LECCE – Si presenta in sala stampa il presidente Saverio Sticchi Damiani che analizza così quanto successo in Lecce-Milan: “Devo essere necessariamente lucido nel giudicare l’episodio finale. Da quando sono presidente, cerco di trasmettere il rispetto per la classe arbitrale a costo del sembrare incomprensibile alla mia tifoseria. Ma dopo tanti episodi che quest’anno più che mai continuano a costarci punti. Già so da ora che tipo di lettura verrà data dalla classe arbitrale, ma da ora in poi cercheremo un pestone simile su ogni gol subito dal Lecce. Questa è una piazza ed una società che vive di passione e noi e la nostra gente non è giusto che la perdano di fronte ad un finale leggendario del genere negato da un VAR il cui uso viene ormai esasperato. Si sta perdendo la misura ed il senso in chi dovrebbe gestire il mondo-calcio. Non dico che il Lecce è perseguitato, ma il VAR sta diventando diabolico spezzando il capello in certi episodi ed in altri no. Così non si offre la possibilità agli spettatori di usufruire dello spettacolo. Nessun calciatore del Milan a caldo aveva tra l’altro protestato né l’arbitro aveva ravvisato alcun fallo. A Roma ci è stato fischiato contro un rigore per una palla che sfiora un polpastrello, allora in ogni match ci devono essere 10 rigori assegnati. La reazione della squadra è motivo di orgoglio. Però non voglio perdere credibilità ogni volta che cerco di difendere il sistema. La squadra oggi meritava di portare a casa i 3 punti. Alla fine ho protestato ma non avevo voglia di confrontarmi con nessuno. Vorrei che la soglia di attenzione sia massima in ogni partita e contro ogni avversario. Stasera avevo la sensazione che la gente ci credesse, po il VAR ha ucciso la magia

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