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Adriano Ferreira Pinto

LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Le pagelle di Lecce-Benevento, semifinale di ritorno dei play-off di Prima Divisione di Lega Pro – Girone B, hanno visto opposte due squadre costrette a vincere per guadagnarsi il diritto di giocarsi la promozione in serie B nella doppia finale. Ha avuto la meglio la voglia di imporsi dei padroni di casa che hanno segnato un gol per tempo e regolato il conto aperto col tecnico sannita, Fabio Brini che lo scorso anno aveva trionfato col Carpi nella finalissima al “Via del Mare“. Sugli scudi le prove di molti giallorossi salentini, ma una citazione speciale la meritano Ferreira Pinto, Papini, Salvi, Vinetot e Doumbia.

1. CAGLIONI: Il colosso di Seregno oggi non è costretto a fare gli straordinari per tenere a bada gli attaccanti avversari. Si arrende solo ad un infortunio muscolare che crea non poca apprensione in casa-Lecce al momento di tirarlo fuori dal terreno di gioco, dal quale proprio non ne voleva sapere di uscire. VOTO: 6.5

(dal 37′ s.t.) 12. PERUCCHINI: Torna in campo dopo diverse settimane in cui aveva dovuto mordere il freno per scelta tecnica e si fa trovare comunque pronto nei circa 10′ in cui è impiegato. VOTO: 6

2. DINIZ: Il duttile brasiliano si regala un pomeriggio da mattatore, concedendosi sgroppate sulla fascia e bei duetti con l’amico fraterno Ferreira Pinto che agisce lungo il suo stesso out. In difesa è arcigno e attento e non alza bandiera bianca neppure dopo i crampi. VOTO: 6.5

3. LOPEZ: Ormai è merce rara vederlo compiere scorribande nella metà campo avversaria. Si limita a cercare gli appoggi per Doumbia e contenere le folate avversarie. Da applausi una chiusura sul finire del match su un attaccante beneventano che pareva essere ormai in procinto di segnare. VOTO: 6.5

4. PAPINI: Il migliore in campo. Con lui davanti alla difesa non si passa. Mister Lerda, dalla tribuna, urlava di restare ben piantato davanti al reparto difensivo e dar man forte ai compagni. Lui si esalta nelle gare in cui c’è da lottare e giganteggia tra palloni recuperati, rubati e forniti nelle ripartenze dei salentini. VOTO: 7.5

5. VINETOT: Una diga capace di arginare lo spauracchio Evacuo. Non concede neppure una palla-gol al bomber ospite e chiude tempestivamente su chiunque capiti dalle sue parti. Martinez dovrà sudarsi la maglia da titolare se vorrà tornare tra gli 11 fin dal 1′ di gioco. VOTO: 7

6. ABRUZZESE: Il difensore andriese commette solo una leggerezza ma che stava per costare cara al Lecce. Gestisce male un pallone tra i piedi e se lo fa soffiare dagli attaccanti sanniti che però vedono poi sfumare la ghiotta occasione. Uno con la sua esperienza certi errori non li può certo commettere. VOTO: 6

7. FERREIRA PINTO: Un pendolino instancabile. Ha il gran merito di portare in vantaggio i giallorossi di casa e sfiorare la marcatura personale in almeno altre due occasioni. Resta in campo per tutto l’incontro e si dimostra tatticamente preziosissimo. VOTO: 7.5

8. SALVI: Un frangiflutti contro cui si arenano molte azioni dei campani. Dalle sua parti, insieme all’aiuto di Papini, non c’è trippa per gatti. Corre, salta, lotta e sgomitata per tutto l’incontro e non fa rimpiangere gli assenti. VOTO: 7

9. BERETTA: Il ragazzo lotta come un gladiatore contro i colossi della retroguardia beneventana. Cerca di crearsi qualche spazio e di dialogare con Miccoli, ma oggi era dura trovare il pertugio giusto. Spreca qualche ripartenza di troppo, ma è sempre utile alla causa leccese. VOTO: 6

(dal 30′ s.t.) 18. ZIGONI: Entra e regala al Lecce la rete della tranquillità. “L’uomo della provvidenza” si merita anche oggi la pagnotta segnando un gol fortunoso, per sua stessa ammissione, ma importantissimo perché regala alla squadra ed ai suoi tifosi un finale di match più sereno. VOTO: 7

10. MICCOLI: Ha il grossissimo merito di regalare a Ferreira Pinto un bell’assist in occasione dell’1-0. Per il resto, si vede poco. Inoltre, per un presunto fallo di mano in area ospite su una sua semi-girata acrobatica invoca il calcio di rigore con troppa veemenza e l’arbitro lo ammonisce (unico cartellino giallo di tutta la gara). Era in diffida e salterà la finale d’andata col Frosinone. Un peccato o sarà l’occasione per tirare un po’ il fiato? VOTO: 6.5

(dal 15′ s.t.) 15. BOGLIACINO: Poco più di mezz’ora di gioco per l’uruguaiano che delizia la platea con un’apertura sontuosa d’esterno sinistro per Zigoni nell’occasione del 2-0 leccese. Prima e dopo quel tocco di magia sbaglia praticamente ogni tocco, ma aiuta i compagni a contenere gli attacchi degli uomini di mister Brini nel forcing finale. VOTO: 6.5

11. DOUMBIA: Una spina nel fianco per la retroguardia degli “stregoni”. E’ anzi lui a far vedere le streghe alla retroguardia ospite con incursioni e ripartenze ficcanti e sfiancanti per chi lo deve rincorrere. Stesso leit motiv dell’andata, quando era subentrato a gara in corso. Fosse più cinico in area di rigore sarebbe devastante. VOTO: 7

All. G. CHINI: Sedere oggi sulla panchina del Lecce era come accomodarsi su un braciere ardente. Forse è per questo che segue la gara in piedi fio al 95′ e si sgola con tutti i giocatori della formazione di casa nel dettare (pur tra qualche incomprensione di troppo) gli ordini impartiti… dall’alto della tribuna in cui era stato relegato oggi mister Lerda. VOTO: 7

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