Lecce – (di Massimiliano Cassone) – Sarà una domenica particolare in cui il sole proverà a scaldare non solo i volti ma anche gli animi di chi assisterà a Lecce – Catanzaro. “I gufi restino a casa” ha detto Moriero.

I gufi? E chi sarebbero i gufi? Quelli che contestavano Semeraro, poi hanno osannato l’arrivo di Tesoro e ora ne chiedono la testa? E la stessa identica cosa l’hanno fatta con Moriero? Se li chiami così si offendono, si sentono tifosi… ma come dice Moriero sono soltanto dei gufi. Il calcio per antonomasia è la scienza inesatta, anzi non è una scienza ma è uno sport e parlandone tutti hanno sempre ragione; giudicare l’operato di società e allenatore dopo appena tre giornate è da saccenti cultori del verbo.

La gara contro i calabresi è il crocevia dell’avventura in giallorosso dell’allenatore leccese che darebbe anni della sua vita per vincere e iniziare la scalata verso la serie B. “Primi oppure noni noi andremo in B” ha affermato Moriero… parlava con il cuore in gola, parlava con il sangue agli occhi, parlava con l’anima innamorata dei colori che lo hanno visto prima ultrà, poi calciatore e ora allenatore. Eppure lo sa che se perde sarà esautorato ma per lui conta solo il Lecce. Un sogno inseguito tutta la vita, una volta raggiunto potrebbe sfumare di fronte all’ansia da risultato di una parte di piazza che con 2216 abbonati si sente da serie A.

Lecce da serie A ha solo la Curva Nord e il settore giovanile, non è un complimento alla Curva o al settore giovanile ma è un dato di fatto. Peccato che proprio in questa sfida manchino ancora una volta i colori e i cori di chi è andato da Moriero confermando stima e attaccamento. Speriamo che la Nord e Moriero possano abbracciarsi presto. Speriamo che Moriero vinca contro tutti i mostri e metta in tasca i primi tre punti… speriamo bene. Speriamo che i gufi smettano di bubolare. Per quanto riguarda il settore giovanile, la squadra di Pasculli a dispetto di quanti dicevano che il calcio a Lecce stesse morendo dalle fondamenta, ha vinto la seconda gara contro il Messina, compagine accreditata come la più forte del girone.

Per un giorno, solo per un giorno, cerchiamo di essere tutti più umili, svestiamoci dai panni di allenatori, cultori del verbo, direttori sportivi e sapientoni vari, denudiamoci e rimaniamo vestiti della semplicità che sarà corazza contro il Catanzaro che arriva a Lecce, con gli stessi colori addosso, sperando di “sbiadire” i padroni di casa. Se dovesse andare male? Non pensiamoci… il meglio deve ancora venire.

Abbia inizio questa domenica particolare.

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