MONZA (di Pierpaolo Sergio) – Ecco la tanto sospirata salvezza del Lecce conquistata con 90° di anticipo. L’impresa dei giallorossi porta la firma di Lorenzo Colombo, brianzolo doc, che allo U-Power Stadium segna al 100° il rigore che vale la permanenza dei salentini Determinante insieme all’attaccante anche il portiere Wladimiro Falcone che all’80° aveva invece parato il penalty calciato da Gytkjaer. Trionfo finale davanti gli oltre 2500 tifosi leccesi presenti allo stdio e festa grande per il popolo giallorosso che ora può godersi il vero e proprio miracolo calcistico realizzato dai ragazzi di Marco Baroni. Finisce come era finita la sfida dell’anno scorso in B: 0-1 su rigore, ma stavolta è ancora più bello.

FALCONE voto: 8
Eroe di giornata grazie al primo calcio di rigore parato da quando è arrivato a Lecce. L’episodio decisivo lo vede protagonista all’80° quando neutralizza il penalty calciato da Gytkjaer. Solo un episodio in cui è protagonista invece tutto il primo tempo, ossia quando esce un po’ allegramente dalla sua area di rigore per chiudere su lungo lancio per Dani Mota. L’arbitro fischia fallo a suo favore anche se lo scontro appare più causato dal portiere del Lecce che dall’attaccante del Monza. Per il resto, rischi zero. Alla fine la salvezza passa anche dai suoi guantoni e dalle parate compiute in tutta questa stagione.

GENDREY voto: 7
Entra spesso nel vivo dell’azione anche se la cronica imprecisione nei passaggi mortifica le giocate del terzino francese che non chiude le triagolazioni con Strefezza e Askildsen che agiscono lungo il suo stesso fronte. In copertura le cose vanno meglio, riuscendo a imbrigliare Izzo e compagni quando provano a scendere lungo quel versante. In palla fino alla fine di quest’incredibile domenica.

BASCHIROTTO voto: 6,5
Difende con ordine e attenzione sulle rare palle che il Monza mette in area giallorossa nei primi 45′. All’80’ è protagonista dell’entrata alla disperata su Colpani che era entrato in area tutto solo ma il difensore leccese gli rovina in tackle addosso e il VAR richiama Doveri a rivedere il tutto fino alla concessione del penalty. Il mondo potrebbe cadergli addosso ma ci pensano prima Falcone e poi Colombo a rendere speciale questa giornata.

UMTITI voto: 7,5
Su Petagna monta una guardia rocciosa e puntigliosa. Gioca spesso di anticipo o facendo valere il suoi fisico nei duelli con il centravanti monzese a cui lascia davvero poco. Tutti da gustarsi i duelli verbali con l’arbitro Doveri, a dimostrazione che è il leader di questo gruppo e, anche senza la fascia al braccio, è il capitano in pectore del Lecce. Nel secondo tempo, uscito dal campo Petagna, si occupa di Gytkjaer con cui pure ingaggia muscolari contrasti.

GALLO voto: 7
Bene nel primo tempo sulla fascia sinistra. Tampona a dovere Dani Mota e si affaccia, sia pur timidamente, nella metà campo avversaria a cercare la sovrapposizione su Banda. L’intesa con Oudin e lo stesso attaccante zambiano è eccellente lungo la catena mancina del Lecce ed il Monza è spesso costretto a ripartire dalle retrovie con il suo giro palla e lo sterile possesso a cui i salentini lo costringono. Tiene botta a qualche acciacco fisico nel finale e gioisce insieme agli altri giallorossi a fine gara con pieno merito.

ASKILDSEN voto: 6,5
Ha il delicato compito di chiudere sui portatori di palla di Palladino quando tentano le sortite centrali. Con Blin si piazza davanti l’area di rigore leccese a rendere impermeabili gli ultimi 30 metri. Gioca senza sbavature finché ha energie da spendere, poi viene richiamato in panchina a 30′ dalla fine.

→ (dal 64′) HJULMAND voto: 7
Poco più di mezz’ora per il centrocampista danese che torna in campo dopo aver saltato la scorsa gara contro lo Spezia per un infortunio muscolare, assicurando la solita grinta e intelligenza tattica. Contributo assai determinante il suo, visto che intercetta decine di palloni ed è proprio lui a tirare il calcio d’angolo da cui scaturisce il rigore della vittoria leccese a causa del fallo di mano di Gytkjaer sulla spizzata di testa di Maleh.

BLIN voto: 7
Si disimpegna bene nel chiudere la porta in faccia ai centrocampisti del Monza che provano a sorprendere l’attenta disposizione tattica dei salentini. Si disimpegna con personalità nei corpo a corpo in mediana ed è sempre pronto a far ripartire i compagni in velocità quando il Lecce recupera la sfera. Con l’ingresso in campo di Hjulmand torna ad agire da mezzala ma sempre senza demeritare.

OUDIN voto: 5,5
In ombra nel primo tempo in cui si limita al minimo sindacale. Gli capitano un paio di palloni che avrebbe dovuto saper gestire meglio ma che invece spreca per eccessiva precipitazione nel tentativo di raggiungere gli avanti con tagli troppo profondi. Non preciso neppure sulle palle inattive che calcia. Anche nella seconda frazione di gioco è ai margini della manovra e si vede davvero poco, finché lascia il posto a Maleh.

→ (dal 74′) MALEH voto: 6
Pronto alla chiamata quando entra in campo anche se poteva gestire meglio qualche pallone nei convulsi minuti finali. Ci mette lo zampino nell’azione che porta all’assegnazione del penalty in favore dei giallorossi anticipando di tsta Gytkjaer che poi tocca col braccio il pallone.

STREFEZZA voto: 5,5
Anche oggi non convince appieno. Va a strappi e non trova mai uno dei suoi guizzi vincenti. Anzi, a metà della prima frazione di gioco, ha una ghiotta palla da centro area ma calcia debolmente sugli stinchi di un avversario e l’occasione sfuma. Secondo tempo pressoché da spettatore e allora Baroni lo richiama in panchina per inserire forze fresche.

→ (dal 64′) DI FRANCESCO voto: 5,5
In ombra nello spezzone che Baroni gliconcede. Ma è bello vederlo fare festa grande insieme a tutti gli altri giallorossi al triplice fischio finale sotto il Settore Ospiti.

CEESAY voto: 6,5
Si sfianca nel cercare di creare spazi in avanti e dettare la profondità ma è troppo leggerino per i rudi difensori di Palladino che lo controllano senza troppi affanni. Al 70′ è protagonista di un’ottima iniziativa in cui entra in area, dribbla il portiere avversario ma poi calcia fuori dallo specchio della porta vuota. Per sua fortuna l’azione era viziata da un fuorigioco iniziale altrimenti ci sarebbe stato da mordersi i gomiti per un’intera settimana. Resta quindi in campo fino all’86’ quando Baroni lo alterna con Colombo.

→ (dall’86’) COLOMBO voto: 8
Da oggi il suo nome entra di diritto nella storia dell’U.S. Lecce. Si presenta infatti con grande carattere sul dischetto e realizza con freddezza il calcio di rigore che aveva un peso specifico enorme al 101° minuto di una partita incredibile, facendo esplodere di gioia un’intera curva, ma anche un’intero territorio che fa il tifo per la squadra salentina. Il modo migliore per passare un colpo di spugna sui fischi nelle recenti uscite casalinghe e godersi la festa per la meritata salvezza raggiunta.

BANDA voto: 7
Spina nel fianco della retroguardia brianzola per tutto il primo tempo. I suoi guizzi e la sua velocità meriterebbero ben altro premio, ma i compagni del reparto d’attacco viaggiano ad numero di giri inferiore ed i suoi assist in area finiscono sempre preda dei biancorossi. Si fa apprezzare anche in fase di ripiegamento, ma in avvio di ripresa si fa ammonire per eccessiva irruenza in un’entrata su Ciurria. Poi si fa cogliere dalla “sindrome di Ceesay”, scivolando al momento clou del cross o del tiro in alcune occasioni. Esce quindi dalla contesa dopo aver dato davvero tutto ed aver giocato a tutta fascia sia da attaccante che da terzino. Applausi per lui.

→ (dall’86’) PEZZELLA voto: S.V.

All. BARONI voto: 9
Meglio non guardare quel tiro dagli 11 metri che lo consegna alla storia della società giallorossa. Resta voltato di spalle aspettando e sperando solo di sentire l’urlo di esultanza dei suoi ragazi e dei tifosi del Lecce. E così avviene per un’emozione tanto forte e grande che lo fa inginocchiare sul prato verde dello stadio monzese a scaricare la tensione accumulata in 10 mesi di sfiancante campionato. Impresa sportiva di grossa caratura e festa anticipata che toglie ogni paura di giocarsi tutto negli ultimi 90′ contro il Bologna. Meglio di così non poteva immaginare di chiudere un biennio magico, con promozione da primo in classifica in A e salvezza l’anno dopo senza essere mai stato in zona rossa con una squadra oggettivamente più debole di tante altre. Piaccia o meno, Marco Baroni ed i suoi ragazzi hanno compiuto l’impresa perfetta.

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