LECCE (di Luca Manna) – Quello di Andria è sicuramente un risultato positivo, venuto in una giornata in cui il Lecce non era spumeggiante come lo abbiamo conosciuto e contro avversario ostico ed in grande forma. Si chiude così il girone di andata di un campionato avvincente, equilibrato come sempre, ma ancora più ricco di insidie rispetto agli anni passati, per una squadra come la nostra che, oltre ad organico da prima della classe, ha blasone e storia che la rendono avversario da “partita della vita” ogni benedetta settimana. Questo girone, comunque, ci lascia in dote un primo posto da dividere con il Matera; possiamo tranquillamente e onestamente affermare di non essere più abituati al dolce sapore del primato in classifica, ma siamo sicuri che nessuno soffre di vertigini e che questa “dolcezza” è così invitante da far crescere in ognuno di noi la voglia e l’egoismo di volerla gustare in perfetta solitudine.
Ci lascia però anche avversarie agguerritissime, con le quali la lotta sarà lunga e veramente dura. Tutte e tre le dirette concorrenti hanno caratteristiche e parametri per meritare tutto il nostro rispetto (ma mai il timore), ma considerando l’ambiente Foggiano come una bomba che potrebbe esplodere da un momento all’ altro e annoverando la Juve Stabia fra le ottime squadre che però stanno andando oltre le reali possibilità e potenzialità, possiamo dire che i segnali all’ orizzonte inducono tutti a pensare che lo scontro finale potrebbe essere la rivincita della battaglia per diventare Capitale Europea della Cultura 2019, stavolta su un rettangolo verde, fra noi e Matera, sperando che il risultato questa volta sia diametralmente opposto.
Queste prime 19 settimane dell’ennesimo campionato di Lega Pro poi, ci lasciano la splendida sensazione di avere alle spalle una società sempre più forte e presente che, nonostante le normali difficoltà che si hanno nel provare a sostenere una categoria in cui alla voce “entrate” è davvero difficile vedere flussi monetari importanti, si dimostra strutturata e ormai conoscitrice esperta di tutte le insidie che vi sono nella gestione di una piazza come Lecce, spesso bellissima e passionale, ma al contempo troppo lunatica e umorale.
Se ne va via un girone quindi e ne inizia un altro, quello decisivo, quello in cui ogni punto vale doppio ed ha peso specifico molto più importante. Va via però lasciando ancora una volta dubbi e incertezze su quello che è il mondo della Lega Pro fuori dal rettangolo verde, su quello che dovrebbe essere il Governo della categoria o ciò che la circonda. Tralasciando i grossolani errori arbitrali, che per fortuna nel calcio si compensano quasi sempre, non possiamo non commentare con sdegno quanto accaduto la scorsa settimana con la trasferta di Andria vietata ai sostenitori giallorossi e con l’imbarazzante intervento del opresidente Gabriele Gravina, sconclusionato e inopportuno almeno quanto la tempistica dello stesso.
Premesso che avere una tessera del tifoso e non poter assistere ad una partita di calcio è come avere la tessera socio del supermercato sotto casa e non poter usufruire delle offerte dedicate solo perché si è brutti e antipatici e con l’aggravante che la tessera è anche a pagamento, è assolutamente scandaloso avere una Lega ed un presidente che non sono capaci a posticipare o anticipare una partita, come avviene oramai da decenni in casi simili a quanto accaduto nella provincia di Bari lo scorso week-end. E risulta veramente ridicolo cercare di mettere una pezza scaricando su altri le responsabilità, dichiarandosi solidale alla piazza leccese a decisione presa e frittata fatta. Insomma ancora un pasticcio, ancora un motivo per scappare via da questa categoria, ancora, se ce ne fosse poi bisogno, una spinta in più per giocare un girone di ritorno ancora più determinati e cattivi rispetto a queste 19 settimane che ci lasciano in dote un carico di speranza e tanta tanta fiducia nei nostri ragazzi ed in mister Padalino.