LECCE (di Carmen Tommasi) – Sei punti in due partite, 3 gol fatti, zero incassati e il Lecce di Alberto Bollini vola al terzo posto. Inizia bene l’avventura in giallorosso del tecnico 48enne di Poggio Rusco, che al suo arrivo nel Salento aveva trovato la squadra reduce dalla brutta sconfitta con la Reggina, che ha portato all’esonero di Dino Pagliari dopo sole cinque gare sulla panchina salentina, e fuori dalla zona playoff.
La vittoria di venerdì scorso con la Paganese allo stadio “Marcello Torre”, grazie alla rete del vantaggio di Stefano Salvi e quella della sicurezza di Gianluca Di Chiara, ottenuta con concretezza e impegno ha permesso a capitan Abruzzese e soci di agguantare il terzo posto in condominio con la Juve Stabia, fermata da uno 0-0 dalla Reggina al “Granillo”. In terza posizione in classifica c’è anche la Casertana, che in casa ha vinto con convinzione sul Messina (3-1), il prossimo avversario dei salentini al “Via del Mare” nel posticipo di lunedì sera alle 20:45 (i siciliani hanno 25 punti insieme a Nuova Cosenza e Melfi). Oltre che per i tre punti, però, la partita con i salernitani è stata fondamentale per capire se la comunicazione ufficiale della famiglia Tesoro sull’addio al Lecce a fine stagione -arrivata solo due giorni prima del match con la conferenza stampa del patron- poteva influenzare sul rendimento e la concentrazione della formazione giallorossa, cosa questa che aveva escluso a priori alla vigilia l’allenatore della provincia di Mantova.
“Siamo sul pezzo e siamo concentrati, la squadra è tranquilla e non vedo problemi esterni. Chi lavora per il Lecce lo fa con passione e dedizione”: così l’ex di Eddy Reja alla vigilia del match di Pagani. Sul campo infatti i suoi ragazzi hanno dimostrato massima concentrazione e voglia di tre punti. C’è ancora tanto da migliorare, sia chiaro, e le ultime due vittorie non devono ingannare o illudere, ma la strada è quella buona: ora con una difesa che nelle ultime due gare non ha subito reti, con un centrocampo solido e battagliero, il Lecce può sognare traguardi migliori. Contando anche sui gol di Davide Moscardelli, forte dei suoi 11 centri stagionali. Sempre con umiltà e con i piedi per terra, perché il girone C di Lega Pro insegna che l’ostacolo è dietro l’angolo. E il prossimo si chiama Messina.