LECCE (di Massimiliano Cassone) – “La vita è un sogno dal quale ci si sveglia morendo”. È con le parole della scrittrice inglese Virginia Woolf che il corto di Valerio Mattioli, dal titolo Je n’en peux plus, tocca l’apice dell’emozione. Negli occhi azzurrissimi della “musicista” dal mantello rosso si percepisce la sottile linea tra la vita e la morte che delimita un abisso di cui non conosciamo i contorni. Otto minuti durante i quali lo sguardo viene catturato dalla profondità dei colori che accarezzano l’immaginazione e, come in un vortice creato da un arcobaleno impazzito, si adagia così ogni pensiero dello spettatore. Bastano le prime inquadrature per capire che c’è qualcosa di più di una semplice “regia”: c’è un pezzo di cuore che abbraccia la fantasia, che disegna la storia. E, nonostante la malinconia sprigionata dal tema e la tristezza per l’epilogo che è palese anche se viene presentato con la delicatezza della poesia, rimane la speranza che passi il messaggio giusto: la vita è bella e non bisogna mai stancarsi di viverla.
Purtroppo, quel che accade al protagonista (ossia il suicidio), in Europa è la seconda causa di morte (dopo gli incidenti stradali) tra gli adolescenti e la prima tra i giovani nel range d’eta tra i 25 e i 34 anni. Vero è che ciò non giustifica a priori nulla e nessuno. Tuttavia, occorre parlarne, non cadendo nella tentazione di mettere la testa sotto la sabbia per non affrontare la realtà, o parte di essa. E Mattioli ne parla, lo grida, con la delicatezza giusta che serve per non urtare la suscettibilità di chi magari ha purtroppo vissuto una perdita del genere.
Valerio Mattioli e la sua squadra raccontano così i disagi di un adolescente, narrandoli con punte di lirismo che sfiorano anche la tristezza del finale. Val la pena ripetere un concetto basilare per poter gustarsi a fondo questo brevissimo film: non era affatto facile dare profondità con un “colore” semplice ad un argomento così spinoso, quasi tabù. Il bianco impera e regala infinito spazio all’ultimo viaggio, oppure al primo “Cosa c’è oltre quel bosco?” che si induce lo spettatore a chiedersi con inquadrature da capogiro. Già, chissà cosa c’è… Lo scopriremo vivendo, alla fine del nostro percorso. Oppure lo leggeremo in una lettera che porta con sé il profumo d’antico.
Il corto, in anteprima nazionale il prossimo 19 novembre, aprirà la rassegna cinematografica organizzata al Db d’Essai dall’Apulia Film Commission, “SHOTS- cicchetti di cinema d’autore” che si terrà a Lecce presso il Cinema “Don Bosco – Salesiani”.
Prima di godervi il trailer, una citazione è d’obbligo per il gruppo di lavoro di “Je n’en peux plus”:
- Attori protagonisti: Luca Cretí, Aurora Altavilla, Eleonora Fullone
- Regia: Valerio Mattioli
- Aiuto regia: Antonio Manfreda
- Fotografia e montaggio: Valerio Mattioli
- operatori di ripresa: Claudio Giorgino, Jory Stifani e Giuseppe Anglano
- operatori drone: Roberto Leone, Marco Spedicato,
- operatore Jimmy gib: Andrea Antonaci
- costumi e trucco: Giusy Straniero e Giuseppe Leanza
- testi: Mariapia Romano, Valerio Mattioli
- sceneggiatura: Antonella Gallone, Valerio Mattioli.