LECCE – Roberto D’Aversa commenta così il successo in rimonta del Lecce ai danni della Fiorentina: “Quella di oggi è stata una vittoria frutto della prestazione. Come possesso palla ne hanno avuto loro di più, ma come occasioni e parate siamo andati meglio noi, Terracciano ne ha fatte tante… Essersi ritrovati in svantaggio poteva essere una mazzata, ma con la spinta del pubblico, tutti uniti, l’abbiamo ribaltata come accadde contro il Milan. Per me stasera sarebbe stato difficile parlare di un’ottima prestazione dei miei ragazzi dopo una sconfitta. Vedere esultare tutti è un segno importante. Ci tenevamo a vincere per i nostri tifosi. I numeri che ci assicurano come presenze sono importanti sia in casa che in trasferta. Difficilmente ho avuto un seguito di tifosi così, perciò a Genova è stato un dispiacere perdere. Oggi, invece, c’è tanta felicità per la classifica e per noi stessi. Il fatto che il terzo gol l’abbia fatto un calciatore classe 2004 dimostra la bontà della politica della società che punta sui giovani“.

Parlando della sua folle corsa fin sotto la Curva Nord e l’abbraccio con Falcone dopo l’errore D’Aversa ha aggiunto: “Scherzando gli ho detto che abbiamo vinto grazie al suo errore… Quel modo di giocare la palla è una mia richiesta. Per il campionato che sta facendo, Wladimiro meriterebbe una convocazione in Nazionale. Le due punte? Dipende dall’interpretazione. A Roma avevamo creato tante occasioni e con i due attaccanti non ne sono più venute. Ho aspettato a fare i cambi perché i miei ragazzi hanno fatto la partita. I loro gol sono invece nati da circostanze. Se non giochiamo propositivi non ribaltiamo il risultato. Chiaro che con due punte devi giocare palla avanti, ma di fronte ci sono squadre che ti studiano. Giocando così abbiamo creato però 16 tiri in porta, ma serve analizzare chi hai di fronte e migliorare perché tiri 16 volte e rischi di perdere“.

Sull’esaltante finale di match ecco il commento del tecnico giallorosso: “Negli ultimi minuti ho pensato a recuperare la partita, perché era impensabile non fare risultato: sarebbe stato devastante. La scintilla è arrivata, ed il pubblico ci ha spinti. I ragazzi stanno facendo un ottimo percorso. Tra noi e la Fiorentina c’è una differenza di 38 anni e ci sta fare degli errori. Magari non si accetta l’atteggiamento, ma loro non sono mai venuti meno sotto quell’aspetto. Il pubblico l’ha capito ed è nato un legame“.

L’inserimento di Gonzalez? Talvolta ci dimentichiamo che è giovanissimo. Io penso a lui come se fosse esperto. L’anno scorso è calato dopo un girone d’andata spettacolare, ma ha un potenziale enorme. Due anni fa giocava in Primavera e ci sta che possa attraversare momenti positivi ed altri negativi. È successo lo stesso anche per Dorgu. Non guardo alla loro carta d’identità, perché ci sono solo giocatori forti e meno forti“.

Su Krstovic: “Come avevo detto alla vigilia, sia lui che Piccoli hanno un potenziale da doppia cifra. Anche lui è giovane ed è stato catapultato in A. Gli avversari lo marcano duro e spesso gli arbitri non gli fischiano fallo a favore. Poi, è normale avere un calo, ma questi ragazzi hanno bisogno di fiducia“.

Infine, un passaggio sulla gara di Blin: “Oggi è sceso in campo con la fascia di capitano al braccio. Lui è capitano a prescindere, sia se entra sia se resta fuori. Ci è mancato molto, garantisce la prestazione a centrocampo e in difesa. È una fortuna averlo ed è bello aver vinto con lui come capitano“.

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