LECCE (di Massimiliano Cassone) – Giulio Donati, il difensore di Pietrasanta classe 1990, che nella stagione 2010-’11 ha vestito la casacca del Lecce, collezionando 14 presenze, ora è in forza al Bayer Leverkusen e, nell’ultima gara della ex Coppa Campioni, vinta dai tedeschi per 2-0 contro lo Zenit, ha siglato il suo primo gol nella massima competizione europea per club. Ieri sera, l’ex giallorosso è stato ospite telefonico durante la puntata di San Martino nel programma televisivo della nostra testata, Leccezionale Tv, in onda ogni martedì alle 21:00 su TeleSalento.
Donati ha parlato di passato, presente e futuro.
Primo gol in Champions – “Una bellissima emozione che non dimenticherò mai. L’importante era vincere la gara contro lo Zenit, poi lo abbiamo fatto anche con un mio gol e quindi sono contentissimo. Però dobbiamo pensare soltanto a fare bene nel girone”.
Lecce ieri, oggi e domani – “Conservo un ottimo ricordo della mia esperienza nel Lecce; emozioni incredibili culminate con la salvezza. Seppur abbia giocato soltanto 14 gare, neppure tutte da titolare, è stato un anno per me indimenticabile. Lecce è una città bellissima e ricordo con molto affetto il calore dei tifosi. Fosse per me sarei rimasto, poi si decise diversamente e tornai all’Inter. Delle sorti di questo Lecce so poco, soltanto la classifica onestamente, ed è un campionato combattuto. Non amo fare pronostici, anzi ogni qualvolta mi chiedono di farli, rispondo con i debiti scongiuri (sorride, ndr)”.
Serie A e Bundesliga – “Sono due realtà diverse: in Germania c’è molta organizzazione e non si lascia nulla al caso, all’improvvisazione, a cominciare dagli stadi di proprietà dei club, agli investimenti sui vivai con la conseguente valorizzazione dei giovani. In Italia il livello si è abbassato, è vero, per quel che mi riguarda non penso di ritornare in patria a breve, seppur mi manchi l’Italia e la mia Pietrasanta. Gli italiani emigrano per giocare in altri campionati perché vengono ingolositi dagli ingaggi più alti e dalle prospettive diverse di carriera. All’estero il più delle volte, oggi come oggi, le offerte sono il doppio o il triplo rispetto a quelle che si possono ricevere in Italia”.
Nazionale- “Non è un mio pensiero fisso, sono sincero. Se dovesse arrivare una convocazione la accetterei di buon grado ma, ripeto, al momento penso soltanto a fare bene con la maglia del Leverkusen. Qui sto bene, voglio fare bene e poi gioco in Champions il che per me è meraviglioso. Ho qualche difficoltà con la lingua e quindi parlo poco coi compagni se non in inglese, ma col tempo migliorerò”.
La promessa – “Non appena sarò a Lecce, prometto di venire a trovarvi in trasmissione, per me sarà un piacere essere vostro ospite”.