LECCE – Cattiva alimentazione, obesità infantile e influenza della pubblicità sui bambini. Nasce dall’esigenza di informare, educare e sensibilizzare ragazzi e genitori, il progetto “Obesità infantile: quando la pubblicità ingrassa” che per la prima volta, con una formula simile, coinvolgerà alcune scuole di Lecce e provincia, promosso da Cisl e da Anteas (Associazione nazionale di tutte le attività per la solidarietà) e che vede tra i partner istituzionali l’Università del Salento, il Coni provinciale e la Asl di Lecce. Il progetto, curato dalla psicologa e psicoterapeuta Caterina Mosca, è partito nelle scuole primarie di Surbo, Giorgilorio; seguiranno Casarano, Taurisano e Tricase e si avvarrà del supporto di esperti: una pediatra, due nutrizionisti e un laureato in scienze motorie che affiancheranno la psicoterapeuta per tutto l’anno scolastico in questo interessante percorso che coinvolgerà anche i genitori degli alunni. Il loro intervento, coadiuvato dalla partecipazione attiva degli insegnanti, permetterà di interagire sul bambino modificando le cattive abitudini nutrizionali, comportamentali, incrementando l’attività motoria e le abitudini sane. L’attività didattica e formativa sarà accompagnata da laboratori del gusto e studio delle etichette alimentari e delle pubblicità di prodotti di marca.
Il progetto prevede una serie di interventi a mirati a contrastare il dilagante fenomeno di obesità infantile. Infatti, da una recentissima indagine a cura dell’Osservatorio del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università Milano Bicocca, l’Italia risulta uno dei Paesi Europei più colpiti da questo allarmante fenomeno. Il 26,9% dei ragazzi italiani dai 6 ai 17 anni è in eccesso di peso, con punte non trascurabili nel Sud e nelle Isole. Stima che aumenta nella fascia dei bambini fra i 6 e 10 anni. La Regione d’Italia più colpita dal fenomeno è la Campania, dove un bambino di terza elementare su 2 è obeso oppure in sovrappeso, seguita proprio dalla Puglia.