catanzaro-lecceCATANZARO (di Pierpaolo Sergio) – Le pagelle di questo Catanzaro-Lecce andrebbero scisse in due, facendo la media tra primo e secondo tempo. Gli uomini di mister Padalino hanno infatti lasciato la prima frazione di gioco ai volenterosi e spavaldi ragazzi di mister Zevettieri, capaci di mandare a carte quarantotto i piani tattici dei salentini ed andare al riposo in vantaggio (meritato) di un gol. Dalla sponda ospite i segnali erano stati assai flebili e privi del necessario vigore o dell’imprescindibile cattiveria agonistica che ad una formazione che deve rispondere ai successi delle concorrenti alla promozione non può fare difetto. La ripresa, anche grazie agli innesti del neo-acquisto Pedro Costa Ferreira e del ritrovato Checco Lepore, hanno rinvigorito la manovra salentina e rimesso in carreggiata un incontro che rischiava di trasformarsi in una Waterloo con la rete dell’ancora positivo Abdou Doumbia e dello stesso numero 10 giallorosso. Espugnato il “Ceravolo” dopo quasi mezzo secolo, il Lecce può guardare al futuro con rinnovato ottimismo e con la consapevolezza che al cospetto di altri avversari certi atteggiamenti si pagano cari.

catanzaro-lecce-gol-prestiaBLEVE: Giocare con la consapevolezza di dover lasciare il posto al rientrato Perucchini è compito improbo per l’estremo difensore giallorosso che palesa una condizione mentale non proprio serena. Lo testimoniano un rinvio facile, facile regalato agli avversari e l’immobilismo col quale incassa la rete del vantaggio del Catanzaro. Sul corner da cui scaturisce la rete, calciato dalla sua sinistra, resta bloccato sulla linea di porta ed abbozza un intervento disperato sul colpo di testa din Prestia che lo supera beffardo. Il resto del match lo trascorre senza dover praticamente mai compiere altri interventi. VOTO: 5

VITOFRANCESCO: Lungo la fascia destra il Lecce spinge con minore frequenza e lui si limita al semplice controllo, fatto di tocchi corti e scambi col compagno più vicino. Nulla di trascendentale, infatti gli avversari spesso hanno talora la meglio in velocità e dinamismo, almeno finché hanno birra in corpo. Poi calano e lui amministra con disinvoltura. VOTO: 6

DRUDI: Falloso ed impreciso, nella prima frazione di gioco soffre la verve dei padrioni di casa che fanno degli scambi in rapidità e ficcanti incursioni la propria arma per sorprendere la retroguardia salentina. Lui va fuori giri in più circostanze e non trova la giusta intesa con i compagni di reparto in una difesa che presentava l’innesto del neo-acquistio Agostinone e l’assenza di Giosa. Un po’ di spavento per una capocciata involontaria che rimedia in pieno recupero ma che non sembra lascioare segni si di lui. VOTO: 5.5

COSENZA: Nel primo tempo è uno dei pochi a salvarsi dall’abulica impotenza ed imprecisione che attanaglia il Lecce. Controlla i diretti avversari a dovere, ma non riesce a chiudere su Prestia in occasione della segnatura del difensore calabrese che, ad ogni modo, doveva essere marcato stretto da Caturano che se lo perde. Nel secondo tempo sale decisamente in cattedra e non lascia nemmeno le briciole a chi gravita nella sua zona di competenza. VOTO: 6.5

AGOSTINONE: Alla sua prima con la maglia giallorossa palesa una condizione non proprio ottimale, soprattutto in un’azione che a metà primop tempo vede il Catanzaro ripartire a tutta velocità mentre lui resta indietro e non riesce a raggiungere i portatori di palla. Prova a farsi vedere con continuità in avanti dove si sovrappone più volte a Doumbia ma l’intesa non è, ovviamente, ancora delle migliori. Cala alla distanza e lentamente si ecclissa. VOTO: 5.5

TSONEV: Molti palloni persi a centrocampo e già questa è una notizia. Se poi si aggiunge una certa dose di nervosismo per una serie lunghissima di tocchi sbagliati e l’apparire spaesato in taluni frangenti, il quadro della serata che trascorre al “Ceravolo” è completo. VOTO: 5 —> (dal 62′) COSTA FERREIRA: Col suo ingresso in campo il Lecce cambia passo e volto. Se sia stato merito suo o solo un caso è difficile da dire, ma resta il fatto che la manovra si è improvvisamente velocizzata, mettendo in ambasce la difesa catanzarese con i suoi uno-due con i compagni. VOTO: 6.5

ARRIGONI: Padalino lo ripropone di nuovo titolare ma non ripaga appieno la fiducia del suo allenatore concedendosi nel primo tempo numerosi passaggi a vuoto e tanta confusione in fase di impotazione. Certamente meglio nella ripresa, quando giostra come sa fare davanti alla difesa, alzando il baricentro del fraseggio ed aiutando la squadra a tenere lontani i calabresi dalla porta di Bleve. VOTO: 6

MANCOSU: Anche lui pare vittima di una inspiegabile involuzione tecnico-tattica. Perde decine di contrasti e sbaglia appoggi semplici per uno con i suoi piedi. Poche idee ma sufficientemente confuse per larghi tratti del match, ma non fa mai mancare la sua grinta e la sua presenza in attacco. VOTO: 5.5

catanzaro-lecce-gol-doumbiaDOUMBIA: Uno dei migliori tra le fila dei salentini. Mette in ansia l’intero pacchetto arretrato di Zavettieri con decine di dribbling ed accelerazioni sulla fascia sinistra, ma ha soprattutto il gran merito di pareggiare le sorti dell’incontro quando pareva che le cose si stessero mettendo davvero male per il Lecce. Sprint e concentrazione alta fino a quando la spia della riserva si accende e deve lasciare il campo certamente soddisfatto. VOTO: 7 —> (dall’83’) TORROMINO: Altri scampoli di gara utili per riprendere confidenza col terreno di gioco. S.V.

CATURANO: Non segna, ma fa segnare. Veste ancora una volta i panni dell’uomo-assist e regala a Lepore un cross millimetrico che il capitano insacca di testa regalando il successo alla sua formazione. In una serata in cui gli arrivano pochissimi palloni giocabili, inventa comunque due palle-gol (una per tempo) che non concretizza per questione di centimetri. Unico neo, si perde Prestia nell’azione del vantaggio calabrese. VOTO: 6.5

PACILLI: Non il solito Pacilli che conosciamo ed apprezziamo. Vivacchia girando in lungo ed in largo sul fronte destro dell’attacco leccese ma stenta a trovare corridoi giusti o spazi in cui sfruttare la sua velocità o il suo tiro. Subito prima di essere sostituito ha tuttavia il merito di toccare il pallone per Doumbia che pareggia e rimette in carreggiata l’undici salentino. VOTO: 5.5 —> (dal 69′) LEPORE: Stavolta la copertina se la merita tutta lui. Entra dalla panchina e segna il gol che regala la vittoria e, soprattutto, mantiene i giallorossi in prima posizione, rispondendo agli squilli di tromba di Matera e Foggia. Prezioso anche nelle fasi di possesso palla finali in cui il Catanzaro è costretto a girare a vuoto. Una rete di testa è cosa insolita per lui, ma la gioia che prova è immensa come dimostra la corsa sotto il Settore Ospiti dove si prende il meritato abbraccio dei tifosi leccesi. VOTO: 7

All. PADALINO: Con in cambi in corso d’opera recupera una sfida che si stava mettendo veramente male e che vedeva la sua squadra soccombere impotente al cospetto di un avversario niente più che volenteroso ed organizzato. Gli innesti di Costa Ferreira e Lepore ridanno linfa alla manovra salentina; il gruppo sembra svegliarsi dal torpore che per troppo tempo aveva annebbiato mente e muscoli e così arrivanop 3 punti fondamentali per la classifica e la corsa alla promozione. Poche ore ancora di mercato e poi la testa potrà essere rivolta esclusivamente al campionato. VOTO: 6.5

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