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I tifosi del Lecce presenti al “Pinto”

CASERTA (di Italo Aromolo) – Un bambino che a dieci minuti dalla fine si arrampica “follemente” sulla recinzione del campo in attesa di accogliere i propri beniamini. Il Lecce perde 1-0, i calciatori si avvicinano timidamente per poi tornare negli spogliatoi ed al ragazzo non resta che la delusione per un risultato amaro quanto il sogno di una maglietta sfumata. Il suo sentimento è quello dei quasi 150 tifosi occorsi allo stadio “Pinto” di Caserta per sostenere i giallorossi, usciti sconfitti con un gol dell’attaccante casertano Cissè. Abbiamo sentito le loro opinioni sulla gara di domenica: delusione, confusione, involuzione e ridimensionamento sono le parole che ricorrono maggiormente nelle cinque testimonianze raccolte.

Jacopo Pareo, studente a Roma, salva solo l’avvio di gara: “Pessima prestazione. A parte i primi dieci minuti, non siamo stati assolutamente pericolosi. Dopo tre partite giocate con quella intensità, pensavamo che il registro fosse cambiato. Tra i singoli non salvo nessuno. Il peggiore? Nessuno aveva voglia di vincere. Nessuno ha dimostrato un minimo di impegno per portare a casa il risultato. Un’involuzione inspiegabile. Le prossime due partite contro Juve Stabia e Salernitana decideranno il campionato. Spero che Bollini si dimostri all’altezza. La mentalità deve cambiare assolutamente, altrimenti anche il quarto posto sarà una chimera. Loro avevano una grande voglia di riscatto dopo la sconfitta con il Matera e si è visto”.

Soddisfatto per la bella giornata di sport, un po’ meno per il risultato, esprime il suo pensiero Alessandro Arnesano, presidente dell’associazione di tifosi “Lecce in Azione”, nonché membro fondatore di “Passione Lecce”: “E’ stata una bella trasferta. Abbiamo avuto a che fare con persone molto ospitali; le Forze dell’Ordine sono state molto tranquille, così come gli steward che nell’intervallo ci hanno anche offerto delle bottigliette d’acqua. Peccato per la sconfitta, perchè ne usciamo non poco ridimensionati. Bisogna ritornare sul pezzo dopo che siamo stati a vagheggiare eventuali secondi o terzi posti, adesso invece bisogna consolidare la posizione che ci permette di accedere ai play-off. È una sconfitta che lascerà degli strascichi tra squalifiche e infortuni. Avremo una squadra decimata contro lo Stabia. Tra i singoli il migliore è stato Diniz, dal punto di vista dell’agonismo mi è piaciuto Gustavo, anche se come Embalo è mancato in fase di attacco. Ennesimo patatrac difensivo tra portiere e difensore. Responsabilità di Bollini non ne vedo, l’unica è che avrebbe potuto lasciare in campo Moscardelli nella speranza di una sua magia. La Casertana ha fatto una partita molto maschia, intensa, non ci ha permesso di esprimere il gioco che abbiamo apprezzato nelle altre tre partite, quando abbiamo puntato molto su agonismo e cattiveria. Ci hanno bloccato le fasce, dopo i primi venti minuti sono cresciuti e hanno fatto un secondo tempo al di sopra delle nostre capacità. Contro la Juve Stabia bisogna ricompattarsi: già in passato abbiamo affrontato le emergenze dando il meglio di noi, proprio nel girone di andata accadeva contro le tre formazioni campane. Speriamo di ripeterci”.

Vincenzo Putignano è partito da Forlì insieme al gruppo “Salentini oltre frontiera”: “Nel primo quarto d’ ora ci siamo illusi perché abbiamo visto una squadra che giocava molto bene. Mano a mano che la partita è andata avanti è emersa un po’ di confusione, la squadra non stava mantenendo il giusto assetto. Sbagliavamo passaggi, perdevamo palloni e gli avversari arrivavano sempre prima di noi sul pallone. Ci anticipavano spesso. Tra i singoli, hanno dato il cuore come sempre Papini, Salvi e Moscardelli. Poi Diniz dietro è stato una sicurezza. Mi dispiace dirlo, ma il ‘solito’ Caglioni ha avuto problemi nelle uscite, sembrava quasi avere paura. Il gol nasce proprio da una sua mancata uscita. Il cambio Miccoli-Moscardelli? Lì Bollini ha sbagliato. Perdevamo 1-0, che cosa rischiavamo? Avrei lasciato Moscardelli, l’unico che combatte, che tiene palla, che detta il passaggio e ha i piedi buoni. Insieme a Miccoli poteva tornare utile per cercare almeno il pareggio”.

Tra i “Salentini oltre Frontiera” c’era anche Giovanni Scalia, venuto addirittura dalla Germania: “I primi 10 minuti sono stati accettabili, abbiamo preso una traversa. Poi c’è stata una confusione totale, smarriti, persi. Gli unici due lottatori sono stati i soliti a centrocampo, Papini e Salvi, poi tutto da buttare. Non c’è stata grinta, non c’è stato mordente: nulla, zero. Questa squadra se la gioca sicuramente fino all’ultima giornata per i play-off. Per la Juve Stabia, se giocano come oggi, la vedo molto dura, come pure la vedo molto dura nella sfida con la Salernitana. C’è da dire che nelle ultime tre partite avevamo giocato contro squadre dalla caratura tecnica inferiore e questo forse ci ha illuso un po’. La Casertana non ha brillato dal punto di vista tecnico, ma ci ha surclassato sul piano atletico pur non essendo chissà quale squadra. Hanno meritato, non hanno rubato niente, ci hanno messo più grinta. Ma noi ci abbiamo messo molto nell’indirizzare la partita in questo senso”.

È stata una prestazione senza né capo, né coda secondo Andrea Luceri, membro dell’associazione “Passione Lecce” partito da Roma: “È molto triste vedere un Lecce così. Le precedenti partite, giocate molto bene, ci avevano illuso. Poi ti ritrovi con queste partite… Abbiamo avuto grossi limiti, gravi cali di concentrazione. Giocatori che dovrebbero avere un po’ di polso come Lopez e Caglioni stanno fortemente deludendo. Io non mi spiego perchè vengano tenuti fuori giocatori come Lepore ed Herrera: il discorso dei giovani ha senso però, se non valgono molto, come hanno dimostrato oggi Gustavo ed Embalo, si possono anche accomodare in panchina. Non capisco le scelte di Bollini: se Gustavo stava giocando male si poteva provare la carta Lepore, essendo un calciatore molto dinamico che ha sempre disputato ottime partite. Non si è capita neanche la sostituzione di Moscardelli: oggi più che mai si è notata la mancanza di una prima punta forte, perché non possiamo sovraccaricare di responsabilità un ragazzo come Manconi. Sarebbe già un miracolo se riuscissimo ad arrivare ai play-off. Cosa salvo? Solo Diniz, è stato un bel recupero il suo. Speriamo che recuperi Bogliacino viste le numerose assenze a centrocampo. Da tifoso sono ottimista per la gara con la Juve Stabia, se però devo guardare obiettivamente dico che la Juve Stabia vista contro il Messina è nettamente superiore al Lecce odierno. Purtroppo non riusciamo ad avere continuità e neanche fortuna, perché se Embalo non prende quella traversa magari stavamo parlando di un’ altra partita. Sono dispiaciuto che Bollini abbia parlato del campo dicendo che era inadatto: noi che eravamo lì abbiamo visto che fosse ottimo invece, certamente migliore di tanti altri come quello di Pagani. Si poteva tranquillamente giocare al calcio, ma abbiamo puntato molti lanci lunghi, poca palla a terra. Embalo e Gustavo con tutta la buona volontà non sono in grado di reggere un palcoscenico così importante come Lecce. Gustavo ad esempio doveva tornare sempre sul sinistro perchè non riusciva a fare altro. Un’altra cosa che mi è dispiaciuta: i giocatori non sono venuti sotto la curva a fine partita, questa è una mancanza di rispetto e anche di “palle”. C’è stato un bambino che si è arrampicato quasi come un ‘folle’ sulla recinzione per aspettarli. Per intenderci, lo steward gli ha consigliato di scendere perché se cadeva si spaccava la testa. Sono rimasti a centrocampo e non si sono neanche avvicinati alla porta. È vergognoso. Spero che Caglioni si possa sedere un po’ in panchina: l’errore di oggi è stato veramente grave, non ha mai dato sicurezza. Abbiamo dato un certo Perucchini che sta facendo il titolare in Serie B. Lo stesso Bleve è stato ceduto, seppur in prestito. Abbiamo dato a cuor leggero Petrachi e Martinez, con quest’ultimo che nella gara con la Juve Stabia sarebbe tornato utile. Io sono di quelli che ringrazia i Tesoro ma di questo passo non si va certo avanti”.

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