Primo tiro dagli 11 metri neutralizzato in stagione per lui e sesto in carriera, peraltro contro la squadra per cui fa il tifo. Al 25′ è reattivo su tiro a giro di Aouar che devia in angolo. Nella ripresa, al 54′ è ancora attento su Lukaku respingendogli di piede un piattone rasoterra su rapida ripartenza. La doppia beffa arriva però al 92′ su incornata del liberissimo Azmoun che trova l’1-1 e subito dopo con Lukaku che trova la rete dell’inopinato 2-1.

GENDREY voto: 5
Se la deve vedere con El Sharaawy che nella prima parte della prima frazione di gioco lo mette spesso in imbarazzo grazie alla sua velocità e capacità di dribbling. Prende pian piano coraggio e si affaccia un paio di volte nella metà campo romanista, provando a duettare con Almqvist lungo la corsia destra. Al 52′ ci prova dalla grande distanza ma il bolide finisce altissimo. Le sue incursioni si fanno man mano più frequenti ma allo stesso tempo liberano praterie per gli esterni della Roma che da quelle parti affondano il coltello a proprio piacimento.

BASCHIROTTO voto: 5,5
Di sicuro finora il suo rapporto con il VAR non è idilliaco. Da un suo leggero ed involontario tocco di mano su conclusione di Mancini nasce infatti il contestato rigore alla prima azione del match. L’arbitro Colombo va a rivedere l’episodio e concede il penalty che Lukaku poi fallisce. Passato il pericolo, invita i tifosi leccesi presenti nel Settore Ospiti a incoraggiare la squadra. Fa a sportellate con gli avanti avversari fino alla fine anche se concede troppe conclusioni a Dybala e soci.

PONGRACIC voto: 5,5
Tocca a lui guidare per larghi tratti la difesa giallorossa con personalità e buona tecnica. Quella che mette in mostra nel secondo tempo, quando va in slalom tra le maglie della difesa della Roma e impegna Rui Patricio in una parata che salva il risultato. La macchia alla sua prova arriva nel beffardo finale di match quando serve un pallone troppo lungo per lo sfinito Kaba e che la Roma capitalizza al massimo mandando in gol Lukaku.

DORGU voto: 6
Stavolta tocca a lui partire titolare. Il ragazzo dimostra di avere stoffa anche su un palcoscenico importante qual è l’Olimpico. Inizio in apena come tutta la sua formazione, ma col passare dei minuti aumenta il proprio rendimento, spingendo anche in avanti a dare man forte in fase di possesso. Buone alcune diagonali difensive ed alleggerimenti a spazzare l’area di rigore leccese. Pure lui finisce sul taccuino dell’ineffabile Colombo per un entrata su Bove che non sembra meritevole dell’ammonzione. Resta in campo fino dopo l’ora di gioco e poi, anche perché gravato dalla sanzione disciplinare, cede il posto a Gallo.

→ (dal 62′) GALLO voto: 5,5
Cambio ormai consueto. Iniza benino, spingendo e coprendo come la situazione richiede. La veemenza degli assalti finali romanisti lo trova tuttavia impreparato. Non chiude su Lukaku in disperata spaccata nell’azione della rete che decide la sfida.

KABA voto: 6
In non perfette condizioni di forma, gioca fino al 98′ stringendo i denti, andando a fronteggiare le folate degli uomini di Mourinho che per tutti i primi 45′ effettuano un giro palla a velocità vorticosa. Va talvolta in confusione ma spezza anche numerose trame di gioco avversarie. Ripresa di spessore con tanti palloni recuperati e portati nella metà campo romanista ma la stanchezza alla fine prende il sopravvento e non ha la lucidità per centrare la porta avversaria e dare robustezza alla sua difesa nel micidiale recupero.

RAMADANI voto: 6,5
Primo tiro verso la porta avversaria a sua firma al 30′ ma la sfera non inquadra lo specchio, con Rui Patricio in totale controllo. L’aggessività dei padroni di casa è esasperata fin dal calcio d’inizio ed in mediana il Lecce soffre e non poco. Non perde lucidità e si piazza davanti l’area di Falcone diventando un baluardo insuperabile. Ottime alcune chiusure negli ultiimi sedici metri a interrompere le triangolazioni tra gli attaccanti avversari.

RAFIA voto: 5,5
Duella a centrocampo con Bove, in predicato in estate di poter approdare al Lecce e giocare proprio nel quel ruolo oggi suo. Palesa troppa lentezza nel tenere la palla tra i piedi e cercare di servire  i compagni di reparto e dell’attacco. Si schiaccia molto a difesa dell’area salentina e di conseguenza gli spazi in ripartenza diventano abissali da sfruttare in maniera produttiva. Esce nella ripresa senza aver convinto appieno.

→ (dal 62′) GONZALEZ voto: 5,5
Stavolta entra bene in partita dando una grossa mano ai compagni e mettendo al servizio della sua squadra le energie fresche di cui dispone. Ad ogni modo, mancano i ripiegamenti in marcatura sulle ripartenze romaniste che fanno tanto male al Lecce.

ALMQVIST voto: 7
Ritrova il gol personale ma stavolta non coincide con un successo. Per tutto il primo tempo prova con qualche scatto a mettere in difficoltà il diretto controllore e portare palloni interessanti in area romanista. Scarsamente supportato dai compagni, va agli uno contro uno per tentare di rendersi pericoloso. Tanto impegno che sfocia in un diagonale basso ben controllato dal portiere. Nel secondo tempo sale in cattedra trasformando l’unica chance che gli capita per calciare a rete e trovando lil gol che sembrava poter regalare l’impresa. Esce poco dopo per permettere a D’Aversa di rimpolpare la difesa.

→ (dall’80’) TOUBA voto: 5
D’Aversa lo manda in campo nel caldo finale di gara per puntellare la difesa e fronteggiare i 4 attaccanti schierati da Mourinho per recuperare lo svantaggio. Appena entrato si fa ingenuamente ammonire per perdita di tempo, allontanando un pallone finito in fallo laterale. Perde il mismatch fisico con Lukaku al 92′ quando, nel tentativo di anticiparlo, il belga lo travolge e trova la rete della insperata vittoria.

KRSTOVIC voto: 6
Tentenna ogni volta che ha il pallone tra i piedi e viene puntualmente neutralizzato. Primo tempo di sofferenza e sacrificio in cui cerca il dialogo con i comprimari di reparto ma non è mai pericoloso poiché non trova modo di calciare verso la porta. Nei secondi 45′ si costruisce una sola azione personale culminata con un diagonale che è deviato in corner, poi viene richiamato in panchina nel finale sia per far trascorrere il cronometro che per immettere forze fresche in avanti.

→ (dall’80’) PICCOLI voto: 5,5
Si fa vedere in attacco quando il Lecce prova a chiudere la pratica ma non è bravo e freddo nel tirare con decisione quando gli capita l’occasione. Aspetta che Strefezza gli serva il pallone del possibile 0-2 che avrebbe chiuso la gara ma il capitao lo ignora e calcia in porta lasciandolo a bocca asciutta.

BANDA voto: 7
Il più attivo e convincente tra gli attaccanti di D’Aversa. Gioca di nuovo titolare, ma viene subito ammonito in apertura di match dall’arbitro che si conferma ultra-casalingo nelle scelte adottate a danno del Lecce per un semlice contatto spalla a spallacon Dybala sulla trequarti. Poi subisce diversi interventi meritevoli di cartellino ma i romanisti sono graziati ogni volta. Cerca anche la conclusione ma è fermato sul più bello in più occasioni. Alla mezz’ora reclama un possibile rigore per tocco di mani di Karsdorp, ma Colombo e il VAR lasciano proseguire. Spina nel fianco della retroguardia della Roma, ci mette lo zampino nell’azione del gol di Almqvist a cui serve un assist che lo svedese trasforma in oro. Subito dopo viene richiamato in panchina.

→ (dal 74′) STREFEZZA voto: 5
Egoista a danno della squadra. All’86’ si crea e divora allo stesso tempo una ghiottissima palla-gol per chiudere in anticipo la contesa. Il suo diagonale basso non inquadra lo specchio della porta e grazia Rui Patricio, con Piccoli libero accanto che si danna l’anima per il mancato assist. Un minuto dopo si becca pure lui l’ammonizione per un falletto a centrocampo su Llorente. All’89’ ci prova ancora in un tambureggiante tiro al bersaglio con Kaba e Piccoli che non trovano lo spiraglio giusto per il raddoppio.

All. D’AVERSA voto: 6
Allarmismo no, ma neppure troppa tranquillità dopo quest’altra sconfitta che potrebbe avere risvolti psicologici pesanti per com’è maturata. Spetta a lui tenere su il morale di un gruppo che paga errori strutturali e di gioventù per fronteggiare la malizia degli avversari più navigati nel portare a casa partite come quelle di stasera. I cambi apportati a gara in corso stavano per risultare ancora una volta determinanti, ma finiscono col mortificare squadra e tifoseria visti gli errori personali di alcuni subentrati.

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