LECCE (di Italo Aromolo) – Timonieri come Franco Jurlano e Romeo Anconetani, strateghi come Eugenio Fascetti e Gigi Simoni, combattenti come Paolo Baldieri e Paolo Benedetti: è la storia di Pisa-Lecce, gara che domenica prossima, nel penultimo turno del campionato di Prima Divisione Girone B, andrà in scena nel palcoscenico dello storico impianto pisano “Arena Garibaldi” per la 17esima volta nella storia.
Il passato recente: doppia sfida Papadopulo-Ventura per un Lecce da Serie A. E’ una gara, quella tra i salentini e i toscani, che ha sempre regalato emozioni al cardiopalmo ad entrambe le tifoserie; nella stagione di Serie B 2007/’08, il Lecce di mister Giuseppe Papadopulo (nativo proprio del pisano) masticò amaro sul manto erboso dell’Arena, quando in una domenica di dicembre il gol allo scadere del nerazzurro Gael Genevier impose il pari (1-1) al Lecce capitanato dai vari Andrea Zanchetta, Simone Tiribocchi ed Elvis Abbruscato; la compagine giallorossa, momentaneamente passata in vantaggio con una memorabile staffilata da centrocampo del difensore Marcello Cottafava, perse beffardamente due punti che, di fatto, si rivelarono decisivi in quella che sarebbe stata la sua condanna play-off al termine della regular season (classifica finale: Chievo Verona 85; Bologna 84; Lecce 83). Immediata la vendetta dei ragazzi di Papadopulo negli spareggi, quando la strade delle due squadre si incrociarono nuovamente in semifinale: nella gara di andata, preludio del passaggio del turno e della successiva vittoria nella finalissima contro l’Albinoleffe, i salentini espugnarono la Torre con un gol da fuori area di Simone Tiribocchi, in una gara passata alla storia per uno dei più serrati catenacci di papadopuliana memoria. Era il Pisa del diesse Gianluca Petrachi, salentino doc ed ex centrocampista del Lecce tra l’86 e l’89, di mister Giampiero Ventura, rimasto nel cuore dei tifosi giallorossi per la doppia cavalcata dalla Serie C alla Serie A (di cui il tecnico genovese, alla guida tecnica dei salentini nel biennio 1995/’97, fu principale artefice) e del suo vice Pasquale Padalino, attuale allenatore del Foggia ed ex difensore del Lecce nella stagione 1993/’94.
A braccetto verso la A: destini incrociati per Baldieri e Paciocco. Ad ogni modo, risalgono agli anni ’80 gli attimi più intensi di Pisa-Lecce: nell’annata 1984/’85, le due corazzate Pisa e Lecce, guidate rispettivamente da Gigi Simoni ed Eugenio Fascetti, festeggiarono insieme la promozione in Serie A, classificandosi nelle prime due posizioni del campionato di Serie B; quell’anno, lo scontro diretto in toscana terminò 3-1 per i padroni di casa; tra i marcatori rossocrociati della gara, spicca il nome di un altro doppio ex eccellente come Paolo Baldieri: l’attaccante romano, cresciuto calcisticamente in Toscana, si è consacrato definitivamente in maglia giallorossa (116 presenze e 20 gol tra il 1991 e il 1995), restando per giunta legatissimo al territorio salentino, tanto da ricoprire attualmente la carica di vice-presidente dell’associazione di tifosi “Noi Lecce”.
La stagione seguente nel massimo campionato (1985/’86), che assunse i drammatici contorni di un ruolo da sparring-partner per entrambe le compagini (il Pisa retrocedette da terz’ultimo, il Lecce da ultimo) vide i ragazzi di Fascetti soccombere alla Arena per 3-0 di fronte ad una cornice di quasi 10mila spettatori; per un curioso scherzo del destino, anche in questo caso tra i giustizieri dei giallorossi ci fu Paolo Baldieri (autore di un gol e due assist): l’attaccante pisano vinse la sfida a distanza con il giallorosso Ricardo Paciocco, il quale pochi anni avrebbe seguito il percorso inverso del dirimpettaio Baldieri, trasferendosi in riva all’Arno. Tra i centrocampisti del Pisa, si guadagnò un 6,5 in pagella Domenico Progna, conterraneo di Fabrizio Miccoli (nato a San Donato) e prodotto del vivaio salentino (in giallorosso le sue due prime stagioni tra i pro, tra l’80 e l’82).
La delusione atroce: “Un recupero beffa condanna il Lecce allo spareggio da A”. Titolava così un quotidiano d’epoca in data 4 maggio 1987. In Serie B, il lanciatissimo Lecce di Carletto Mazzone si gioca una buona fetta di promozione diretta contro la capolista Pisa: è la classica finalissima, il “dentro o fuori” che richiama allo stadio tutta una città (15 mila gli spettatori, di cui un migliaio giunti dal capoluogo salentino per mezzo di un treno speciale organizzato dai “Ragazzi della Nord” con il contributo della società). Il Lecce disputa una gara tutta cuore e personalità: le giocate argentine di “Beto” Barbas e Pedro Pablo Pasculli infilano due volte la porta del portiere nerazzurro Alessandro Mannini (padre dell’attuale centrocampista del Pisa Daniele, che tuttavia domenica non ci sarà perché squalificato), pareggiando così la doppietta del bomber Cecconi. Ma al minuto 93, sul risultato di parità (2-2), una mischia in area giallorossa è risolta fortuitamente da una spizzata vincente dello stesso Cecconi, la cui tripletta personale vale il definitivo 3-2 per il Pisa: piovono lacrime in tutto l’ambiente salentino, che per una manciata di secondi si vede definitivamente condannato alla disputa degli spareggi, successivamente persi in modo altrettanto beffardo contro Cesena e Cremonese (classifica finale: Pescara 44; Pisa 44; Cesena 44; Lecce 43).
Gli anni ’90: dal pari lincia-Bolchi alla maledizione del 4-0. Risanate le ferite di quella stagione, il Lecce di Carletto Mazzone impiegherà meno di un anno per tornare nella massima serie, raggiungendo nella stagione 1988/’89 un Pisa che nel frattempo aveva ottenuto una soffertissima salvezza in Serie A per mano del tecnico Giuseppe Materazzi, altro storico doppio ex della sfida che nella sua carriera da calciatore ha militato in Salento per sette anni, dal 1968 al 1975, raggranellando ben 227 presenze e 17 gol. Nell’anno della prima salvezza del Lecce nel massimo campionato, i giallorossi si presentano in Toscana con una formazione completamente rimaneggiata (in cui figurano due giovanissimi 19enni come Walter Monaco e Luigi Garzya) ma sfoderano una prestazione maiuscola sfiorando la vittoria con il gol dell’ex tecnico del Viareggio Roberto Miggiano, cui risponde a 10 minuti dalla fine l’attaccante rossocrociato Giuseppe Incocciati. L’1-1 finale costa la panchina all’allenatore del Pisa, quel Bruno Bolchi che appena tre anni dopo (stagione 1992/’93) avrebbe preso le redini tecniche dei giallorossi in Serie B per condurli alla loro terza promozione nell’Olimpo del calcio (anche in quella annata, il Lecce dell’ex Bolchi avrebbe pareggiato all’Arena, col risultato di 0-0).
Le sfide dell’Arena Garibaldi targate anni ’90 si chiudono con due pesantissime batoste per il Lecce: nella stagione di Serie A 1990/’91, i salentini subiscono un roboante 4-0 nella prima uscita in trasferta del campionato (tra i marcatori del Pisa, segnaliamo l’attuale allenatore dell’Atletico Madrid, Diego Simeone); parziale ripetutosi nella stagione di Serie B 1991/’92 con importanza fatale per il tecnico del Lecce Aldo Sensibile, esonerato proprio dopo quella gara a vantaggio di Albertino Bigon. In questo periodo, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, militava tra i giallorossi il centrocampista Paolo Benedetti (152 presenze e 12 gol per lui): anche il “biondo” per eccellenza ha vestito sia la maglia del Lecce che quella del Pisa, disputando solo 7 gare con quest’ultima addosso nell’annata 1996/’97. E se Paolo Baldieri si è radicato a Lecce, la scelta di vita di Benedetti è caduta proprio su Pisa, città nella quale l’ex centrocampista del Lecce vive tutt’ora con la famiglia. Il repertorio dei doppi ex, che già annovera i sopra citati calciatori Progna, Baldieri, Paciocco e Benedetti e gli allenatori Materazzi, Bolchi e Ventura, si completa con la vecchia gloria giallorossa Fortunato Loddi (al Lecce dal ’75 al ’79, al Pisa subito dopo), il centrocampista brasiliano Elizeu Juliano (al Lecce nella stagione 2006/’07, al Pisa subito dopo), l’attaccante argentino Josè Ignacio Castillo (al Pisa nella stagione 2007/’08, al Lecce subito dopo) ed il centrocampista camerunese Louis Parfait, attualmente in forza proprio al Pisa, società cui è stato ceduto dal club di Piazza Mazzini nel corso di questa stagione (durante il mercato di riparazione).
Il bilancio complessivo: solo due vittorie per il Lecce. Il bilancio dei 16 confronti sorride largamente al Pisa, vittorioso in 10 occasioni. A fronte dei 4 pareggi, il Lecce si è imposto solo per 2 volte, realizzando complessivamente 8 gol e subendone ben 28. E’ stata soprattutto la Serie B ad ospitare Pisa-Lecce: sono 9 i precedenti in Cadetteria, appena 3 quelli in Serie A; negli unici 2 precedenti in Serie C, il Lecce non ha mai perso, ottenendo una vittoria e un pareggio nella prima metà degli anni ’50.