LECCE (di Gabriele de Pandis)Fabio Liverani si presenta in sala stampa con tranquillità dopo l’1-0 dei suoi sul Brescia: Credo che le parole per questo gruppo siano quasi finite. Manca l’ultima. Non avevo dubbi sulla prestazione della squadra, i ragazzi hanno fatto un percorso di grandissima crescita e nelle ultime otto-dieci partite lo spartito è stato sempre questo. La squadra crede in quello che fa e lo applica con sacrificio e determinazione. Abbiamo tanti pregi e qualche difetto che cerchiamo di migliorare. Non sono frasi fatte, ma questa squadra è forte nella totalità del gruppo”.

L’allenatore festeggia così dolcemente il secondo compleanno da allenatore del Lecce: I regali proseguono dall’anno scorso. Ho passato due compleanni, uno più bello dell’altro. Il primo era definitivo, ora dobbiamo aspettare due giornate ma ci siamo messi nella condizione di far dipendere tutto da noi”.

Tra i migliori c’è senza dubbio lo sloveno Zan Majer: “E’ un giocatore di livello internazionale, ha giocato le coppe europee e in campionati competitivi. È stato buttato dentro in un complesso nuovo, con una lingua sconosciuta e in condizioni non ottimali. Essendo bravo tatticamente, il calcio è lingua universale. Ha avuto dei problemi alla schiena e li ha superati. A Perugia ha fatto vedere di essere di categoria superiore”

E sul match-winner di giornata: Tabanelli è un giocatore scelto da me. Su lui conto sempre, bisogna dare tempo, fiducia. Ha lavorato più di tutti a inizio anno, credeva nelle sue qualità ed è un titolare. Con oggi sono 8 gol, si è tolto tante soddisfazioni partendo dalle retrovie. Tachtsidis? Sostituzione tattica. Non riusciva a darci il palleggio che ci ha dato altre volte, dovevo mettere Tabanelli. Se non avessimo sbloccato subito, avrei messo un attaccante per un difensore”.

L’ex Genoa trova comunque le sfaccettature da migliorare: Ci vuole equilibrio e abbiamo preso delle ripartenze. Tecnicamente sbagliamo troppo. Falco, Palombi e Mancosu si sono macchiati di errori ma sono stati bravi dietro a sopperire. Non bisogna essere pigri e capire che il controllo e giocata fatto bene fa la differenza. Meccariello? Forse ho sbagliato io a schierarlo centrale a Terni e Lecce (scherza, ndr)”.

Il commento finale è sulle ambizioni della squadra sempre in evoluzione: Ho capito che il Lecce poteva lottare per la A diretta dopo il trittico in casa. E in genere per la massima serie? Al girone d’andata, una volta fatti 30 punti, credevo di arrivare tra le prime otto, ma tra le prime otto…”

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