LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Le pagelle di un pirotecnico ed emozionante Lecce-Perugia costato il primo ko interno stagionale (in campionato, l’altro era arrivato in Coppa Italia, guarda caso, proprio contro gli umbri…) della gestione Lerda vedono finire dietro la lavagna Dario D’Ambrosio e Marcus Diniz, autori di svarioni che hanno spianato la strada al successo degli ospiti. In positivo vanno segnalate, invece, le prove dell’esordiente Barraco, del portiere Perucchini, Lopez, Doumbia Beretta, e Zigoni. I due attaccanti, entrati nella ripresa, hanno riacceso con i loro gol le speranze di una clamorosa rimonta giallorossa tra i 6284 spettatori presenti al “Via del Mare” (record stagionale). In ombra, ancora una volta, l’acciaccato capitan Miccoli e Bogliacino.
1. PERUCCHINI: In una domenica in cui ne becca addirittura 4, riesce comunque a salvare almeno altri due gol già fatti quando il risultato era sullo 0-2. Lucido e freddo, ha neutralizzato le sortite degli scatenati attaccanti perugini. Incolpevole sulle altre reti incassate. VOTO: 6.5
2. D’AMBROSIO: Si merita la palma di peggiore in campo disputando, probabilmente, la sua peggiore prova dell’anno. Opposto all’inafferrabile Fabinho, dapprima sbaglia un appoggio al portiere di testa che favorisce l’avanti ospite che, per di più, stende in area provocando il rigore dello 0-1 al 5′. Si fa inoltre ammonire e purtroppo replica nella ripresa, lasciando così la squadra in 10 (recidivo), non senza aver fallito pochi minuti prima un gol a mezzo metro dalla porta. Giornata da dimenticare ed in fretta. VOTO: 4
3. LOPEZ: Corre, lotta e mette in mezzo un numero impressionante di cross anche se non sempre precisi. Vorrebbe avere sempre lui la palla tra i piedi per dettare i tempi delle incursioni del Lecce. Unica pecca: si perde Scognamiglio in occasione del 2-3 tra blocchi e contro-blocchi in area di rigore. C’è da apprezzarne il carattere ed il temperamento volitivo, come pure l’essersi a quanto pare dato una calmata dopo l’inspiegabile nervosismo delle ultime due uscite. VOTO: 6.5
4. SALVI: Prova a tamponare le manovre dei grifoni e ad imbastire trame di gioco per i compagni poi, col risultato da recuperare, viene lasciato sotto la doccia ad inizio ripresa. Il suo lo aveva comunque fatto. VOTO: 6.5 — (dal 46′) BARRACO: Ottimo esordio per il neo-arrivato in casa leccese. Dimostra di avere piedi buoni ed ottima visione di gioco. Consegna a Beretta la palla del momentaneo 2-2 che illude tutto lo stadio e si propone come interessantissima risorsa per il futuro. VOTO: 6.5
5. DINIZ: Emula D’Ambrosio e consegna un pallone che era già suo al diretto avversario in occasione del raddoppio dei biancorossi. E’ l’unico errore che commette in una domenica in cui era sceso in campo dopo una settimana di allenamenti in differenziato. Eppure, nonostante una condotta di gara senza altre sbavature marchiane, mette il match in discesa per il Perugia. VOTO: 5.5
6. ABRUZZESE: Gara di sofferenza e sacrificio per l’ex del Crotone. Gioca da titolare al centro della difesa e sbanda con tutta la retroguardia e non soltanto in occasione del gol del 2-3. Deve ancora crescere come condizione e c’è curiosità di vederlo accanto a Martinez, non appena “el tuma” tornerà disponibile. VOTO: 5.5
7. FERREIRA PINTO: Gioca un solo tempo e deve vedersela con l’esperienza di Comotto lungo una fascia in cui non può contare sull’aiuto del miglior D’Ambrosio. Esce per permettere alla squadra di esprimere un calcio ancor più offensivo. VOTO. 5.5 — (dal 46′) BERETTA: Segna solo gol di classe; dopo il pallonetto a Nocera, si concede uno stop e mezza girata in piena area che fulmina Koprivec e riapre le sorti di una partita che pareva già segnata. In chiusura, calcia con rabbia un paio di palloni che il portiere umbro blocca in due tempi e su cui Amodio non arriva di poco per il possibile tap-in del 4-4. La sua verve e voglia di spaccare il mondo dovrebbero essere sfruttate maggiormente. VOTO: 7
8. AMODIO: Arranca maledettamente quando resta indietro a fronteggiare le ripartenze fulminee del Perugia che potrebbero chiudere la contesa con largo anticipo. Il passo è ben diverso da quello degli attaccanti biancorossi ma si arrangia con mestiere. Per il resto, tenta di dare geometria al gioco leccese, ma il terreno pesante e scivoloso non lo aiutano certo. VOTO: 5.5
9. BOGLIACINO: Finché sarà in questo stato di forma al Lecce non è che serva un granché. Sia con Miccoli in campo, che quando gioca senza il bomber a togliergli spazi, fatica e non poco nel trovare idee degne del suo piede vellutato. Sbaglia appoggi e passaggi per lui elementari. Così non va. VOTO: 5
10. MICCOLI: In dubbio fino alla vigilia del big match, viene schierato tra i titolari. Lasciato in balìa degli avversari che lo sovrastano puntualmente prova a dare tutto ciò che ha più nella testa che nelle gambe. Riapre la gara siglando con freddezza il rigore allo scadere del primo tempo poi viene sostituito quando c’è da fare il forcing disperato nel finale. VOTO: 6 — (dal 75′) ZIGONI: Con il Lecce ormai in 10 contro 11 riesce a togliersi lo sfizio di siglare la rete del 3-4 che potrebbe precludere ad un clamoroso, secondo pareggio in rimonta di due gol. Quando il mister lo chiama lui si fa trovare sempre pronto. Vorrebbe giocare di più. Vedremo se, a promozione diretta compromessa, Lerda gli concederà più minutaggio. VOTO: 6.5
11. DOUMBIA: Scatenato lungo l’out sinistro dove, insieme a Lopez, fa ammattire la retroguardia ospite. Colpisce l’ennesimo palo della sua stagione, poi si procura il rigore poi calciato da Miccoli e nel finale, col Lecce in apnea, va a fare il terzino per contrastare la velocità degli attaccanti avversari che provavano a chiudere i conti in ripartenza. VOTO: 6.5
All. FRANCO LERDA: Questo Lecce ha il suo carattere e la sua grinta. Urla a muso duro contro l’insolente e provocatore Comotto e viene espulso dall’arbitro. Porta avanti le sue idee con la stessa tenacia anche in tribuna, dove battibecca con alcuni tifosi che gli rinfacciavano le decisioni tattiche per cui aveva optato. In sala stampa difende a spada tratta la sua squadra e le scelte di formazione. Il Lecce, oggi, è vero che abbia fatto l’incontro nel bene e nel male, ma resta il rammarico di aver fallito l’assalto forse decisivo alla promozione diretta. Ad ogni modo, un plauso per come il Perugia sia stato costretto a sudarsi la vittoria fino al 94′. VOTO: 5.5