LECCE – Questa l’analisi di mister Marco Baroni dopo lo scialbo 2-2 ottenuto in extremis dal Lecce in casa del Cosenza: “Abbiamo iniziato bene poi abbiamo fatto calcio accademico, giro palla con con poche penetrazioni sugli esterni, tutti che volevano andare al tiro centralmente. Su una delle due loro situazioni nel primo tempo abbiamo preso il gol. Dopo rimettere in carreggiata un incontro diventa difficile. All’intervallo avevo detto alla squadra che stavamo facendo un calcio poco produttivo, solo di palleggio, e allora o fai gol o lo prendi e così è successo. Loro hanno giocato gran parte del secondo tempo in area e non c’erano spazi per entrare. Perciò, pur essendo noi una squadra che non crossa tanto, ho messo dentro Asencio, che da qui alla fine spero ci darà una mano quando troveremo avversari tanto chiusi. Alla fine è arrivato l’episodio, che occorreva per andare in gol, ma la squadra lo ha cercato e lo ha voluto fino alla fine. Ci prendiamo il pareggio che però deve valere come lezione. La contestazione finale? I tifosi vogliono sempre vincere, è normale… L’invito dei nostri tifosi presenti qui ci deve servire come sferzata. Anche io a fine partita ho parlato a tutti chiarendo che dev’essere una gara che ci deve servire. Il nervosismo di Bisoli? L’arbitro e il Quarto Uomo sanno cos’è successo, non aggiungo altro. Il rigore parato? Quando fai subito gol, poi arriva un rigore e te lo parano, devo dire che la gara la stavamo conducendo comunque noi. Poi non abbiamo più fatto un calcio di attacco ma solo di possesso, quando invece avevamo bisogno di giocare sugli esterni, andare dentro, senza far girare veloce la palla. Basta quindi un nonnulla per prendere un gol. Meriti del Cosenza? Certo. Per situazione di classifica e tanti motivi, il Cosenza ha fatto la partita che doveva fare. Siamo noi che siamo scesi su un livello che non ci appartiene, con poca dinamicità e ci è andata pure bene…

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