LECCE (di Gavino Coradduzza) – Alle 21:00 di un sabato sera molto estivo il caldo la fa da padrone e dunque non dovrebbe stupire più di tanto l’esiguo numero di presenze sugli spalti del “Via del Mare“: le spiagge catturano fino a tarda notte… È il primo turno di Coppa Italia che, secondo tradizione, risulta alquanto indigesto alle tifoserie protese verso il piatto forte: il campionato. Però, dopo la corale esultanza per il cambio dello staff tecnico, il rinnovato progetto e la campagna acquisti oculata e soddisfacente, ci si aspettava una presenza meno anemica (a parte la Curva Nord puntuale ed entusiasta come sempre), se non altro per la curiosità di vedere all’opera i nove volti nuovi mandati in campo da Pasquale Padalino. Vediamo dunque questi nove volti nuovi capitanati da Checco Lepore e accompagnati da Ciccio Cosenza (che il vero Caturano, se nuovo non è, è ancora tutto da scoprire).
Gomis ha montato la guardia ai pali risultando abbastanza indisturbato; i quattro di difesa, rigorosamente disciplinati nel mantenere allineamento e distanze non hanno incontrato soverchie difficoltà, se non nella parte finale della gara, per tenere a bada i pallidi virgulti veneti; Vitofrancesco, Cosenza, Giosa e Ciancio puntuali quanto loro accordato da una condizione atletica da affinare. Di Lepore si sa tutto; se quello di questa sera è il suo ruolo definitivo e non un esperimento, dovrà lavorare parecchio nonostante la sua riconosciuta duttilità; di Arrigoni si possono, anzi si devono apprezzare le notevoli qualità di centrocampista illuminato. Più avanti nel rettangolo di gioco, Pacilli, Mancosu, Vutov con Caturano guastatore di punta.
I gol contano poco, ma questa è una fase della stagione in cui aiutano la squadra a crescere, a riconoscersi. Squadra che nel corso del primo tempo ha badato prevalentemente alla ricerca della “oliatura” tra i singoli e tra i reparti. L’incisività, pare ovvio, manca ancora così come è da affinare la rubrica degli automatismi (il tempo non manca, la voglia neanche), ma sia pur nell’approssimazione di alcuni temi tattici in via di sviluppo, la complessiva scenografia è parsa già innovativa ed autorevolmente propositiva, quantomeno in alcuni uomini probabilmente più avanti nella preparazione… Ed a proposito di preparazione, anche questa necessita di “fondo” come è logico che sia; guai se si fosse già al top; la gradualità della preparazione deve tener conto anche della lunghezza della prossima stagione.