pagelleLECCE (di Luca Manna) – Non ce ne vogliano i tifosi catanesi e non ce ne voglia mister Rigoli che in sala stampa ha messo in scena una conferenza degna di uno sketch di Zelig, ma al “Massimino” abbiamo assistito ad una vera e propria “rapina sportiva”. Una sola squadra in campo per 70 minuti, un portiere (il loro) che se giocasse ogni domenica così sarebbe lì a contendere la palma di numero uno al mondo a Buffon, una squadra (il Lecce) che non è riuscita a concretizzare ben 6 nitide palle-gol, segnando poi nella porta sbagliata e regalando 3 punti immeritatissimi ai siciliani. Rimane l’amaro in bocca, vero, ma anche la consapevolezza che il Lecce, in un campo estremamente difficile, contro un avversario nell’occhio del ciclone e con una classifica drammatica, ma con un organico da “big”, ha saputo tenere il pallino del gioco, comandare la partita e non ha portato a casa punti solo per sfortuna e non certo per inferiorità tecnica. Una sconfitta comunque da archiviare velocemente, perché il campionato va avanti ed alle porte c’è subito l’occasione per ripartire alla grande, forse la più ghiotta ed attesa: il derby col Foggia di mister Stroppa, la sfida fra le prime due della classe, la rivincita contro chi ha battuto e sbeffeggiato lo scorso giugno nella semifinale dei play-off la compagine salentina.

stadio-via-del-mare-tribuna-centrale-e-curva-sudInutile sottolineare l’importanza del match che lunedì prossimo i nostri ragazzi dovranno affrontare, com’è altrettanto inutile caricare la squadra di pressioni inopportune; non è una partita da dentro e fuori, non è una partita che deciderà le sorti della stagione; sarà sicuramente un match delicato e con i punti che valgono doppio, ma qualsiasi cosa accadrà al termine dei 90 minuti, nulla sarà deciso. Ciò che invece è importante evidenziare è che lunedì sera probabilmente, complice anche la possibile riapertura della Curva Sud, al “Via del Mare” ci sarà il pubblico delle grandi occasioni (cosa alla quale ci stiamo piacevolmente abituando in questa stagione) e non si stupirebbe nessuno se si raggiungessero i 15.000 spettatori. Numeri da capogiro, dei quali andiamo fieri e che portano il Lecce ed  i suoi tifosi sulle pagine dei principali quotidiani e siti sportivi d’Italia, senza trascurare il grande impatto emotivo e la spinta che uno stadio pieno può dare agli 11 leoni sul rettangolo verde.

LeporeLecce-Foggia, però, diventa a maggior ragione l’occasione per ringraziare chi invece accanto al Lecce c’è sempre stato, nel bene e nel male… A chi, quando si perdeva a Salò, o in casa col Sud Tirol, non ha mai abbandonato la nave che affondava. A chi c’era in casa, in trasferta o davanti ad un PC a 1000 km quando la classifica diceva 5°, 6° o 7° posto e le prime della classe erano lontane anni luce. Il derby deve essere la partita di chi, dopo la doppia retrocessione in una sola estate, non ha mollato di un centimetro e guidato dall’amore verso la propria terra ha sempre camminato a testa alta portando fiero addosso il giallo ed il rosso; deve essere la partita di chi dopo il Carpi, dopo il Frosinone, dopo una stagione senza neanche i play-off, dopo Foggia lo scorso anno, fra le lacrime cantava dentro di sé “Noi non ti lasceremo mai!” ed il giorno dopo già aspettava con ansia la prima del nuovo campionato… Lecce-Foggia deve essere il giorno per ringraziare degnamente la Curva Nord che, nonostante tutte le “disavventure” di questi anni, nonostante la naturale divisione fra chi ha scelto di tesserarsi e chi invece, guidato da un ideale da rispettare, ha deciso di non farlo, nonostante il cambio generazionale, nonostante i risultati deludenti, non ha mai fatto mancare il proprio sostegno a chi ha indossato la nostra gloriosa maglia, non ha mai abbandonato il Lecce, ha combattuto ogni battaglia sportiva al fianco di chi scendeva in campo, raccogliendo ogni giugno i cocci e ripartendo ogni agosto con più amore e passione di prima.

fumogeni-e-bengala-in-curva-nordLecce-Foggia deve essere l’occasione per ringraziare, premiare, regalare una gioia ai soliti 5.000, a chi non ha mai abbandonato il Lecce anche se vive a Perugia, Milano, in Svizzera o in Germania, a chi ogni lunedì, da sempre, va in ufficio o in Università e mentre gli altri commentano Milan-Juve, impreca perché il Lecce ha perso immeritatamente a Catania… Nessuno fraintenda: i “nuovi” frequentatori dello stadio sono i benvenuti e sono la dimostrazione che, se si lavora bene, anche nel Salento sappiamo dimostrare attaccamento a ciò che ci appartiene davvero. Ma lunedì sera, nella notte di Halloween, vorremmo tanto che i nostri ragazzi facessero vedere le streghe ai satanelli per dedicare la vittoria a chi c’è sempre stato, a chi ci sarà sempre, la gente che il Lecce non lo molla mai!

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