(di Italo Aromolo) – Tornare al “Via del Mare” per affrontare il proprio passato da ex, oggi rivale, sulla panchina dell’Esperia Viareggio: doveva essere il destino del salentino Roberto Miggiano e, invece, sarà il destino di un altro grande ex giallorosso, Cristiano Lucarelli. Dopo la sconfitta casalinga per 0-2 contro il Prato, la dirigenza toscana ha deciso di esonerare mister Miggiano: al suo posto, l’ex tecnico del Perugia cercherà di risollevare le sorti di un Viareggio condannato dai numeri al terz’ultimo posto in classifica, con 6 punti e con un preoccupante segno “0” alla casella delle vittorie.
Città, ambiente e storia recente: tranquillità al servizio della competenza- Affacciata sul mar Tirreno, la Città del Carnevale è il luogo ideale per fare calcio in maniera serena e senza alcuna pressione: con soli 400 abbonati, in Versilia la vita pallonara è roba per pochi intimi. La tranquillità nel lavorare, unita alla competenza, ha reso il Viareggio un piccolo serbatoio di campioni: pur mancando all’appuntamento con la Serie B da oltre 65 anni, il sodalizio toscano negli ultimi anni ha sfornato fior di giocatori come Antonio Di Natale e Marco Sansovini.
Come molte squadre in questo campionato, anche il Viareggio è stato costretto, all’inizio degli anni Duemila, a ripartire dai campionati regionali a causa di un crac societario. Nel 2003 il club è stato rilevato dall’imprenditore edile Stefano Dinelli: sotto la sua gestione i bianconeri hanno inanellano una serie di campionati vincenti, tornando in Prima Divisione nel 2009. Da allora le “zebre” hanno mantenuto la categoria, non senza difficoltà: 3 salvezze di fila dal 2009 al 2012, ma passando sempre dalla lotteria dei play-out, vinti rispettivamente contro Paganese, Cosenza e Monza. Nel campionato 2012/2013 i versiliesi , guidati dall’attuale tecnico del Grosseto Stefano Cuoghi, hanno raggiunto un discreto 11° posto, sfiorando anche la conquista della Coppa Italia Lega Pro, persa soltanto in finale contro il Latina.
Il cammino fin qui: Viareggio con la ”pareggite”- Il Viareggio è la squadra che più volte ha pareggiato in questo campionato: i 6 segni “X” sono arrivati contro avversari di un certo calibro come Salernitana, Pontedera, Frosinone, Catanzaro, Nocerina e Gubbio. Lo score di una sola sconfitta negli ultimi 4 incontri non ha impedito la “defenestrazione” di Miggiano, il quale paga, più che le 3 sconfitte, una generale abulia offensiva (8 gol fatti) e una certa fragilità difensiva (14 subiti).
La rosa: Vannucchi alla guida di una banda di giovanissimi. Lo scorso anno ha fatto ammattire la difesa giallorossa nei play-off con la maglia dell’Entella, quest’anno ci riproverà con il Viareggio: Ighli Vannucchi, sempreverde trequartista 36enne, è il vero faro dei versiliesi, con il compito di svariare su tutto il fronte offensivo per creare gioco e scardinare le difese avversarie. L’ex Empoli, che non ha brillato in questo avvio di stagione (ancora a secco di gol e di assist), ha anche il dovere di far crescere i tanti giovani presenti in rosa (età media 21,9): tra questi, il centrale di difesa Diego Conson, che a 23 anni è già uno dei veterani, essendo al terzo anno di permanenza tra le fila bianconere; il promettente terzino destro Daniele Celiento, in prestito dal Napoli; due difensori scuola Brescia, Davide Ferrari (classe ’92) e Nicola Falasco (classe ’93); l’interno di centrocampo Simone Della Latta, reduce da un campionato di Seconda Divisione con il Gavorrano; il regista autoctono Daniel Gemignani, che, dopo un annata in naftalina (4 presenze la scorsa stagione), quest’anno si è conquistato il posto da titolare; gli attaccanti Lorenzo Benedetti ed Alessandro De Vena, 41 anni insieme: 3 gol il primo, 2 il secondo, i due compensano il deficit di esperienza con grandi abilità tecniche. Non mancano elementi con un certo grado di anzianità, come il portiere 38enne Massimo Gazzoli e il capitano, nativo di Viareggio, Samuele Pizza, che vanta 118 presenze con i colori bianconeri.
La tattica: con Lucarelli sarà 4-3-3 – Nei pochi giorni di allenamento a disposizione, mister Lucarelli ha provato insistentemente il 4-3-3, sulla falsa riga del progetto tattico intrapreso senza successo a Perugia. Accantonato il 4-3-1-2 di miggiana memoria, il neo tecnico confermerà la difesa a 4 e il centrocampo a 3: la sua mano si vedrà soprattutto in avanti, o con lo spostamento di Vannucchi sull’esterno per formare il tridente d’attacco o, in alternativa, con l’avanzamento del fantasista pratese alla posizione di “falso nove”, proprio come Miccoli sponda giallorossa. In entrambi i casi, all’ex Entella verrà lasciata ampia libertà di svariare su tutto il fronte d’attacco per servire i tagli dei compagni.
Il Viareggio arriva a Lecce con diversi indisponibili: in difesa è squalificato il terzino sinistro Andrea Peverelli, mentre il centrale Fabio Lamorte è infortunato; in attacco, problemi fisici per Alessandro Romeo e Lorenzo Benedetti. Davanti a Gazzoli, scelte praticamente obbligate per Lucarelli, costretto a schierare Ferrari e Celiento ai lati di Conson e Falasco. A centrocampo, si va verso la conferma in blocco del trio Della Latta-Gemignani-Pizza. In avanti, ad affiancare Vannucchi ci saranno De Vena e Benedetti, il quale potrà far valere la sua versatilità giocando anche da centrocampista, come spesso ha fatto in passato ; qualora quest’ultimo non dovesse farcela, è quasi certo l’impiego dal primo minuto dell’ex Rosafio. A livello di atteggiamento in campo, il 4-3-3 viareggino non significa scriteriato gioco offensivo, anzi: visto l’avversario di caratura superiore – e ormai è prassi per chi gioca al “Via del Mare”- Vannucchi e compagni faranno del gioco di contropiede e del baricentro basso le armi tattiche attraverso cui provare a portare a casa un risultato positivo, per scacciare i fantasmi della crisi e iniziare nel migliore dei modi il nuovo corso targato Lucarelli.