LECCE (di Gavino Coradduzza) – L’avevamo presa per buona e con concreta speranza: “Trasformeremo la delusione in energia“… Così aveva chiosato Corini al termine della bastonata di venerdì con l’Ascoli. Per un intero primo tempo ci siamo chiesti a che punto fosse arrivata questa trasformazione di cui, per 45 minuti con i senatori in campo, non si è vista traccia. Poi l’uno-due della ripresa, firmato dai quasi implumi Rodriguez e Bjorkengren ha fugato i dubbi; ma non è bastato per la conquista dei tre punti…

La partita. Nei primi minuti di gioco Tachtsidis avvia la sua partita cercando di distribuire gioco senza dimenticare la chiusura della cintura di centrocampo dove non tutto e non tutti funzionano a dovere; nel mentre Coda si sacrifica con continuità cercando palla alle proprie spalle e dialogando, quando può, con gli esterni di difesa…

Il gioco del Lecce si dipana in costante rifiuto delle verticalizzazioni privilegiando (sarà anche più comodo) il “tu la passi a me, io la passo a lui, lui, se ci riesce, la restituisce a te“. La cosa produce davvero poca roba, nel mentre il Brescia fa correre i brividi lungo la schiena di Corini divorandosi con Ayé da pochi metri un gol che sembrava cosa fatta. Quanto a rapidità di esecuzione, verticalizzazioni pungenti e alcune altre cose, il Lecce dei primi 45 minuti di gioco ha da imparare parecchio da un Brescia più puntuale dei giallorossi nell’interpretare la partita…

E intanto le Rondinelle ragionano e giocano con estrema calma e padronanza del campo con particolare presidio della metà campo giallorossa. Chissà, ci domandiamo, come andrà a finire questa partita; quel che per ora appare inconfutabile è che il Brescia è meritevole di qualcosa ed il Lecce è in gramaglie. Spero di evitare la scomunica affermando che lo 0-0 che sigilla il primo tempo va abbastanza stretto al Brescia…

In avvio di ripresa Tachtsidis, Mancosu e Stepinski restano nello spogliatoio; sono in campo Henderson, Majer e Rodriguez. Palla al centro, fischio dell’arbitro, palla in profondità, Coda la passa a Rodriguez che con uno scavetto sull’uscita di Joronen mette il pallone in rete! Non è certo la prima volta che questo giovanotto si incunea tra le maglie della difesa avversaria e fa centro…

Il gol del raddoppio giallorosso che clamorosamente ribalta i contenuti del primo tempo è firmato da Bjorkengren, e così quelle scoraggianti prospettive che avevano preso corpo nel corso del primo tempo, sono ora da considerarsi superate e cancellate. Ma allora diventa consequenziale porsi una domanda: qual è il Lecce su cui puntare? Quello con in campo i senatori della prima frazione o quello sbarazzino, spensierato ed efficace di quasi tutta la ripresa? Il 2-0 del momento non concede alternative di giudizio; i numeri danno la risposta. Il due e lo zero; questa è materia per Corini…

Ma quel che gli era sfuggito nel primo tempo il Brescia lo raccoglie al 75° e al 91°. Prima con Bisoli in più che sospetta posizione irregolare e, in fase di recupero, con Ayé. Un pareggio che premia il carattere, il cuore e la volontà dei lombardi. Al Lecce il comprensibile rammarico di un successo sfuggito a partita praticamente chiusa, ma credo si possa parlare di risultato complessivamente giusto

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