LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Si è aperta oggi pomeriggio in casa del Lecce la raffica di conferenze stampa che prevedono la presentazione degli ultimi arrivati nella sessione estiva del calciomercato. Proprio il bilancio della campagna acquisti e trasferimenti è stato al centro delle dichiarazioni del presidente Saverio Sticchi Damiani, accompagnate da quelle del Dg Pantaleo Corvino, alla presenze del Ds Stefano Trinchera. Il numero uno della società giallorossa ha affermato: “Si è chiusa un fase di calciomercato in cui abbiamo fatto un ulteriore passo avanti rispetto al progetto presentato l’anno scorso. Si è partiti con un processo di ringiovanimento incrementato attraverso le 8 acquisizioni a titolo definitivo sulle dieci totali. Un mercato doppio condotto da Corvino e Trinchera che interessa anche la Primavera impegnata nel massimo campionato di categoria. Da questo è nata la necessità dell’acquisizione di altri 10 elementi, tutti nazionali nelle rispettive selezioni, che arricchiscono il patrimonio tecnico della società. Siamo davanti ad un lungo percorso che in questa stagione appena iniziata vorrei partisse scevro da polemiche, viste le difficoltà che questa Serie B presenta intese come aumentata competitività e ingresso di nuove proprietà con grosse capacità finanziarie, come il neopromosso Como che può permettersi in organico gente di prima fascia. A Lecce abbiamo preso in esame la possibilità di inserire nuovi soci stranieri, ma finora non ci sono stati grandi riscontri, vuoi anche per la posizione del nostro territorio. Ecco allora che sottolineo l’importanza di essere tutti uniti ora che sono alle spalle situazioni non semplici qualche tesserato. Si tratta di questioni legate a richieste di andare a giocare strappando il miglior contratto possibile e perché ciò accada serve che il Lecce chieda a sua volta il meno possibile. Ma non sempre può accadere qualcosa del genere. Sono scontri che portano a frizioni inevitabili tra chi fa i propri interessi e noi proprietà che abbiamo il dovere di tutelare il club. Per questo non abbiamo dato incentivi all’esodo né buonuscite. Sono i dettagli che alla fine faranno sì che una squadra possa andare verso l’alto anziché verso il basso. Colgo l’occasione per ribadire che proprio per quanto detto sarà fondamentale l’aiuto del pubblico che ci è mancato l’anno scorso, particolarmente in casa che deve tornare ad essere il nostro fortino. Spero che dopo oggi ogni dubbio venga dissipato e ci si concentri solo sul campo”.

Entrando nel dettaglio di alcune situazioni, il presidente ha annunciato: “La questione Falco? È stato uno dei casi spinosi a cui ho fatto cenno e che abbiamo dovuto affrontare e risolvere. Voleva giocare in altre piazze e chiedeva al Lecce di non avere particolari pretese per non complicare la cessione. Questa è l chiave di lettura per comprendere simili dinamiche. La Stella Rossa non ha onorato quanto doveva come corrispettivo prevista nel contratto e ci siamo rivolti al Tribunale internazionale che ha accolto le nostre richieste comprese le penali”.

“Le risorse entrate dalla cessione di Henderson – ha poi aggiunto Sticchi Damiani – sono state reinvestite nelle operazioni in entrata. I più onerosi ingaggi sono quelli di Blin, Strefezza e Gargiulo, mentre per gli altri ci possiamo avvantaggiare di determinate soluzioni spalmate in più anni. Il monte ingaggi è diminuito del 25% ma è migliorabile se per esempio Corini trovasse un altro club. Ci eravamo prefissi una riduzione di un 35-40% e ci siamo andati vicini. Gli obiettivi economici e tecnici che ci siamo posti sono difficili ma siamo in ballo e in quel solco operiamo. È una gestione che limita i danni ma non riequilibra il bilancio, per cui servirebbe una grossa plusvalenza”. 

Queste invece le piccate dichiarazioni di un  Corvino: “Non sono fresco non certo perché non sopporti le varie turbolenze ma perché è da un anno che ci si è sforzati a fare tanto per la prima squadra e per il settore giovanile. Quando si annunciano degli obiettivi mettendoci come sempre la faccia corre poi l’obbligo di raggiungerli attraverso le idee, che vanno esposte e discusse, ma portandole poi avanti seguendo la propria esperienza. Con coraggio ed umiltà abbiamo annunciato l’anno scorso di voler raggiungere un traguardo poi sfiorato per un episodio negativo. Avremmo potuto centrare l’impresa dopo il primo dei tre anni di tempo che ci siamo dati per realizzare il progetto societario prefisso. Ora siamo alla seconda stagione che è iniziata con la Primavera tornata dopo tanto tempo nell’olimpo del calcio di categoria. La patrimonializzazione ed il riequilibrio finanziario sono in atto e corrispondono a quanto preannunciato. Ciò significa poter toccare con mano che si sta raggiungendo quel che è stato programmato, ma si tratta di imprese che sfiancano se si devono ottenere con tanti sforzi, impegno e sacrifici“.

Da qualche parte sento attaccare questa società – ha sottolineato con toni accesi il Direttore Generale dell’Area Tecnica giallorossa – ma ci sono i fatti a parlare per noi. Si attacca la mia storia nonostante quanto fatto nella mia passata esperienza professionale. Eppure, non sono stato certo facilitato nell’operare. La situazione che ho trovato a Lecce è da mal di testa, ma non mi sono certo abbattuto, non faccio compromessi con nessuno e mi sono rimboccato le maniche perché sono prima di tutto un tifoso del Lecce. Sono una sentinella che non permette a nessuno di alterare certi equilibri. Abbiamo perso un’opportunità lo scorso anno che non era annunciata o programmata ma, nonostante ciò, è sfumata per poco. Ora sento accuse di mancanza di salentinità nel programmare. Sono attacchi a cui non rispondono nemmeno, che arrivano da dietro qualche tastiera, mentre a me interessa che non si insinuino dubbi nella mente dei veri tifosi giallorossi. Nel calcio di oggi non si può più stare a guardare da dove arriva un calciatore. Se trovo un elemento valido per il Lecce non me lo lascio scappare solo perché non ha avuto la fortuna di nascere in questo territorio. Io cerco dapprima qui risorse da inserire nel vivaio, ma se poi non se ne trovano e poi arrivano magri dall’Ucraina non bisogna gridare allo scandalo. Per non parlare del divario tra quanto possono investire alcune società e quanto può investire il Lecce. La coppia d’attacco Cerri-La Gumina del neopromosso Como guadagna 4 milioni netti a stagione in totale. Non serve aggiungere altro… Figurarsi se si allarga lo sguardo ad altri club che hanno risorse ancor più importanti”.

Entrando nel dettaglio di situazioni tecnico-tattiche, ecco poi il Corvino-pensiero: “Il Lecce aveva la seconda peggior difesa dello scorso campionato e lì dovevo intervenire in maniera più massiccia e ancora mi si chiede il perché di determinate operazioni. Abbiamo annunciato che ci dovevano essere 14 uscite e ce ne sono state 10. Significa che, fatto trenta, è mancato fare trentuno, ed è un peccato. Si sta facendo il consuntivo di quanto fatto in entrata al mercato e non deve passare il messaggio che sia mancato il botto finale o che non siano stati piazzati gli esuberi. Con Benzar e Pisacane stiamo trattando la rescissione del contratto, mentre gli altri due (Meccariello e Paganini, ndr) rientrano nel gruppo se sono meritevoli di essere calciatori di Lecce e se il mister lo riterrà opportuno. Sul fronte acquisizioni ne sono state fatte 14 e tutte senza aspettare l’ultimo minuto. In più abbiamo rispettato le regole imposte dalla Lega B in termini economici per chiudere ogni trattativa. Per rinnovare profondamente non bastano certo tre sessioni di mercato, ma qui lo abbiamo e lo stiamo facendo. A meno che non si voglia far capire a me ed a tutto il mondo calcistico che non si possa giocare senza trequartista e le due punte. Invece, a calcio si può anche schierare un attaccante centrale, due esterni, tre centrocampisti e quattro difensori. Rispetto allo scorso campionato il Lecce ha perso 24 gol segnati da attaccanti e trequartisti, compresi i rigori. I nuovi arrivati hanno invece messo a segno 21 reti, con un solo rigore. Numeri che indicano equilibrio di valori, per lo meno sulle reti segnate da chi gioca in quei ruoli. Sul mercato abbiamo colto le opportunità, com’è giusto che sia per una società come il Lecce. Anche attraverso simili operazioni si persegue la crescita del club. Gli italiani arrivati nella seconda parte di mercato? Beh, anche i primi lo sono: Tuia e Olivieri. Sono 8 italiani, due islandesi, nazionali e on due scappati di casa, e due francesi, con Dermaku e Strefezza che si possono ormai considerare italiani. Certi mercati vanno aggrediti subito per cogliere le occasioni. Quanto si è speso per prima squadra e settore giovanile? Per i 10 arrivi della Primavera sono stati investiti circa 650mila Euro tra acquisizioni e stipendi”.

“Cambiando modulo, si è cambiato spartito. Il terzo attaccante non arrivato anche se annunciato in precedenza come obiettivo lo si deve anche al confronto con l’allenatore, non agli arrivi successivi di Strefezza e Di Mariano. In rosa abbiamo un giovane come Pablo Rodriguez che ha già fatto vedere quanto vale e che ho paragonato ad Icardi perché può giocare anche da punta centrale pur avendo caratteristiche diverse da quelle di Coda. Va valorizzato ulteriormente e messo in condizioni di crescere ancora”.

“Quanto tempo serve a mister Baroni? Per il lavoro dell’allenatore è giusto spendere due parole: abbiamo trovato interpreti importanti per gli esterni a cifre inferiori a quelle che ci sarebbero state chieste l’anno scorso. Con i giocatori che ha ereditato e che sono votati al retropassaggio, alle ripartenze scriteriate e via dicendo, serve necessariamente tempo, vito che non sono stati corretti già l’anno scorso. Per vincere serve verticalizzare e me lo dice la mia esperienza. A me spetta il compito di esaudire le richieste del tecnico laddove possibile e metterlo nelle migliori condizioni per lavorare. Non ha la bacchetta magica. Sappiamo e confermo che abbiamo allestito una squadra forte e competitiva ma attenzione anche agli altri che lo sono altrettanto”.

Infine, il diesse Trinchera ha dichiarato: “C’è un solo calciatore no-vax in rosa, nonostante la politica societari che è favorevole alla vaccinazione. Le scelte di mercato non sono state condizionate da eventuali decisioni di non farsi inoculare il vaccino”.

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