LECCE (di Gavino Coradduzza) – “Santo Subito” verrebbe da implorare già al 7° minuto di gioco a Cosenza perché il solito Gabriel si presenta al “San Vito-Marulla” con il solito miracolo a cui ci sta abituando in ogni partita opponendo il proprio malleolo alla ravvicinata conclusione di Carretta a cui nega la gioia del fulmineo vantaggio che avrebbe magari cambiato volto alla sfida tra calabresi e salentini iniziata con un’ora di ritardo a causa del Covid che voleva due tesserati giallorossi contagiati salvo poi risultare falsi positivi

Ma qualche minuto prima, a vivacizzare le coronarie dei tifosi salentini, ci aveva pensato già Tachtsidis con un’assai pericolosa leggerezza difensiva. Azioni alterne sui due fronti poi, al 12°, è Massimo Coda ad aggiudicarsi il tap-in con il portiere calabrese Falcone battuto dopo una respinta (e non sarà la sola…) per firmare lo 0-1. Poco dopo, per non far terminare troppo presto la partita tra Cosenza e Lecce, lo stesso Coda pensa bene di farsi respingere un calcio di rigore concesso per un fallo in area di Idda su Paganini

Ecco allora che anche Stepinski (roba da mettersi le mani tra i capelli) spreca incredibilmente una sorta di calcio di rigore in movimento: non lo contrasta nessun avversario, stoppa la palla a centro area, ha tutto il tempo necessario per prendere la mira, far andare giù Falcone sulla sua destra ma di piatto sparare fuori a sinistra…

 

È tutto sommato una partita molto animata, ma giocata come? Beh, il Cosenza non ha molto da offrire a parte l’impegno, la voglia di fare punti contro il Lecce e confidare nella buona sorte. Non fa grandissime cose neanche il Lecce che, però, spesso compie buone giocate alternandole a qualche grossolano errore. C’è da aggiungere che Dermaku aveva dovuto abbandonare il campo già al 10° di gioco; al suo posto dentro Meccariello

Poi, al 41°, battibecco tra Corini e il direttore di gara Aureliano; botta e risposta: “Non fare il fenomeno”, attacca il tecnico; la pronta risposta è il cartellino rosso che tocca subito dopo anche al molto “movimentato” Rossettini

Il Lecce continua a mostrare un buon equilibrio, una discreta capacità di spinta e puntuali inserimenti in avanti da parte dei centrocampisti. E naturalmente può tranquillamente contare su San Gabriel che sistematicamente abbassa la saracinesca della sua porta. Zero a uno e si riparte per la ripresa…

Il Cosenza del secondo tempo non sembra essere in grado di dare lustro alla sua prestazione, anzi, fa lievitare la propria approssimazione nei disimpegni, a  centrocampo  perde palloni su palloni e tuttavia, dopo aver pareggiato al nono minuto (fuorigioco?) con Gliozzi, in un paio di situazioni sfiora addirittura il vantaggio: stranamente il Lecce si è un po’ raggomitolato e rischia; rischia davvero molto. Allora fuori Majer e ritorna in campo Mancosu

A 10′ dal termine Pettinari sostituisce Stepinski; il finale è pieno di rischi per entrambe le squadre: Falcone, e come anticipato non si tratta della prima volta in questa partita, è molto bravo a pareggiare le prodezze del suo dirimpettaio Gabriel il quale, a 5′ dal termine, vola per deviale in angolo una legnata dai 35 metri…

In definitiva, un pareggio non è mai sprecato; tuttavia per questo Lecce ancora in fase di rodaggio il piglio della grande squadra stenta ancora a manifestarsi. Aspettiamo…

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