LECCE (di Antonio Greco) – C’è chi aspetta la musichetta della Champions League. Niente da fare. Siamo a Lecce. In serie C, anzi in Lega Pro (ma a favore di chi, poi?) E di fronte ai giallorossi non c’è il Real Madrid e neppure il Barcellona, ma il… Prato. I toscani arrivano al “Via del Mare” con una casacca azzurra, sembrano i lealisti di Berlusconi al Vaffa Day di Grillo.
Non a caso, partono a spron battuto, incuranti del blasone del Lecce. Eppure Melara al 4° tenta il gollonzo: palla fuori. Tiboni carica come un toro, ma fa male come un agnellino. Doumbia inizia a cavalcare sula fascia sinistra ma non trova la porta. Poi riecco Puffo Miccoli: il mini-bomber tira da San Donato: il pallone si perde sulla Tangenziale Est.
Martinez c’è sempre: mette una toppa su Lanini, ricuce, stira ma non ammira gli avversari. Bogliacino fallisce la convergenza: sbaglia passaggi a iosa. Il suo compare, armadio-Amodio sembra un Commodore 64, è sempre in modalità “ricerca-rete”. Anche mister Esposito si adegua al clima anni Ottanta e sfodera un giaccone vintage a scacchi nerazzurri appena regalatogli da Tohir.
Intanto, il Prato stuzzica il Lecce prima con Lanini (punizione da 30 iarde) e con Grifoni che balla il tuca-tuca in area, ma non trova la Carrà. Al 28° riecco Miccoli con un piattone da dimenticare. Un minuto dopo, la svolta: Corvesi, operaio tessile di giorno, difensore di notte, spiana senza complimenti Doumbia. Rosso (diretto) di sera. Ma lo spartito non cambia. Giallorossi senza idee, i toscani sembrano invece dei viet cong: stanno lì rintanati nella loro trequarti ma poi spuntano all’improvviso.
De Agostini di nome non fa Gigi, ex juventino e nazionale: scappa via sulla sinistra un paio di volte ma, per fortuna, crossa come Tomi, mentre Melara si incarta su se stesso. Al 44° appare in area Amodio: finale già scritto.
Ripresa. Un minuto per vedere Miccoli salire in cielo e tornare rovinosamente a terra. Pentito. Al 12° Cavagna prova ad imitare Alex Del Piero: tiro a giro respinto in angolo da Perucchini che vola stile Superman. Parfait prova a fare il Gegè Gerson ma non ci riesce: corsa tanta, lucidità poca. Al 21°, eccoti il lampo che non ti aspetti: Miccoli si traveste da Bettega e buca la rete con la cabeza. Olè, Vamos, Lecce!
I lealisti di Esposito le provano tutte per raddrizzare l’incontro: al 34° fanno entrare addirittura il giallorosso Papini con la maglia azzurra al posto di Roman: l’arbitro chiude un occhio. Al 35° siluro di Doumbia: angolo. Serrotti non si arrende e mette paura a Perucchini tra il 37° ed il 41°.
Lerda si sbraccia, mentre il giovane Werther Lanini, non indovina un diagonale. Palpitazioni e gesti scaramantici. Fino a quando Parfum-Parfait sbaglia l’ennesimo tiro, arriva Zigoni che infila il 2-0. L’arbitro fischia un minuto prima del termine dei 6 minuti 6 di recupero: la spending review è arrivata pure al “Via del Mare”. Per fortuna.