LECCE – Fino a 30 anni fa il portiere aveva un peso specifico solo all’interno della sua area di rigore, per i suoi riflessi, il suo istinto e per le sue doti atletiche. Nel 1992, con l’introduzione della regola che vieta al portiere di raccogliere con le mani il retropassaggio della difesa (a meno che esso non avvenga di testa) il ruolo dell’estremo difensore cambia notevolmente e il portiere moderno ha l’obbligo di migliorare anche le sue abilità palla al piede, passando molto spesso da ultimo uomo a primo artefice della manovra.

Come si evince da uno studio condotto da SuperNews, in Italia possiamo contare su Szczesny, Handanovic e Ospina, tutti capaci di un ottimo palleggio. Ma, dati alla mano, qual è il portiere di Serie A più abile con i piedi? Basandosi sulla percentuale dei passaggi completati, corti o lunghi che siano, è stata stilata una classifica dei migliori “numeri 1” in grado di contribuire alla costruzione del gioco dal basso o, scavalcando il centrocampo, servire direttamente gli attaccanti. Al fine dell’analisi si è deciso di lasciare fuori alcune variabili che avrebbero inficiato sui numeri degli estremi difensori, come la capacità dei compagni di ricevere il pallone, la presenza o meno di attaccanti di peso abili nel gioco aereo o il pressing dell’avversario.

Dallo studio emerge che due dei portieri sul podio non sono nemmeno titolari fissi nelle rispettive squadre. Gianluigi Buffon e David Ospina; il primo vede alternare le sue prestazioni a quelle del compagno Szczęsny (4°), mentre il secondo è subentrato a stagione in corso dopo l’infortunio di Meret (in 5° posizione). Entrambi vantano una percentuale di successo nei passaggi vicina alla perfezione: Buffon con il 91,2%, è a capo di questa speciale lista, forse aiutato dal minor numero di passaggi lunghi a partita presente nella classifica, solo 2,4.

Anche Ospina al 2° posto, contando un 88% di passaggi riusciti, vede nei 23,1 in media a partita solo 3,2 come passaggi lunghi (dato ancor più basso per Meret); ciò è indice di una predisposizione a cominciare la manovra dal basso per gli uomini di Gattuso ed è però un dato che permette ai due portieri di comparire nella top 5. Al 3° posto troviamo Samir Handanovič, che dei tre è il più propenso ai lanci lunghi (probabilmente perché li davanti trova un certo Lukaku) e nonostante ciò ha una percentuale altissima di successo, ben l’83,2%.

Menzione speciale per Gollini (10°), Strakosha (8°) e Pau Lopez (7°) che proporzionalmente al numero di passaggi lunghi effettuati a partita e la relativa % di successo risultano tra i migliori di questa classifica. Non è un caso che le squadre di appartenenza di tutti i portieri citati abbiano nel reparto avanzato giocatori quali Zapata, Immobile, Caicedo, Dzeko, Lukaku e Ronaldo, tutti fondamentali per la ricezione delle palle lunghe, svettando nei colpi di testa, giocando di sponda e proteggendo la palla; motivo per il quale ci aspettiamo che entro fine stagione nella Top 10 compaia il nome di Donnarumma (13°) dato l’arrivo al Milan di Zlatan Ibrahimovic, tra i migliori nel suo ruolo.

Il portiere leccese Gabriel si piazza, invece, all’undicesimo posto della speciale graduatoria con una percentuale di passaggi riusciti che si attesta in media al 71,4%, mentre i passaggi lunghi per ciascuna gara finora disputata dall’estremo difensore brasiliano sono 5,2 su un totale di 23,3 passaggi ad incontro che l’estremo difensore giallorosso è chiamato a compiere.

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