ASCOLI – Il giudice ha annunciato stamani il fallimento dell’Ascoli Calcio 1898 S.p.A. Sono stati poi illustrati quali saranno gli adempimenti di rito da svolgere nell’immediato futuro per garantire la regolare partecipazione dell’Ascoli Calcio al corrente, tribolato campionato di Lega Pro, girone B, il cui svolgimento non verrà modificato. Poco prima, l’amministratore unico dimissionario del sodalizio bianconero, Costantino Nicoletti, aveva consegnato le chiavi della sede della società marchigiana.
L’udienza fallimentare a carico dell’Ascoli Calcio si è svolta dopo una richiesta presentata da tre creditori: la società Azzurra Free Time, l’imprenditore Giancarlo Romanucci e l’avvocato Mattia Grassani. Anche 7 dipendenti della società che fu del compianto presidente Costantino Rozzi hanno presentato istanza di fallimento sia in forma autonoma, sia associandosi a quelle in discussione nell’udienza odierna, cui era assente il patron Roberto Benigni.
Intanto, il giudice del Tribunale di Ascoli ha disposto il sequestro conservativo del 35% del capitale sociale della società Sopren srl, amministrata dallo stesso Benigni. Il sequestro è stato disposto su istanza della Banca dell’Adriatico, creditrice dell’Ascoli calcio. Il Tribunale ha nominato custode delle azioni (solo per la normale amministrazione) la figlia, Silvia Benigni, che si è opposta al provvedimento cautelare.
Il portavoce dei tifosi bianconeri presenti in tribunale ha dichiarato che i supporter bianconeri faranno tutto il possibile per aiutare la squadra a finire dignitosamente il campionato. Si chiude oggi per loro e dolorosamente un capitolo amaro, ma sperano possa aprirsene uno nuovo con un’altra proprietà.