LECCE – Questa l’analisi in sala stampa di mister Marco Baroni dell’1-0 ottenuto dal Lecce in casa contro il Frosinone: “Oggi non siamo mai andati in sofferenza, ma siamo stati bravi a creare gioco. Le occasioni non sono mancate. Mi dispiace non saver chiuso prima la partita perché ci è mancata lucidità ed un po’ di fortuna. Sono soddisfatto perché non abbiamo concesso un tiro in porta agli avversari e perciò faccio i complimenti alla squadra. Noi ci difendiamo facendo calcio e non possiamo permetterci di abbassare mai la linea di gioco. Abbiamo inoltre ritrovato molti giocatori quali Di Mariano che mi è piaciuto tanto nell’azione del gol provata in settimana. Quel che conta sono i 3 punti, ma ora pensiamo a recuperare perché martedì andremo di nuovo in campo. Sono contento dello spirito che il gruppo ha avuto  negli allenamenti nel corso della settimana, così come sono felice della prova di tanti giocatori come Calabresi che ha finito con i crampi. I cambi? Nel finale il Frosinone ha buttato tutti in avanti, ma non ho voluto dare il messaggio che ci mettevamo dietro a cinque e anche negli ultimi minuti dobbiamo continuare ad attaccare, tanto che negli ultimi dieci minuti abbiamo avuto delle occasioni non sfruttate. Abbiamo dimostrato che questa è una squadra che non molla mai, che ha uno spirito importante e questo mi fa stare sereno sul fatto che la squadra sia pronta. Abbiamo dovuto accorciare di una ventina di minuti gli ultimi due allenamenti per l’abbondante pioggia caduta giovedì ad Acaya e ieri nella rifinitura al Via del Mare, sembrava che la nuvoletta ci seguisse, per questo oggi il campo era appesantito e scivoloso. I tanti errori in appoggio? All’inizio abbiamo giocato qualche pallone frettoloso, ma dopo  i ragazzi si sono sciolti. L’abbraccio a Coda? L’ho allenato in C da ragazzo, l’ho voluto a Benevento dove l’ho scelto. Gli ripeto spesso che deve segnare anche i gol non belli. Ed oggi il colpo di testa che ha deciso la partita ha un peso specifico enorme. A volte credo più io nelle sue qualità che lui. Alla fine l’ho abbracciato perché sono contento per il suo gol, frutto di giocate provate in settimana in cui sapeva che Di Mariano avrebbe messo quel pallone sul secondo palo e lui si è fatto trovare lì“.

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