LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Altre quattro reti al passivo per il Lecce che non riesce a sfruttare le assenze tra le fila del Napoli ed il turn over praticato da mister Ancelotti, incassando la seconda sconfitta interna di fila. Tra le fila dei padroni di casa non bastano le buone prove di Mancosu, Tabanelli e Farias per evitare il secondo kappaò casalingo consecutivo. Da rivedere invece Tachtsidis, Rispoli, Benzar e Lapadula. Gli episodi arbitrali a sfavore pesano sull’economia del match.

GABRIEL: L’episodio che lo vede protagonista è quello del rigore che Piccinini fa ripetere, ammonendolo, dopo aver parato la prima conclusione di Insigne. Il gol precedente di Llorente lo vede incolpevole, come pure ci aveva messo una pezza in altre due occasioni sullo 0-0. Non può ancora nulla nella seconda frazione sul terzo gol di Ruiz, forse ha qualche responsabilità nella palla non allontanata che porta alla quarte rete di Llorente. VOTO: 5,5

RISPOLI: Si fa prendere più volte d’infilata dagli esterni di Ancelotti che lo beffano in velocità. Poco reattivo in fase di contenimento e assente sul fronte d’attacco, lasciando la fascia destra leccese sguarnita. Esce a 20′ dal termine senza aver convinto. VOTO: 5

→ (dal 46′) BENZAR: Si ripresenta al “Via del Mare” con la chioma biondo-ossigenata che lo rende facilmente riconoscibile. Proprio come le amnesie in fase di contenimento in cui si perde che si ripetono come nel ko col Verona. Da un suo errore in ripartenza nasce la quarta rete napoletana. Tiene troppo palla in uscita ed espone la squadra alle ripartenze mortifere di Insigne e compagni. VOTO: 5 –

LUCIONI: Finché gli riesce, controlla a dovere gli avanti partenopei a cui concede davvero poco. Llorente è bravo a fortunato a sfruttare le due occasioni che trasforma in gol, Milik è invece annullato. Qualche sbavatura dopo il primo svantaggio permette al Napoli di rendersi man mano sempre più pericoloso. Sfiora di testa la rete su palla inattiva, ma la sfera termina di poco alta sulla traversa. VOTO: 6

ROSSETTINI: Anche lui marca con attenzione le punte azzurre lasciando loro poche palle giocabili. Cala col passare dei minuti perdendo lucidità e distanze con i compagni di reparto. VOTO: 6

CALDERONI: Buono in fase di contenimento per tutto il primo tempo. Unica eccezione l’azione del primo vantaggio opite in cui costringe i compagni a perdere le proprie posizioni per ovviare ad un suo ritardato rientro. VOTO: 6

MAJER: Il migliore in campo per il Lecce. Corre e pressa i portatori di palla napoletani che a centrocampo cercano di fare densità e possesso a oltranza, costringendoli spesso all’errore. Ringhia su chiunque abbia il pallone tra i piedi e cerca di portarsi in avanti non appena la manovra leccese cerca di ditendersi in attacco. Gran cuore e grandi polmoni fino al triplice fischio finale dell’arbitro. VOTO: 6,5

TACHTSIDIS: Si piazza davanti la difesa per schermare la retroguardia giallorossa. Perde però qualche pallone di troppo in ripartenza causando potenziali pericoli per la porta di Gabriel. Suo il fallo di mano che, col VAR, porta alla concessione del penalty. Ammonito e sovrastato dalla dinamicità di Zielinski, viene lasciato negli spogliatoi nell’intervallo. VOTO: 5

→ (dal 46′) PETRICCIONE: Con il suo ritorno in campo dopo due panchine consecutive la manovra del Lecce diventa almeno un pizzico più fluida e dinamica. VOTO: 6

TABANELLI: Buon l’approccio al match, anche se via via si perde tra le fitte maglie della mediana. In avvio è impreciso negli appoggi che potrebbero innescare Farias, spreca buone chance per colpire l’avversario. Poi rimedia confermandosi generoso e caparbio; nel finale centra pure un palo che gli nega un gol che avrebbe meritato. VOTO: 6

MANCOSU: Suo il tiro che più impensierisce Ospina nel primo tempo. Trova la potenza ma non la precisione. Errori non da lui segnano poi il resto della frazione in cui palesa un certo nervosismo a causa dell’arbitraggio poco… casalingo. Tocca sempre a lui trasformare con freddezza il rigore concesso nella ripresa ai giallorossi. VOTO: 6,5

FALCO: Tra i più attesi alla vigilia, viene subito ingabbiato dai difensori del Napoli e non riesce a smarcarsi, né a fornire assist, anche perché pesa l’assenza di una punta centrale di peso da servire. Nel secondo tempo sembra metterci un po’ di “cazzimma” in più, ma viene avvicendato a metà ripresa per presevarlo in vista di Ferrara. VOTO: 5,5

→ (dal 65′) LAPADULA: Ingresso in campo ininfluente ai fini del risultato e dell’atteggiamento offensivo della squadra salentina. Sbaglia tutto quel poco che potrebbe sfruttare quando riceve la palla tra i piedi. VOTO: 5

FARIAS: Per tutto il primo tempo è il migliore tra i giallorossi con serpentine ubriacanti sui difensori avversari che li disorientano, anche se poi non sempre li supera per portarsi al tiro. Gli riesce solo in una circostanza ma non inquadra la porta. Resta in campo fino alla fine ma la stanchezza via, via lo annebbia. VOTO: 6,5

All. LIVERANI: Gioca di conserva e preferisce non mandare in campo bocche da fuoco più “pesanti” come Babacar e La Mantia neppure dopo lo svantaggio. Il Napoli-2 che Ancelotti schiera a Lecce risulta così comunque sufficiente per portare a casa i 3 punti, anche se l’episodio del rigore fatto ripetere ha, di fatto, cambiato volto al match. VOTO: 5

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