LECCE (di Giovanni De Leonardis) – Il Lecce quest’oggi era chiamato a riscattare la sconfitta a Torino contro la Juventus, mentre per il Napoli si trattava di continuare la striscia positiva con un pensiero all’imminente impegno di Champions League contro il Real Madrid. Proprio per l’appuntamento europeo l’allenatore del Napoli, Garcia, mette mano al turnover lasciando in panchina, tra gli altri, il bomber Osimhen, al suo posto Simeone. Mister D’Aversa deve rinunciare all’infortunato Banda e allo squalificato Kaba; giocano quindi Strefezza a sinistra e Blin in mediana.

Il Lecce parte bene, proponendosi subito in avanti, ma con il passare dei minuti il Napoli inizia a manifestare le sue superiori doti di tecnica e di palleggio costringendo i giallorossi ad abbassare il baricentro. La partita si sblocca già al minuto 16. Dalla trequarti leccese, Zielinski pennella un calcio di punizione per la testa di Ostigard che insacca alle spalle di Falcone. Nella circostanza evidente la complicità della difesa leccese in fase di copertura.

Il Lecce accusa il colpo, rimane in balia del Napoli e solo al 25° prova ad impensierire la porta partenopea con un tiro di Krstovic che Meret riesce a deviare. Ma è al 31° che il Lecce ha la migliore occasione gol della partita: sugli sviluppi di un calcio d’angolo la palla arriva sui piedi di Pongracic che, dall’interno dell’area di rigore e abbastanza libero da marcature, si ricorda di essere un difensore e spara la palla in curva.

Nel finale di tempo ancora il Napoli va vicino al raddoppio con i tiri di poco fuori di Simeone e di Zielinski e con un calcio di punizione che Kvaratskhelia calcia non molto alto. Si va all’intervallo sul risultato di 0-1, in linea con quanto visto in campo.

Mister Garcia lascia negli spogliatoi l’ammonito Simeone ed entra Osimhen. Il tempo di registrare un tiro di poco alto di Kvaratskhelia ed il Napoli raddoppia: Gendrey e Ramadani perdono palla nella metà campo avversaria ed innescano la ripartenza del solito Kvaratskhelia; il georgiano crossa una palla al bacio per la testa di Osimhen la cui schiacciata finisce nel sacco, rendendo inutili i tentativi di marcatura da parte di Baschirotto e di parata da parte di Falcone, 0-2!

Il Lecce prova a reagire ed ad onor del vero avrebbe anche accorciato le distanze con un colpo di testa sotto porta di Strefezza. Peccato che l’arbitro Pairetto abbia visto un fallo di mano (confermato dal VAR) da parte di Krstovic durante lo sviluppo dell’azione. Di conseguenza gol annullato. Strefezza nella circostanza protesta e viene ammonito. Lo stesso Pairetto, in Lecce-Monza dello scorso campionato, non aveva visto due falli di mano in area monzese, anche più evidenti di quello odierno…

Inizia quindi la girandola di sostituzioni. Via via per il Napoli entrano in campo Raspadori, Politano, Cajuste e Gaetano per Kvaratskhelia, Lindstrom, Lobotka e Zielinski. Invece D’Aversa sostituisce man mano l’infortunato Blin, Gallo, Rafia, Strefezza e Almqvist. Entrano Gonzalez, Oudin, Dorgu, Piccoli e Corfitzen. Per quest’ultimo si tratta del debutto in serie A. La cronaca fa registrare un tiro rasoterra di Raspadori che impegna Falcone mentre sull’altro fronte Piccoli spedisce fuori di testa un cross di Oudin.

Al minuto 88 Gaetano sigla la terza rete dei partenopei con un destro dal limite dell’area di Gaetano, dopo che ancora una volta il Lecce aveva perso banalmente palla nella propria metà campo. Come se non bastasse, nell’ultimo dei 5 minuti di recupero Ramadani commette un plateale fallo trattenendo in area Gaetano; Politano cala il poker dal dischetto.

Seconda sconfitta consecutiva per il Lecce che comunque continua a godere di una classifica tranquilla grazie agli 11 punti conquistati nelle prime cinque giornate. Certamente non si può vivere di rendita ancora a lungo. Anche se lo 0-4 può sembrare eccessivamente severo, è necessaria un’inversione di rotta, sia sul piano dei risultati, sia sul piano del gioco.

Il Napoli, che non a caso è campione d’Italia in carica, è stato palesemente superiore al Lecce. Il trio di centrocampo Anguissa, Lobotka e Zielinski ha surclassato il corrispettivo reparto leccese, oggi apparso in evidente difficoltà.

Per tutti coloro che, spinti da voli della fantasia, avevano lasciato questo pianeta per rifugiarsi nei sogni di Champions League o di alta classifica, è ora di tornare alla realtà.

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