LECCE (di Giovanni De Leonardis) – Gara importante in chiave salvezza al “Via del Mare” tra Lecce ed Empoli. Entrambe le squadre a caccia dei tre punti per muovere un passo decisivo sulla via della permanenza in Serie A. Mister Gotti deve rinunciare allo squalificato Krstovic e schiera Piccoli al centro dell’attacco in un 4-2-3-1 con Almqvist e Dorgu esterni alti e Oudin trequartista, Blin e Ramadani davanti alla linea di difesa in cui Gendrey ritrova la maglia da titolare. Per i toscani, mister Nicola schiera il solito 3-4-2-1 con Cerri punta avanzata. Oltre 25.000 spettatori presenti, giornata calda con brezza di tramontana, arbitra l’internazionale Mariani della sezione di Aprilia, al VAR ci sono Mazzoleni e Paterna.

La partita si infiamma già al 4° minuto, quando i leccesi protestano per un fallo di mano del portiere toscano Caprile che sembra bloccare la palla tra i guantoni fuori dalla propria area. L’arbitro lascia correre e, sugli sviluppi dell’azione, l’Empoli va in gol: Cancellieri brucia sullo scatto Gendrey, entra in area e mette un traversone che taglia fuori Baschirotto e rimpalla tra Falcone e Cerri prima di finire in porta. Il VAR però riavvolge il nastro e richiama Mariani ad un “on field review” per il precedente fallo di Caprile. Gol annullato e calcio di punizione per il Lecce che Piccoli tira debolmente.
Intorno alla metà del primo tempo il Lecce potrebbe andare in vantaggio in due occasioni. Prima Gendrey raccoglie un calcio di punizione dalla trequarti e tira costringendo Caprile alla deviazione in angolo; poi, sul conseguente corner, Caprile para a terra su colpo di testa di Dorgu. Al 32° Baschirotto prova dalla distanza, il tiro viene deviato da un difensore e Caprile deve impegnarsi per deviare in angolo sopra la traversa. Al 34° Cancellieri si esibisce in una rovesciata aerea con palla che sorvola non di molto la traversa leccese. Al 37° Falcone salva per ben due volte sulla linea di porta da azione da calcio d’angolo. In chiusura di tempo il Lecce usufruisce di un corner, la palla viene deviata da Pongracic e diventa un’opportunità per Piccoli che di testa colpisce la traversa.
Il secondo tempo inizia in modo un po’ sonnacchioso, si gioca a centrocampo con molte interruzioni arbitrali. Al 58° Baschirotto, per ben due volte su due calci d’angolo consecutivi, va vicino al gol, Caprile molto bravo nella prima occasione. Inizia il valzer delle sostituzioni da una parte e dall’altra. Gotti inserisce Sansone per Almqvist (ammonito, salterà la prossima con il Sassuolo) con l’ex Bologna che si piazza a sinistra e Dorgu viene collocato a destra. Al 64° grande azione di Gallo che si libera di due avversari, entra in area e appoggia una palla all’indietro per l’accorrente Oudin il cui destro è deviato in angolo da Marin. Segue una fase di stanca della partita, con le due squadre (specialmente l’Empoli) che sembrano accontentarsi del pareggio anziché cercare la vittoria. In fondo, un punto muove comunque la classifica.
Continuano le sostituzioni, per il Lecce Gonzalez rileva Dorgu (Oudin va a fare l’esterno) e, al minuto 88, Pierotti e Venuti rilevano Oudin e Gendrey. Un minuto dopo, tre dei subentrati confezionano il vantaggio per il Lecce: Venuti batte una rimessa laterale che Piccoli devia verso l’area empolese; Walukiewicz sembra in vantaggio ma si addormenta e Pierotti gli ruba palla, va a tu per tu con Caprile e potrebbe calciare verso la porta ma non si fa ingolosire, serve lo smarcato Sansone che, a porta vuota, mette a segno quello che probabilmente è il più facile dei gol messi a segno in carriera. I toscani protestano per un presunto fallo di Pierotti ma prima l’arbitro e il VAR poi confermano la regolarità del gol. Nei 4 minuti di recupero (alla fine risulteranno 5) l’Empoli tenta l’assalto in cerca del pareggio, ma la difesa del Lecce è attenta e Falcone non corre pericoli.
Il Lecce conquista quindi i 3 punti a spese di un Empoli apparso a tratti rinunciatario, soddisfatto dello 0-0 che maturava in campo. Ma proprio quando il pareggio a reti inviolate sembrava già scritto, un lampo di Pierotti manda in rete Sansone. La vittoria è senza dubbio meritata perché il Lecce ha giocato con più convinzione e determinazione, ha tirato di più in porta, ha colpito la traversa, mentre l’Empoli può solo recriminare per il gol annullato. Ora a quota 32 punti si può guardare al futuro con maggiore serenità. Un campionato è diverso da un altro, ma lo scorso anno la quota salvezza è stata proprio 32 punti. Però si è salvi quando lo dice l’aritmetica, non prima. La prossima si giocherà a Sassuolo in un altro scontro diretto per continuare a percorrere la strada che porta alla salvezza.
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