LECCE (di Italo Aromolo) – Si apre con un pallone che rotola nella terra dei sogni e delle speranze mai crollate la nuova stagione dell’Unione Sportiva Lecce. Sabato prossimo, a scopo benefico, è in programma la prima amichevole contro l’Amatrice Calcio presso lo stadio comunale della cittadina laziale. Lì dove un’intera comunità ha riversato nello sport, e nel calcio in particolare, quel senso di aggregazione e riscatto sociale necessario a ricostruire ciò che il terremoto del 24 agosto 2016 ha spazzato via: a meno di un anno da quella data l’Amatrice Calcio ha sfiorato l’impresa di vincere il campionato di Terza categoria, perso solo al fotofinish nello scontro diretto col Quattro Squadre. Lo sa bene e lo racconta ai nostri microfoni Fabio Macellari, ex terzino sinistro del Lecce con quasi 100 presenze all’attivo tra il 1994 e 1997 e che ha allenato i Giovanissimi dell’Amatrice Calcio nel 2014.


Fabio, dopo la retrocessione in Serie C nel 1994/’95, in pochi avrebbero scommesso su quel Lecce guidato da Gianpiero Ventura per l’immediato ritorno in Serie B e, l’anno dopo, in Serie A…

“La vera sorpresa fu la promozione in Serie A… Il doppio salto di categoria stupì tutti, noi compresi. Non ci rendevamo conto che stavamo compiendo qualcosa di straordinario. Alla penultima giornata affrontavamo in casa un Torino già salvo: nei primi minuti presero una traversa e un palo e capimmo che la vittoria non sarebbe stata scontata. Passammo in vantaggio grazie a un mio gol e ricordo ogni istante di quella bellissima azione fino al boato del ‘Via del Mare’ totalmente pieno: anticipo Andreotti nella nostra metà campo – giocavo molto sull’anticipo – poi con 20-30 metri di campo libero salto un avversario e lancio Palmieri, che mi serve sulla testa un cross perfetto: non ci sono cose paragonabili a quelle emozioni… Avevamo l’ultima partita a Cesena ma eravamo nettamente più forti: in cinquanta secondi applicammo uno schema vincente che portò al gol di Francioso. Poi sappiamo tutti com’è andata a finire…” (Cesena-Lecce 0-3 e giallorossi promossi in Serie A, ndr)

Al termine di quella stagione fece scalpore il suo passaggio al Cagliari in Serie B, rinunciando a giocare nella massima serie appena conquistata con i salentini.

 

Ho avuto un bel rapporto con mister Cesare Prandelli, semplicemente con il suo arrivo mi trovai in un certo ‘imbarazzo’ tattico perché il mio ruolo da esterno puro non combaciava con le sue prerogative: chiedeva dalla meta campo in su, io nascevo dalla fascia in giù. Con estrema educazione gli parlai e gli dissi che preferivo seguire Ventura a Cagliari. Fu un passaggio dispendioso per i sardi perché ci fu uno spostamento di denaro importante per un esterno di difesa: andavo in una squadra la cui maglia poi mi si è dipinta addosso, perché ottenemmo promozione e salvezza in Serie A. Lecce è stato stupendo, Cagliari fantastico: tifo Cagliari e simpatizzo fortemente per il Lecce”.

Nel 2010 comincia la carriera da allenatore e nel 2014 arriva l’esperienza tra i Giovanissimi ad Amatrice.

Fabio Macellari (a sinistra) ad Amatrice

“Frequento Amatrice da sempre e ti fa innamorare non solo per le bellezze del paese ma anche per l’umanità che si respira: tra gli amatriciani c’è un forte senso di attaccamento alla terra, mettono impegno e perseveranza in tutto ciò che fanno e sono tra i più ‘cocciuti’ d’Italia; pian piano riusciranno nella ricostruzione del paese. Eravamo contati ad ogni partita ma anche i più piccoli hanno una forza di volontà incredibile: arrivammo in finale di un importante torneo regionale contro squadre ben più attrezzate, ma perdemmo ai rigori. Fu un gran dispiacere, quasi da piangere per i ragazzi. Dissi loro che dalla sconfitta si era imparato più che da ogni vittoria: perché la sconfitta fa riflettere su qualcosa che manca e ricorda che possiamo, e dobbiamo, puntare a migliorarci”.

Macellari, Lecce e il Lecce nel 2018.

“Quando torno a Lecce, percepisco un affetto davvero inspiegabile nei miei confronti. Sappiano i tifosi che è ampiamente ricambiato; ho Lecce e il Lecce dentro di me e faccio loro un grande in bocca al lupo perché possano sognare come e più di quanto vent’anni fa lo hanno fatto insieme a noi”.

Questo il video con il gol della sfida raccontata da Macellari tra Lecce e Torino dell’8 giugno 1997:

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