LECCE – È stato presentato questa mattina in Commissione Lavori Pubblici alla presenza del vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Lecce, Alessandro Delli Noci, della Presidente Angela Maria Spagnolo e dei tecnici comunali, il progetto esecutivo di ristrutturazione e rifunzionalizzazione per il riuso sociale dell’immobile comunale in via Padre Bernardino Realino.

Il progetto prevede un’ampia ristrutturazione dell’edificio – per un importo complessivo di 700.000 euro – con lo scopo di realizzare un Centro di accoglienza per persone in condizione di povertà estrema. L’immobile, costruito agli inizi del ‘900, è situato in una posizione strategica tra il centro storico e la stazione ferroviaria, storico ritrovo dei senza fissa dimora e in un’area perfettamente urbanizzata e dotata di servizi e delle principali infrastrutture cittadine.

Il progetto, che si sviluppa su due piani, prevede la realizzazione di 10 camere da letto singole: 4 al pianterreno – dedicato alle donne – con altrettanti bagni (3 per gli ospiti, di cui 1 per persone con disabilità e 1 ad esclusivo utilizzo del personale) e 6 al primo piano, dove saranno ospitati soli uomini e dove saranno realizzati 3 bagni. Al pianterreno, inoltre, il progetto prevede la realizzazione di un punto ristoro, degli uffici amministrativi, di un’area medica in cui espletare attività di assistenza psichica, sociale e del presidio durante le ore notturne.

“Abbiamo ricevuto per il suddetto progetto, avviato dalla precedente Amministrazione, 260 offerte – dichiara il vicesindaco Alessandro Delli Noci. La prossima settimana procederemo all’affidamento della gara con l’augurio di poter avviare i lavori già nel mese di settembre, lavori che contiamo di terminare nell’arco di sei mesi. Nel frattempo, penseremo ad un piano di gestione dell’immobile, probabilmente affidandolo, attraverso apposito avviso pubblico, ad un ente terzo che possa gestirlo nel modo più efficiente possibile. L’allarme lanciato dalla Caritas e dalle realtà che si occupano di disagio sociale merita delle risposte immediate e siamo lieti di poter offrire alla città un luogo in cui ospitare persone in difficoltà, i cosiddetti invisibili, costretti a trascorrere intere nottate in alloggi di fortuna o per strada nei pressi della stazione. Siamo coscienti del fatto che sia una risposta parziale al bisogno crescente, ma può essere considerato un buon inizio. Questa ‘Casa per i senza fissa dimora’ ha una posizione ottimale, giacché può essere raggiunta a piedi e senza difficoltà da chi trascorre le proprie giornate nei pressi della stazione ferroviaria”.

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