LECCE (di Riccardo Miglietta) – L’emergenza da Covid-19, iniziata ufficialmente lo scorso 9 marzo con la proclamazione da parte del governo del lockdown totale in tutta Italia, ha obbligato allo stop forzato di ogni attività anche nell mondo dello sport, soprattutto nel calcio quando si stava per entrare nel vivo della competizione, tra lotta scudetto e lotta salvezza.
Il ministro dello sport Vincenzo Spadafora ha recentemente affermato che l’idea di ripartire con il campionato di Serie A potrebbe concretizzarsi anche a partire dal prossimo mese di giugno. Tuttavia, gran parte dei tifosi italiani, compresi i gruppi ultras, hanno espresso il proprio disappunto nei confronti di tale ipotesi. Le voci di disaccordo tendono a sentirsi di più, rispetto a chi è invece favorevole al ritorno in campo sia pure a porte chiuse, poiché quasi tutte le tifoserie sono unanimi nel ribadire che non avrebbe senso riprendere il campionato per vari motivi: uno dei più importanti è certamente il rispetto verso tutti coloro che a causa di questa pandemia hanno perso parenti o la loro stessa vita.
Per questo motivo molti striscioni sono stati appesi davanti ai cancelli degli stadi. Da Nord a Sud tutti recitano “No alla ripresa”, oppure “Per sistemarvi la coscienza vi basterà mettere il lutto al braccio in segno di rispetto”. Anche gli Ultrà Lecce hanno espresso la loro idea scrivendo su alcuni drappi affissi sui cancelli del Via del Mare: “Si continua a morire ma per voi conta ripartire. Contro il vostro calcio nessuna resa nessuna ripresa”.
Ma affianco a questi giusti motivi, ce ne sono altri che riguardano piuttosto l’aspetto tecnico del campionato. Infatti, molti tifosi considererebbero il campionato finito secondo le modalità decise dalla Figc come un torneo falsato, con giocatori in scadenza di prestito e clausole rescissorie da dirimere e credibilità generale del movimento calcistico ormai messa a dura prova.
Insomma, è chiaro come ogni amante dello sport non abbia minimamente intenzione di assecondare i desideri dei vertici del mondo calcistico italiano esprimendo il proprio “no” alla ripresa di un torneo ormai fermo da oltre due mesi. La scelta migliore sarebbe ripartire da zero a settembre o quando sarà stabilito, ovviamente dopo aver trovato una giusta soluzione al nodo delle promozioni e delle retrocessioni nei vari campionati professionistici. Bisognerà però avere ancora un po’ di pazienza ed aspettare giovedì quando ci sarà la riunione tra il mondo del calcio ed il ministro Spadafora per avere nuovi sviluppi e capire come si prcederà. Il tutto, in attesa di tornare ad emozionarci con lo sport considerato dai più come il più bello del mondo.