LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Risultato importante per come è maturato, ma che lascia l’amarissimo in bocca a tutto l’ambiente leccese che contro il Milan aveva assaporato il gusto dolcissimo dell’impresa, salvo vivere un dramma sportivo al 97′ per una rete annullata dal “solito” Abisso dopo la chiamata del VAR. Partita dai due volti per il Lecce che osserva impotente gli avversari portarsi suullo 0-2 per poi darsi una scossa nella ripresa con una prestazione finalmente gagliarda e grintosa. Sugli scudi Dorgu, Banda, Sansone e Piccoli. Non convincono Rafia e Kaba.

FALCONE voto: 6
Una parata su Pobega, due gol al passivo in appena 8 minuti, accompagnati da un palo salvifico, sono il bilancio tutt’altro che lusinghiero con cui chiude il primo tempo. Poco e male protetto dai compagni, è costretto a recuoperare palloni dal fondo della sua rete senza aver compiuto neppure un intervento. Secondo tempo con qualche intervento di routine senza altri sussulti particolari. Da un suo lungo rinvio nasce al 94′ l’episodio del gol di Piccoli annullato da Abisso con l’on field review.

GENDREY voto: 6
Vive un momento calcisticamente complicato che però non gli impedisce di essere puntualmente schierato in campo dal suo allenatore quando c’è da giocare una partita. Imperdonabile la leggerezza che commette in occasione della prima rete del Milan quando Hernandez e Okafor lo prendono d’infilata costruendo le basi del vantaggio ospite. Unico acuto nei primi 45′ un bel rasoterra a servire Banda sul fronte opposto in piena area ma il tiro dello zambiano trova Maignan pronto a chiudergli lo specchio. Cresce di rendimento nella ripresa giocando finalmente con più raziocinio e rendendosi utile alla causa del Lecce.

BASCHIROTTO voto: 6,5
Ci mette almeno grinta e fisico nel contrastare Giroud che lo anticipa solo nell’azione che sfocia nello 0-1 e porta in vantaggio i rossoneri. Non perde però la bussola ed offre una prestazione di grande concentrazione, guidando la difesa salentina con carattere e personalità fino al triplice fischio finale.

PONGRACIC voto: 6,5
Blocca qualche incursione avversaria in avvio di partita poi viene preso d’infilata anche lui dalle rapide ripartenze milaniste che trovano insperate praterie per colpire e fare male. Quando il match sembrava compromesso con i padroni di casa sotto di due reti, aumenta pure lui il numero di giri del motore e sfodera una ripresa sontuosa sia in marcatura che portandosi in avanti a creare superiorità.

DORGU voto: 7
Trova anche oggi una maglia da titolare dopo il match di Roma. Comincia benino con alcune discese a portare minacce fin dentro l’area rossonera salvo poi non trovare compagni da servire per la battuta a rete. Subisce al pari degli altri comprimari di reparto le scorribande avversarie. Ma è tra i più attivi anche nella ripresa. In avvio di secondo tempo manca un rigore per una spinta in piena area milanista ai suoi danni che Abisso non concede, poi è decisivo in chiusura su Hernandez arrivato a tu per tu con Falcone. Prezioso anche dopo il pareggio giallorosso quando sventa un’azione mortifera degli uomini di Pioli. Tartassato dai falli degli estrrni avversari, tiene botta fino al 98′.

KABA voto: 5
A proteggere la mediana del Lecce servirebbero calciatori prestanti e dinamici ma lui patisce la rapidità e si fa puntualmente saltare dai rapidi uno-due ospiti che aprono la mediana giallorossa a proprio piacimento. Una bella palla a tagliare la linea di centrocampisti di Pioli a servire Gendrey sulla fascia e nulla più sono il bilancio della sua prima frazione di gioco. Resta in campo un quarto d’ora nella ripresa poi lascia il campo e il match cambia volto.

→ (dal 62′) BLIN voto: 7
Al rientro dopo l’infortunio si conferma elemento indispensabile per il centrocampo del Lecce dando slancio, temperamento, impermeabilità e rapidità alla manovra.

RAMADANI voto: 6
Resta il rammarico di un’ammonizione che, da diffidato, gli farà saltare la trasferta di Verona dopo la sosta. Per il resto, corre a dritta e a manca alla disperata ricerca di contenere le folate del Milan ma non ha la necessaria assistenza, almeno finché dalla panchina non arrivano i correttivi ed allora trova anche il modo di andare alla conclusione e fare ragnatela sui rovesciamenti di fronte finali degli avversari.

RAFIA voto: 5
Gara da dimenticare per la mezzala tunisina che incappa in un’altra giornata opaca fatta di passaggi fuori misura, marcature allegrissime in mezzo al campo e tanta confusione. La sostituzione è  naturale evoluzione della sua gara.

→ (dal 56′) GONZALEZ voto: 6,5
Anche oggi entra bene nel match e va a dare man forte alla sua squadra lì dove, fino ad allora, si erano viste le streghe. Tiene palla, la apre a dovere e va a guadagnare metri in un momento topico dell’incontro.

STREFEZZA voto: 5
Si danna l’anima alla ricerca della giocata buona ma il terreno appesantito dalla pioggia caduta nel primo tempo e la prestanza fisica degli avversari che lo controllano ne rendono vana ogni velleità. Girovaga fino al cambio che apporta ben altro dinamismo e pericolosità al fronte d’attacco salentino.

→ (dal 62′) SANSONE voto: 7
Entra e segna ad una delle sue vittime preferite. In carriera è infatti la quinta volta che l’ex Bologna rifila una rete al Milan. Una segnatura che riaccende gli animi dei 26.484 spettatori del “Via del Mare” che ricominciano a spingere la squadra salentina con convinzione. Rischia la doppietta ma il suo colpo di testa da posizione defilata colpisce il palo a Maignan battuto. Poi ci prova con un bolide dalla distanza a coronamento di una prestazione coi fiocchi, sia pure da subentrato.

KRSTOVIC voto: 5
Per tutto il tempo che resta sul terreno di gioco è uno sperare di ricevere palloni giocabili. Invece gli capita spesso di stare spalle alla porta e non trova mai la conclusione. Appare ancora stanco e opaco e così, dopo l’ora di gioco, cede il posto al compagno di reparto che riesce a ridare vivacità al match.

→ (dal 62′) PICCOLI voto: 6,5
Prima egoista quando cerca di calciare in porta da distanza siderale anziché servire i compagni meglio piazzati, poi sfortunato protaginista dell’episodio-chiave dell’incontro quando il VAR richiama l solertissimo Abisso a rivedere le immagini e ad annullargli un gol che aveva il valore di un evento storico. Una rimonta incompleta che avrebbe premiato un secondo tempo arrembante e grintoso dei giallorossi. Invece, la squadra arbitrale ancora una volta danneggia il Lecce che mastica amaro.

BANDA voto: 7,5
Il migliore in campo e non solo per il gran bel gol del 2-2. Nel noioso e fumoso primo tempo è tra i pochissimi a salvare la faccia con azioni sempre ficcanti e tentativi di concludere a rete. Potrebbe riaprire il match in chiusura di prima frazione, ma Maignan gli nega la gioia del gol che invece arriva nella ripresa a sugellare una supremazia leccese offuscata solo dal concitato recupero in cui si è passati dall’esaltazione alla rabbia pura.

→ (dall’87’) VENUTI voto: S.V.

All. D’AVERSA voto: 6,5
L’aveva ripresa grazie ai cambi, sfiorando il miracolo calcistico che avrebbe regalato alla sua squadra ed alla tifoseria leccese un San Martino con i fiocchi. Molto bene i secondi 45′ ma resta il rammarico ed il mistero di un primo tempo affrontato in maniera molle e senza nerbo da alcuni elementi. I subentrati hanno invece dato la scossa e preso per mano la formazione giallorossa portandola al pareggio (a anche oltre…). I 3 punti avrebbero reso meno amara la beffa di Roma, ma anche stavolta non resta che recriminare contro la malasorte e le decisioni arbitrali a senso quasi unico.

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