LECCE – È stata lunga e appassionata la risposta che Saverio Sticchi Damiani ha voluto riservare a Luca Manna, uno degli  amministratori del gruppo facebook #SpacchiliLecceMiA, che gli aveva scritto un accorato messaggio all’indomani della sconfitta interna con la Fiorentina. Il 3-1 asl passivo ha creato scoramento e preoccupazione per le chance di salvezza della formazione leccese, come pure commenti al veleno che non mancano mai quando le cose non vanno per il verso giusto.

Il presidente dell’U.S. Lecce ha recepito il senso dui quelle parole scritte col cuore ed ha così risposto all’appello a non mollare e credere nella salvezza: “Grazie Luca per questo meraviglioso post. Grazie per tutto quello che fai (e fate) per trasmettere equilibrio e buon senso e sopratutto passione. Credimi, io mi nutro proprio della passione che la gente mi trasmette, quella vera, autentica che si respira nella vita vera e talvolta (meno) anche sui social. Io non mi offendo per qualche critica più o meno costruttiva e credimi non do alcun peso alle cattiverie di pochi che mirano solo a distruggere. Caro Luca, una cosa vorrei che tu sapessi e con te chi ama il Lecce veramente: non siamo in serie A per caso, per fortuna o peggio ancora perché è capitato, come leggo talvolta. Tutti noi abbiamo voluto fortemente essere qui, non abbiamo dormito la notte per questo, non abbiamo lesinato risorse, tante risorse… a gennaio scorso quando abbiamo capito che il miracolo era possibile abbiamo investito ancora ed ancora, financo a febbraio dopo l’infortunio di Scavone abbiamo speso nuovamente. Risorse sottratte alle nostre vite, ai nostri figli… Ogni anno un bilancio in perdita da ripianare, costi da coprire. A questo aggiungi le notti in bianco, i chilometri percorsi, il tempo sottratto alla famiglia, al lavoro. Tutto questo per essere dove siamo oggi, grazie ad un lavoro snervante e durissimo di tutti: proprietà, dirigenti, mister e squadra. Non aver forse ripetuto fino alla noia tutto ciò fa pensare che noi siamo in A per caso e quindi con leggerezza saremmo pronti a perderla. Non abbiamo vinto un viaggio premio, ce lo siamo conquistato con fatiche immani e con noi una moltitudine di fantastici tifosi. Io non ho voglia di togliere il disturbo in questa categoria, come se fossimo fuori luogo, come se non fossimo all’altezza. Io voglio provarci fino alla fine. Sarà durissima perché per una neopromossa è complicato, specie se si decide di spendere un bel pezzo di budget per sistemare il vecchio e inadeguato Via del mare. Il Lecce sopravvive ad ogni categoria, ma noi questa serie A dobbiamo provare a non perderla, ne ha bisogno la gente come noi, ne ha bisogno questa terra meravigliosa. Soffrire è nel nostro DNA ma è anche la nostra forza perché la sofferenza ha reso ancora più memorabili i nostri successi e meno amare le nostre sconfitte“.

 

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