matera-lecce-0-1-mancosu-esultaLECCE (di Gavino Coradduzza) – Ancora lui, sempre lui, Marco Mancosu… È sempre lui, ormai da lungo tempo, a risolvere le partite del Lecce o, come è accaduto questa sera, a togliere le castagne dal fuoco, ed il Lecce si isola al comando della classifica. Ma andiamo con ordine: Piero Braglia, ci si può scommettere, venderebbe l’anima al diavolo pur di dare un diaspiacere a quel Lecce che gli aveva dato il benservito senza troppi complimenti… Bisogna dire che il suo Cosenza ha fatto una buona partita senza tuttavia cogliere un risultato positivo; ma è piaciuto.

lecce-cosenzaIl Lecce avvia il gioco con disinvoltura; funziona bene la corsia di sinistra con la spinta di Di Matteo, la sapiente interpretazione di Mancosu come raccordo, filtro aggiunto e spinta quasi costante. Però il Cosenza ha organizzato per benino la fase difensiva, adattandosi al gioco monotematico di Braglia: sbarramento molto folto a protezione dei due centrali di difesa e lunghe sciabolate confidando nel duo Allan Pierre Baclet (toh, chi si rivede…) e Mendicino, scavalcando il centrocampo.

francesco-cosenzaEd in effetti, piaccia o non piaccia, l’occasione più ghiotta è quella che il Cosenza costruisce intorno al 20°, con Perucchini ottimo nell’opporsi alla conclusione pericolosissima (a tu per tu con l’avversario solitario). Il Lecce stenta nel trovare sbocchi in avanti, l’area del Cosenza resta un pio desiderio mntre gli avversari, sornioni sornioni, pizzicano con una certa pericolosità, ma con mira approssimativa… Il fatto è che nel ricorrere ai consueti passaggi laterali tra difensori e centrocampisti, i giallorossi peccano talvolta nella misura e di queste leggerezze può approfittare l’avversario, quel Cosenza che coglirebbe pure un palo con susseguente gol sulla ribattuta, ma che l’arbitro annulla per la eccessiva foga di Baclet nel colpire di testa, appoggiandosi sulle spalle di Ciccio Cosenza

Il primo tempo non rende giustizia alla classifica delle due squadre (15 punti di differenza tra l’una e l’altra); le cose migliori o, se si preferisce, quelle più insidiose, le ha fatte vedere il Cosenza; scarno e disadorno quanto si vuole ma più pericoloso dei giallorossi…

Lecce ancora sbadato in avvio di ripresa ed ancora una volta gli avanti calabresi non sanno sfruttare gli spazi disponibili in area. Quella solidità difensiva conquistata e consolidata nelle ultime partite sembra essersi incrinata in questa fredda serata. Cosenza e soci del reparto arretrato funzionano bene singolarmente, ma come reparto, le cose non vanno altrettanto bene, anzi…

mancosu-al-tiroDopo una quindicina di minuti Liverani opera una mezza rivoluzione; segno evidente che si è reso conto che le cose non vanno nel verso giusto; escono Marino, Pacilli e Torromino, al loro posto dentro Ciancio, Riccardi e Di Piazza. Mancosu va a fare il trequartista e Lepore si riporta a centrocampo. Poi c’è quella che possiamo ormai chiamare “tradizione”, la tradizione-Mancosu: ancora una volta riceve palla pochi metri dalla linea d’area, ancora una volta solleva lo sguardo ed osserva porta e portiere avversario e, ancora una volta, accende la miccia del missile custodito nel suo destro: palla nel sacco! Accade tutto in un attimo: palla, sguardo, tiro, gol… Tutto in un batter di ciglia come se si trattasse di un tocco di bacchetta magica: gran gol, grandissimo gol, ma ormai non è più una novità…

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