(di Carmen Tommasi) – E il sogno continua: Zigo-gol, il Lecce batte anche il Grosseto e non smette di sperare. Dopo un inizio di gara da dimenticare, nella domenica in cui la capolista Frosinone riposa e il Perugia vince, i giallorossi del tecnico Franco Lerda, mettono in cassaforte una vittoria di 1-0 allo stadio “Zecchini”, grazie ad un secondo tempo tosto, attento e da grande squadra in grado di cambiare pelle, più volte, nel corso del match. I padroni di casa perdono capitan Formiconi al 15’ della ripresa per doppio giallo, Papini e soci non sfruttano l’occasione per portarsi in vantaggio con un Miccoli sprecone faccia a faccia col portiere e chiudono la gara in sofferenza. Adesso arriva la gara verità: domenica c’è lo scontro diretto con il Frosinone al “Via del Mare”.
DIFESA – Marcus Diniz, schierato nel ruolo di terzino, complice il forfait di Simone Sales, in quella poco gradita posizione sull’out destro nella linea difensiva a quattro, ha fatto la differenza: ha tenuto il bandolo della matassa anche quando la squadra nei primi 20 minuti di gioco è apparsa in difficoltà, svogliata e sottotono. L’ex Milan è stato l’unico del proprio reparto a garantire sicurezza e ordine per tutto il corso del match: in fase difensiva e con sovrapposizioni importanti in quella offensiva, anche se sbaglia sempre qualcosa nell’ultimo tocco. Corsaro, prestazione “doc”.
Strano, ma vero: Gilberto Martinez , “El Tuma”, contro i maremmani, soprattutto ad inizio partita, è andato in bambola in più di un’occasione, mettendo in pericolo la porta difesa da Nicholas Caglioni. L’ex Brescia in quel di Grosseto è nervoso e non riesce a dare il solito contributo degno di nota. Si becca anche un giallo che costringerà il costaricano a saltare lo scontro diretto con il Frosinone. Off, ballerino. DINIZ È IN-GAMBA: INFINITE CAVALCATE E “EL TUMA” RESTA A GUARDARE.
CENTROCAMPO – Romeo Papini non delude mai: era l’ex di turno del match e come al suo solito ha regalato una prova di sostanza e carattere al suo Lecce. Corre, ringhia e lotta per tutto il corso della partita, anche se nel primo tempo l’ex Carpi è apparso confuso e spento. Cresce nella ripresa e contribuisce, e non poco, alla vittoria dei suoi. Arriva, però, il solito giallo. Avanti così.
Dario Barraco è ritornato nel mondo dei “viventi” e dopo l’entusiasmante tripletta di Prato, contro i toscani ha deluso: l’ex Latina nel ruolo di esterno d’attacco sembra non trovarsi a suo agio. La qualità c’è, l’impegno anche, ma il più delle volte è impreciso in fase di disimpegno. Lento e impacciato: può e deve fare di più. Da rivedere. RE “PAPO” RINGHIA PER DUE E BARRACO TORNA A DELUDERE.
ATTACCO – Entra, segna, sogna e lotta: Gianmarco Zigoni, fresco di rientro dall’infortunio, regala il gol partita al suo Lecce grazie ad un assist al bacio del francese Doumbia. Il figlio d’arte è un peperino sotto porta (e lo ha dimostrato da inizio stagione), mister Lerda osserva, spera e sorride. E sono otto e lui, anche se non lo dice, punta alla doppia cifra. Ad maiora.
Capitan Fabrizio Miccoli, come sempre, ci mette tanto cuore e impegno, ma non basta. L’ex Palermo, rientrato dalla squalifica, non sfrutta a dovere la punizione capitatagli nel primo tempo, nella ripresa, invece, si fa sfuggire l’occasione “face to face” col portiere avversario per chiudere il match e per far sorridere ancora una volta la classifica marcatori. Che peccato. “FABRI” NON BRILLA, MA CI PENSA SUPER “ZIGO” GUASTAFESTE.