germania campione
foto fonte web, Germania Campione del Mondo

(di Massimiliano Cassone) – È la vittoria di un progetto calcistico, è la vittoria del gruppo sulle individualità, è la vittoria di Loew che ha creato una macchina perfetta in dieci anni di duro lavoro. È la vittoria dei giovani; a decidere la finale della coppa del Mondo di calcio tra Germania e Argentina è Mario Goetze, 22 anni compiuti il 3 giugno. Il trequartista del Bayern Monaco segna un gol da cineteca; Schuerrle arriva come un treno dalla sinistra e mette in mezzo per il vero SuperMario (Goetze) del mondiale, che stoppa la sfera di petto e al volo castiga Romero, regalando la coppa alla sua squadra.

È la sconfitta di Lionel Messi che dimostra ancora una volta di subire le pressioni degli appuntamenti importanti ed evidenzia la verità più assoluta: è esistito solo un calciatore che poteva vincere le partite da solo, il suo nome è Diego Armando Maradona. E Messi non è Maradona. La “pulce” comunque riceve il trofeo come miglior calciatore del torneo, e Manuel Neuer riceve “il guanto” come miglior portiere.

PRIMO TEMPO – Joachim Loewe manda in campo con il suo 4-2-3-1 Neuer; Lahm, Hummels, Boateng, Höwedes a formare la linea difensiva con Schweinsteiger e Kramer diga di centrocampo; Müller, Kroos, Özil la banda dei trequartisti a supporto del terminale offensivo Klose.

Alejandro Sabella resta fedele al suo 4-3-3 con Romero estremo baluardo, Zabaleta, Demichelis, Garay, Rojo in difesa; Pérez, Mascherano, Biglia a centrocampo con Messi, Higuain e Lavezzi a formare la batteria di fuoco.

La prima frazione di gioco vede due squadre affrontarsi a viso aperto dopo un avvio in cui i due allenatori hanno studiato ogni singolo movimento dell’avversario per tentare di distruggere le idee altrui; filosofia a specchio seppur con moduli diversi. Il mondo intero si aspettava la giocata di Messi, ma il fuoriclasse del Barcellona a parte due scatti che lasciano sul posto prima Hummels e poi Höwedes non si vede, anzi sembra nascondersi nell’immensità del Maracanà. La partita tutto sommato è gradevole e convince spettatori e telespettatori che la finale giusta è proprio questa. Al 21° Higuain si trova a tu per tu con Neuer ma sbaglia clamorosamente il più facile dei gol. Dopo appena nove minuti il “pepita”, ancora lui, si fa trovare pronto e insacca un cross arrivato da destra, ma la sua posizione è di fuorigioco. La Germania però per nulla intimorita ricominciare a giocare e al 45° colpisce un palo clamoroso, a Romero battuto, con Höwedes.

SECONDO TEMPO – All’inizio della seconda frazione di gioco, Sabella lascia in panchina Lavezzi (molto positiva la sua prova) e manda in campo Aguero. Mossa incomprensibile giustificabile soltanto con una timida idea di bloccare Lahm sulla destra. I sudamericani iniziano con il piglio giusto e Messi potrebbe incidere il suo nome nella storia, lanciato da Biglia, ma sbaglia tutto. È ancora Albiceleste con Higuain che però si vede sovrastato dal gigante Neuer che al limite della regolarità lo anticipo a pochi centimetri dall’area di rigore. Botta e risposta, ed è Klose che incorna un passaggio di Lahm ma la sua conclusione è debole. Poi continua il valzer delle sostituzioni: Palacio per Higuain, Gago per Perez e Goetze per Klose.

È proprio Palacio a poter colpire ma sbaglia lo stop e poi di stinco tenta il pallonetto senza fortuna, poi prima del fischio finale è Kroos a non sfruttare un super assist di Özil.

gol goetze
Il gol partita, foto fonte web

EXTRA TIME – Si gioca poco e male, la stanchezza occlude i movimenti del corpo e i crampi fanno da padrone. Il primo tempo incomincia con una buona occasione di Schürrle ma Romero si supera e annienta. Poi è Palacio a provarci ma nulla di fatto. E nel secondo tempo supplementare, quando oramai si attendono soltanto i calci di rigore, ad otto minuti dalla roulette russa, ecco il gran gol, uno dei più belli del mondiale.

Schürrle brucia Demichelis e s’invola a sinistra, telecomanda la sfera verso il centro dove l’enfant prodige del calcio tedesco la arpiona di petto e di sinistro incrocia alle spalle di Romero. La gioia è incontenibile e in tribuna anche la rigidissima signora Merkel si alza in piedi sorridente ad applaudire. La Germania è sul tetto del mondo.
Solidità, ordine, impegno e coraggio di osare. A sparare il colpo più bello è stato un baby, perché la speranza del calcio è tutta lì, nei settori giovanili: prenda esempio la FIGC.

TABELLINO

Germania(4-2-3-1): Neuer; Lahm, Hummels, Boateng, Höwedes; Schweinsteiger, Kramer (32° Schürrle); Müller, Kroos, Özil (120° Mertesacker); Klose (88° Gotze). Allenatore: J.Loewe

Argentina (4-3-3): Romero, Zabaleta, Demichelis, Garay, Rojo; Pérez (86° Gago), Mascherano, Biglia; Messi, Higuain (78° Palacio), Lavezzi (46° Aguero). Allenatore: A. Sabella

Arbitro: Nicola Rizzoli (ITA)

Marcatori: 112° Goetze

Ammoniti: Mascherano, Aguero (A), Schweinsteiger, Howedes (G)

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