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Pedro Pablo Pasculli

LECCE (di Massimiliano Cassone) – Ben 214 presenze con la maglia giallorossa e 53 gol indimenticabili messi a segno dal 1985 al 1992; il Lecce è rimasto nel suo cuore, e quest’anno ha allenato la Berretti giallorossa formata da ragazzi “sotto età” portandola alla finale nazionale. È ovvio che ci riferiamo a Pedro Pablo Pasculli. Ci siamo incontrati ed abbiamo parlato della materia che più ci sta a cuore: il calcio. Con l’eterno ragazzo di Santa Fe, ma oramai salentino d’azione a tutti gli effetti, abbiamo affrontato diversi punti.

Mister, con un campione del mondo non possiamo non parlare di Brasile 2014. Chi è la favorita alla vittoria finale secondo lei?

“Io tifo Argentina, è ovvio (sorride, ndr), però speravo in una finale con l’Italia. Anche se la nazionale azzurra non era una squadra strutturata per poter andare avanti in questa competizione. Oggi, da quello che sto vedendo, le favorite sono Argentina, Brasile e Germania, però potrebbe esserci la sorpresa Colombia che mi ha stupito come organizzazione di gioco e come qualità tecnica, senza dimenticare però l’Olanda che sta giocando un buon calcio”.

L’uscita dell’Italia al primo turno ha scatenato un terremoto. Secondo lei, dove ha sbagliato la Nazionale azzurra e su che basi ricostruire il futuro ora?

“A posteriori è facile parlare, l’unico appunto che mi sento di fare sulla gestione tecnica di Prandelli è che non puoi impostare tutto il percorso in un modo, e poi cambiare modulo proprio nelle sfide del mondiale. Purtroppo il tasso tecnico dell’Italia è il più basso di quello registrato negli ultimi mondiali dalle precedenti selezioni azzurre. Non mi piace però che si stia colpevolizzando tanto Balotelli, lui è stato sopravvalutato, è un buonissimo calciatore ma non è un grande campione, forse può diventare un top player ma i suoi atteggiamenti lo frenano; il fallimento è di tutti. Secondo me Prandelli doveva portare in Brasile gente come Destro e Rossi, e magari lasciare a casa Cassano che non è più giovanissimo e se può dare ancora qualcosa a livello di squadre di club, non può farlo con la nazionale. Per ricostruire ora bisogna puntare sui giovani. Però, purtroppo, in Italia non si crede molto nelle nuove leve, io dico che se uno è bravo a 19 anni bisogna farlo giocare, bisogna mandarlo in campo a grandi livelli, solo così diventerà un campione. Credere nei giovani e costruire le basi su questa idea è l’unica soluzione per venirne fuori”.

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Pasculli insieme ai suoi ragazzi

Continuiamo a parlare di futuro, lei rimane a Lecce? Continuerà l’avventura con la Berretti?

“Il mio contratto col Lecce scade il 30 giugno. Ad oggi non abbiamo affrontato il discorso. Attendo che la società mi chiami. In questo momento, giustamente, dopo la botta presa nella finale contro il Frosinone, le loro forze sono rivolte tutte al futuro immediato della prima squadra. Io sono vicino alla società perché i Tesoro stanno facendo tantissimo per il calcio a Lecce. I sacrifici economici del presidente Savino per affrontare un altro campionato di vertice in Lega Pro saranno molto grandi, quindi massima stima per loro. Vero è, comunque, che mi piacerebbe rimanere per continuare il buon lavoro fatto quest’anno; ho aiutato a crescere dei ragazzi speciali, sono fiero di quel che ho fatto, peccato soltanto per la finale perduta”.

 Mister, ha altre offerte? Suonano sirene incantatrici da altre realtà calcistiche?

“Ho ricevuto una chiamata da una squadra di B del Sud Italia, oltre a diverse chiamate da squadre di Lega Pro, ma non voglio fare nomi per rispetto verso il Lecce perché sono ancora contrattualizzato. E poi, ad essere sinceri, la mia prima scelta è sempre e comunque il Lecce. Ho dimostrato tutto il mio valore ed è logico che attendo notizie dalla mia società. C’è da dire però che sono un uomo di calcio e devo ascoltare tutte le proposte ma, ripeto, il Lecce e Lecce sono nel mio cuore”.

 Non possiamo non chiederle se accetterebbe di fare il secondo di Lerda fino alla fine della sua squalifica anche se, ad onore del vero, bisogna dire che il nome forte che circola con insistenza è quello di Sandro Morello.

“Da uomo della società non direi di no, anche perché penso di esserne all’altezza. Accetterei per amore della maglia, quella maglia giallorossa che non toglierò mai. Potrei anche fare il doppio ruolo… vediamo cosa succede. Sandro Morello è un grande professionista e sarei contentissimo per lui, lo merita”.

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Mister Pasculli ospite de Leccezionale TV

Se dovesse consigliare tre o quattro giovani della sua Berretti per il ritiro di Saint Vincent a mister Lerda, chi gli suggerirebbe?

“Indubbiamente direi Guadalupi, un ragazzo dalle doti tecniche eccelse, Persano perché merita di respirare l’aria della prima squadra, Cicerello che non ha bisogno di presentazione ed ha già esordito in prima squadra, e poi direi Versienti, anche se ha tanto da imparare ancora, è uno che ha carattere e grinta da vendere”.

Per concludere, ha un messaggio da dare ai tifosi?

Sì: state vicini alla squadra, state vicini ai Tesoro che stanno lavorando duramente per riportare il calcio leccese dove merita. Andate allo stadio e date il vostro apporto: il Lecce ha bisogno di voi, i Tesoro hanno bisogno di voi”.

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