Come negli anni sessanta. La spesa alimentare toccherà quest’anno i livelli del periodo in cui gli italiani acquistavano pochi, essenziali alimenti. Ad esempio, dal carrello scarseggiano sempre più dolci e merendine, anche le bevande gassate sono ormai ‘out’ e si fa a meno di piccoli piaceri come il bicchiere di vino la sera. Questo è uno degli effetti della crisi economica secondo quanto si evince dagli ultimi dati dell’Osservatorio “Prezzi e mercati” dell’Indis, Istituto dell’Unioncamere specializzato nella distribuzione dei servizi.
Dall’inizio della crisi, emerge dalla ricerca, le famiglie hanno messo in campo una serie articolata di accorgimenti alla ricerca del risparmio: dapprima il nomadismo commerciale e la caccia alle promozioni, successivamente il calo della fedelta’ alla marca e lo spostamento verso i prodotti a marchio del distributori.
Nell’ultima fase, a tutte queste azioni si sono aggiunti la lotta agli sprechi alimentari e la rinuncia ai prodotti non strettamente necessari al fabbisogno alimentare dell’individuo. Utili a comprendere questa tendenza i dati relativi ai prodotti che hanno registrato le riduzioni più marcate. Si tratta soprattutto di prodotti non fondamentali per l’apporto nutrizionale della famiglia, penalizzati da acquisti che badano sempre più all’essenziale. Ad esempio, è il caso di dolci per ricorrenze e merendine, sostituite dalla preparazione domestiche di dolci e torte. Accusano una battuta d’arresto anche tutte le bevande gassate ed in particolare le cole. In difficoltà le vendite di vino e olio di oliva.
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