LECCE (di Giovanni De Leonardis) – Il Lecce era chiamato all’immediato riscatto dopo la sconfitta di Reggio Calabria, sconfitta che ha trasformato il match contro la diretta concorrente Pisa nella partita che vale una stagione. Il 2-0 maturato al Via del Mare condanna i toscani ai playoff mentre spalanca le porte alla promozione diretta per i giallorossi.

Circa venticinquemila spettatori sugli spalti, di cui qualche centinaio di supporters arrivati da Pisa, ed una giornata più estiva che primaverile hanno fatto da cornice al trionfo del Lecce che ritorna prepotentemente al primo posto della classifica. Ai salentini sicuramente hanno dato una mano il Crotone ed il Frosinone che si sono imposti rispettivamente su Cremonese e Monza. Ai calabresi però la vittoria non evita la matematica retrocessione per la sfavorevole classifica avulsa nei confronti di Cosenza e Vicenza.

Il Lecce ha praticamente dominato la partita, sin dall’avvio. Dopo pochi minuti, infatti, da calcio d’angolo, Dermaku colpisce di testa e Livieri (oggi sostituto del portiere titolare Nicolas) si salva con l’aiuto della traversa.

Ma è solo il preludio del vantaggio giallorosso: Coda spostato a sinistra pennella un cross in area che trova Lucioni pronto al tocco vincente. Il capitano torna così al gol dopo due anni. Il Pisa non riesce a reagire, il centrocampo leccese annulla le fonti di gioco pisane ed i temibili Puscas e Torregrossa non ricevono mai palloni giocabili.

La ripresa è un monologo del Lecce che prende stabilmente possesso della metà campo avversaria e non concede praticamente nulla al Pisa. A fine partita in pagella il portiere leccese Gabriel dovrà accontentarsi di un “sei politico”, non avendo effettuato alcuna parata nel corso dei 95 minuti di gioco.

Baroni, dal canto suo, oltre ad aver preparato benissimo la partita sotto il profilo tattico e motivazionale, si dimostra abile e tempestivo nei cambi. Tre dei cinque subentrati, infatti, ossia Calabresi, Listkowski e Faragò, confezionano nei minuti finali il raddoppio che chiude la partita, ammettendo fosse stata mai aperta.

A soli 180 minuti dalla fine del campionato il Lecce torna dunque ad essere capolista in solitudine, con Vicenza e Pordenone non sono certo avversari irresistibili nelle prossime due gare che mancano alla chiusura del campionato ed il profumo che si sente a queste latitudini è inconfondibile: è quello della Serie A!

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