Surraco a MateraMATERA – Matera-Lecce è lo specchio delle ultime uscite dei giallorossi lontano dal “Via del Mare“: squadra abulica, amorfa, senza convinzione nei propri mezzi che bada più a non prenderle, che a rendersi pericolosa. Se poi si aggiunge che al “XXI Settembre” si è rivista la cronica tendenza a spegnersi dopo il primo tempo, di buono c’è solo il punticino portato a casa tra non poche sofferenze e grazie ad un Perucchini in giornata di grazia. Il portiere leccese si è superato in almeno tre occasioni negando la gioia del gol ai lucani di mister Padalino, scatenati con la coppia d’attacco Letizia-Carretta che non ha affatto sfigurato al cospetto dei vari Moscardelli, Surraco, Doumbia e Curiale. Mister Braglia deve trovare il perché di tanta differenza tra gli impegni davanti al pubblico amico e quelli lontano da casa. Come Penelope, questa squadra riesce a distruggere la tela faticosamente tessuta in precedenza, complicandosi il cammino con le proprie mani. In grave appannamento l’intero attacco salentino.

  1. PERUCCHINI: Se il Lecce porta a casa un punto il merito è in gran parte suo. Para tutto ciò che c’è da parare ed anche di più. Letizia e Carretta se lo sogneranno stanotte come un muro impossibile da superare. VOTO: 7.5
  2. FREDDI: Primo tempo in sofferenza, con qualche svarione di troppo, poi nella ripresa cresce come rendimento e ci mette una pezza in alcune circostanze complicate. VOTO: 6
  3. LEGITTIMO: Partita senza sussulti per l’esterno salentino che non spinge mai in avanti ma si limita a controllare anonimamente la fascia di competenza. VOTO: 5.5
  4. LEPORE: Tra i più combattivi dei suoi ma la forma è precaria in questo periodo. Sbaglia tabnti appoggi e tanti cross ma ci mette tanto agonismo a compensare le gambe che non girano come in avvio di stagione. VOTO: 6
  5. ABRUZZESE: Il migliore della retroguardia leccese. Nel primo tempo ingaggia un duello dietro l’altro con Carretta e ne limita la pericolosità. Chiude con tempismo su alcune incursioni avversarie e non dà mai la sensazione di andare in apnea come altri suoi compagni. VOTO: 6
  6. CAMISA: Anche lui non alza bandiera bianca e se il Lecce si espone alle folate degli avanti materani non è per responsabilità della linea arretrata, ma di chi non crea filtro in mezzo al campo. Buoni un paio di anticipi a disinnescare situazioni potenzialmente letali. VOTO: 6
  7. DOUMBIA: Riecco il solito, vecchio Doumbia. Abulico e spaesato, trova il modo di sbagliare un gol in avvio di match per poi sparire letteralmente dal campo fino al momento del giusto cambio. VOTO: 5 ——— (dal 58′) CURIALE: Nulla da fare. Altro spezzone di gara da mandare in fretta nel dimenticatoio. Non vince un contrasto, sbaglia gli stop più semplici e sparacchia altissimo un pallone al 93′ che è lo specchio del suo attuale stato psico-fisico. Forse sarebbestato meglio un Diop al suo posto. VOTO: 4.5
  8. PAPINI: Prova a dare nerbo al centrocampo giallorosso ma da solo a lottare lì in mezzo è sempre più dura. Benino in fase di contenimento ma è rivedibile quando c’è da impostare la manovra, un compito tra l’altro che non è nelle sue caratteristiche. VOTO: 6
  9. MOSCARDELLI: Se ad un bomber come lui capita mezza palla in tutto il match e la fallisce allora significa che è davvero un periodo buio. Si divora un gol già fatto a tu per tu con Bifulco e dopo quell’occasione sparisce dal match facendo perdere traccia della sua presenza al “XXI Settembre”. Braglia lo tiene comunque in campo forse sbagliando. VOTO: 5
  10. SURRACO: Corre il lungo ed in largo provando a creare spazi buoni per gli inserimenti dei compagni che però restano immobili a guardare. Non è ancora al top e si vede. Esce per far posto a Vècsei, ma l’inerzia della gara non cambia. VOTO: 6 ——— (dal 74′) VECSEI: L’ungherese non dà il cambio di marcia all’azione leccese ma almeno fa sentire il suo peso a centrocampo. Chissà, forse un suo impiego fin dal primo minuto avrebbe giovato alla causa giallorossa. VOTO: 6
  11. DE FEUDIS: Al rientro dopo una settimana fermo ai box per uno stato influenzale, non è il solito De Feudis in grado di rompere la manovra avversaria e fare da diga davanti alla difesa. Braglia lo fa giocare per un’ora poi capisce che non ne ha più e lo richiama in panchina. VOTO: 5.5 ——— (dal 60′) SUCIU: Neppure stavolta trova la maniera per far ricredere il suo allenatore in fatto di gerarchie nelle scelte tra chi far giocare come titolare fin dal primo minuto. Vivacchia a centrocampo senza mai incidere e senza far sentire il fiato sul collo dei portatori di palla del Matera. VOTO: 5

All. BRAGLIA: Va bene non prenderle, ma prima o poi questo Lecce dovrà pure darle fuori casa… La partita col Matera è vinta ai punti da Padalino a cui solo la sfortuna (si legga bravura di Perucchini) ha impedito di brindare ad un successo di prestigio e fregiarsi dello scalpo del Lecce. Ennesima occasione non colta per spiccare il volo e mezzo passo indietro rispetto alla precedente uscita col Cosenza. Soprattutto in trasferta serve più cattiveria e voglia di vincere per una squadra che vuol recitare un ruolo da “big” ma che spesso si trasforma in “flop”. Urge poi chiarire se valga la pena o meno di insistere su calciatori palesemente in crisi di identità anziché dare chance a chi resta in panchina a rodersi il fegato. VOTO: 5.5

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