LECCE – (di Massimiliano Cassone) – Tifosi che litigano insultandosi in modo gratuito sui social, amministratori che richiamano all’ordine i più facinorosi, chi rimpiange i Semeraro, chi difende i Tesoro, chi chiede la testa di Moriero, chi sogna ancora Chevanton… è un vespaio. Tutto ciò accade dopo l’ennesima e rovinosa caduta del Lecce che, di fronte al poker servito del Benevento, piega la testa e guarda giù accorgendosi che non c’è nulla più sotto del fondo.

Eppure il calcio dovrebbe essere gioia, divertimento e saper perdere dovrebbe essere la prima regola da insegnare ai ragazzini prima di vestirli da calciatori.

Ecco, per l’appunto, parliamo di come ieri i protagonisti scesi in campo a “difendere” la maglia del Lecce siano sembrati degli spaesati ragazzini vestiti per caso da calciatori; come se fosse carnevale si sono fatti fare l’ennesimo scherzo dall’avversario di turno.

Adesso bisogna darsi una calmata, un po’ tutti, chi scrive, chi legge, chi tifa e chi gioca… e magari anche chi si trova seduto nella stanza dei bottoni e pensa che sollevare dall’incarico mister Moriero sia la soluzione più giusta.

È tutto opinabile, sia chiaro, il calcio, com’è stato sempre scritto e detto da tutti, non è una scienza esatta e tutti hanno sempre torto e ragione allo stesso tempo. Quello che è sbagliato è fare i saputelli  e dire “lo avevo detto io”.

Dai cinguettii insistenti nell’aria il tecnico salentino dovrebbe saltare nelle prossime ore; ieri la sua panchina barcollava, oggi sembra che scotti. Sarà fortunato se gli concederanno l’ultima chance domenica prossima contro il Catanzaro.

E poi? Vinetot non sbaglierà nulla? Melara e Pinto entreranno in forma in una notte? E Zigoni, segnerà 18 gol?… E no cari amici, la realtà è che la squadra vista ieri non è una squadra. Ben 20 elementi nuovi, giunti a singhiozzo, qualcuno infortunato, con preparazioni differenti hanno bisogno di tempo per giocare da squadra. Bellazzini, Beretta, Miccoli, Nunzella (miglior terzino della Lega Pro l’anno scorso), Perucchini (indicato come uno dei più promettenti portieri di categoria), tanto per citarne alcuni, sono forse dei polli? Oppure non sono ancora entrati in sintonia tra di loro e non hanno assimilato gli schemi del mister?

E poi, l’anno scorso abbiamo spesso sentito parlare di calciatori di categoria, si diceva che il Lecce avesse solo prime donne ed ecco Melara che proprio alla sua nuova squadra ha fatto vedere i sorci verdi, c’è anche Papini centrocampista di qualità e quantità e potremmo fare tutti e 20 gli esempi.

Non ci sono verità assolute e non ci sono allenatori in grado di cambiare le sorti di un Lecce che ha solo bisogno di tempo. Non è una squadra da primo posto ma nemmeno da decimo, e quindi bisogna con umiltà lavorare e se poi arriverà l’esonero di Moriero… speriamo che sia l’ultimo.

Unica nota positiva di questo inizio stagione sono i tifosi, gli Ultras però, a cui è stato negato l’accesso nella propria casa e nel loro settore (la nord) squalificato per 4 turni. E già, proprio loro, quelle persone per cui non si sono trovati più epiteti per definirli in modo negativo in quel pomeriggio di giugno di cui preferiamo dimenticare anche la data. Domenica scorsa non c’erano in tribuna centrale e nemmeno in Tribuna Est, allo stadio c’erano coloro che hanno contestato la squadra e battuto ironicamente le mani all’avversario per deridere i giallorossi a fine gara. Loro erano lì a Benevento a cantare dal primo all’ultimo minuto, senza contestare, solo per amore, e alla fine hanno parlato con capitan Miccoli e gli altri chiedendo impegno e sudore, nessuno di loro ha chiesto la “testa” di Moriero, nessuno… Loro il tempo alla loro squadra lo hanno sempre regalato, non concesso… perché all’amore si dona.

Infine evidenziamo una notizia appresa dalla testata giornalistica Sport People (http://www.sportpeople.net/grande-gesto-solidarieta-degli-ultras-lecce-che-ieri-hanno-donato-prodotti-alimenti-alle-famiglie-emergenza-abitativa/); gli Ultras del Lecce ieri a Benevento hanno omaggiato le famiglie indigenti presenti in Tribuna con dei prodotti raccolti durante la settimana. Sotto gli occhi stupiti dei presenti hanno compiuto un gesto di solidarietà inaspettato, oseremmo dire, scherzandoci su, di una semplicità “bestiale”. E nessuno a loro regalerà la maglia della squadra autografata… guarda caso nemmeno la Lega Pro ne parla. Lo facciamo noi. Avanti ragazzi, il Lecce è vostro.

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