Alfarano CongedoLECCE – Anche il consigliere comunale Massimo Alfarano è oggi intervenuto sulla vicenda che ha portato alla denuncia di 42 tifosi del Lecce ed in un comunicato stampa ufficiale ha dichiarato:

“C’era una volta il calcio, quello vero, fatto di passioni ed emozioni, di suoni e di colori, quello che ti faceva battere il cuore e palpitare per le gioie dei propri beniamini o ti faceva piangere e urlare di rabbia per le sconfitte subite. Il calcio, appunto. L’amore nei confronti della propria squadra del cuore. Un amore tradito da chi tenta di allontanare i tifosi dallo stadio. Come spiegare altrimenti la sconcertante decisione di denunciare 42 sostenitori giallorossi rei – udite, udite – di aver festeggiato la storica vittoria nel derby del 15 maggio del 2011 che ha regalato l’ennesimo salvezza per il Lecce? Il provvedimento del giudice parla chiaro: ‘Manifestazione non autorizzata‘. Ecco l’ipotesi di reato. Alla stessa stregua di un uno dei tanti beceri cortei farciti da gravi e vili episodi di violenza. Ma quel giorno, probabilmente, è stata scritta una delle pagine più belle della storia calcistica di questa città: successo a Bari contro gli odiati cugini e matematica salvezza in serie A. Il sogno di ogni tifoso che si rispetti. Un sogno prima macchiato dalla presunta combine della partita e che ora rischia di trasformarsi in un incubo per i 42 tifosi giallorossi a cui è stata notificata una denuncia penale. Sia chiaro, lo diciamo subito a scanso di equivoci, noi siamo e saremo sempre in prima fila per condannare i violenti. Lo abbiamo fatto allorquando alcuni sostenitori invasero lo stadio in occasione della finale play-off dello scorso giugno tra il Lecce e il Carpi provocando numerosi danni al Via del Mare e offuscando l’immagine di una città che resta civile e accogliente.

227928_1965813314533_3904245_nMa qui siamo al paradosso. Di cosa stiamo parlando? Se festeggiare pacificamente diventa un reato, allora il calcio è davvero finito. Vogliamo blindare la gioia? Vogliamo inibire le espressioni di giubilo? Vogliamo omologare i tifosi trasformandoli in tante marionette pronte ad essere utilizzate a proprio piacimento? Se manifestare la propria felicità per la vittoria della propria squadra del cuore diventa una colpa, allora siamo tutti colpevoli. Non solo quei 42 tifosi destinatari del provvedimento giudiziario. Denunciateci tutti! Anzi, denunciate un’intera città. Denunciate tutti i tifosi che spontaneamente – ripeto: spontaneamente – vanno in giro allegramente in ogni piazza d’Italia per colorarla di bandiere e riempirle d’amore. Trasformate gli stadi in piccoli teatri dove è lecito solo applaudire (o fischiare) quando cala il sipario. Insomma, continuate a sgonfiare l’amato pallone, quello che sin da piccoli rincorrevamo per strada, tra buche e fango, con la pioggia e il freddo. Quei ragazzi non meritano questa macchia. Per questo lancio un appello forte alle Istituzioni salentine, a cominciare dal sindaco Perrone, dai parlamentari – invitandoli a presentare un’apposita interrogazione parlamentare – dai consiglieri regionali e dal prefetto di Lecce con l’auspicio che convochi al più presto un tavolo di lavoro per restituire a questa vicenda un minimo di equità. C’è una parola che racchiude tutto. Si chiama buon senso. E’ quello che manca in questa storiaccia”.

Alessandro Delli NociAnche l’assessore Alessandro Delli Noci è poi intervenuto sulla vicenda della denuncia di 42 tifosi del Lecce esprimendo così la propria opinione: “I festeggiamenti per la propria squadra del cuore rappresentano i momenti più belli del calcio. La vittoria nel derby di Bari del 15 maggio 2011 e la conseguente salvezza conquistata con merito quel giorno al ‘S. Nicola’ fanno già parte, a pieno titolo, della storia della squadra giallorossa. Peraltro, non si riesce a comprendere come avrebbero potuto i tifosi chiedere preventivamente l’autorizzazione allo svolgimento di una manifestazione senza sapere quale esito avrebbe avuto la gara. Insomma, questa vicenda è a dir poco singolare e necessita di un ripensamento. Così facendo, infatti, si finisce per colpire al cuore i tifosi e un’intera città che da sempre vive di slanci e di passioni per la squadra giallorossa”.

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