Fischi a Brasilia per il Brasile. La squadra verde oro sprofonda e tocca il punto più basso della sua storia calcistica e annega nelle lacrime dei propri tifosi umiliati nel più profondo dell’anima; il calcio in Brasile non è solo uno sport ma è l’ancora di salvataggio per uno stato che combatte contro la povertà.
Perde ancora la squadra di “Filippone” Scolari e lo fa nuovamente in malo modo; doveva vincerla questa finale valida per il terzo posto, doveva primeggiare sull’ Olanda, anche soltanto per lenire i dolori dei 7 gol incassati nella semifinale contro l’indemoniata Germania. Termina tre a zero per i “Tulipani” che portano a casa (in Federazione) il premio di 18 milioni di euro.
Gli Oranje si impongono con i gol di Van Persie, Blind e Wijnaldum.
La Selecao inizia nuovamente malissimo e in più dopo due minuti subisce un erroraccio dell’arbitro che assegna un calcio di rigore inesistente; il fallo di Thiago Silva su Robben avviene fuori area, ma il sign. Djamel Haimoudi fischia la massima punizione. Van Persie non lascia scampo a Julio Cesar. Trascorrono 15 minuti di caos a centrocampo, con i brasiliani scoordinati e confusi e David Luiz, commette un errore grossolano, serve Blind che raddoppia. L’Olanda è padrona del campo senza sforzarsi nemmeno tanto e il Brasile sembra un fantasma. In panchina, affianco ai compagni, soffre anche Neymar, il grande assente, che oltre alla costola rotta subisce l’ennesimo colpo all’anima a tempo quasi scaduto: Wijnaldum cala il tris d’assi e i padroni di casa, subissati dai fischi, toccano il fondo del barile.