LECCE – Maurizio Sarri è nero per la sconfitta rimediata dalla sua Lazio contro il Lecce all’esordio in campionato: “Due gol presi in due minuti sono conseguenza di un secondo tempo scadentissimo. Nella ripresa abbiamo pure avuto la palla del 2-0 ma non sarebbe stato giusto perché ha giocato più il Lecce, se non solo lui. Abbiamo sbagliato atteggiamento, a partire dai 4 difensori, pecchiamo di superficialità. Non abbiamo capito i momenti chiave in cui dovevamo magari palleggiare. Male, insomma, nonostante un primo tempo accettabile. Il timore che questa squadra abbia un difetto di fabbrica ce l’ho. Non è una sconfitta imputabile ad un calo fisico. Abbiamo smesso di difendere come squadra e tutto è andato a rotoli. Lo stadio di Lecce stregato per il 3° anno per la Lazio? La sconfitta è seguita alla mia riflessione sul mercato aperto fin dopo l’inizio del campionato. A me però resta la consapevolezza di aver giocato un pessimo secondo tempo e loro ci hanno punito due volte. La questione della differenza di condizione ci può stare, ma noi abbiamo semmai staccato la spina. Affrontare il Lecce ora è una brutta cosa per chiunque. Una rottura non indifferente perché ti può mettere in grande difficoltà con quei tre lì davanti. Nel primo tempo abbiamo verticalizzato subito creando problemi a loro. Nella ripresa i difensori non hanno partecipato alla costruzione del gioco e questo non mi va giù. Gestire una rosa ampia per quasi due mesi di calciomercato non è facile per tutte le 20 squadre di A. Per tutta la settimana però avevo detto ai miei che non volevo sentire alibi, invece abbiamo disputato un secondo tempo inaccettabile. Tuttavia sono d’accordo con i ragazzi della curva del Lecce che hanno esposto uno striscione contro il calcio moderno ed io la penso come loro. Tutto va a velocità doppia mentre il mercato viaggia a un terzo. Non credo sia normale. Mal di pancia da parte mia? Mi sento responsabile verso società e tifosi e ribadisco che alla Lazio sto bene e mi trovo bene. È il ripetersi di certe problematiche che mi crea qualche perplessità”.

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