COSENZA (di Pierpaolo Sergio) – Nel giorno del 114° compleanno, il Lecce torna da Cosenza con uno scialbo pareggio raggiunto all’ultimo respiro dopo un primo tempo dominato. Dopo il pareggio silano allo scadere del primo tempo e il raddoppio in avvio di ripresa, la squadra di Baroni si disunisce, va in inspiegabile affanno e deve dar fondo a tutte le energie per acciuffare il 2-2 al 96′ grazie al subentrato Blin. Nella generale serata incolore, si distingue Hjulmand, sempre più leader di un gruppo in difficoltà, mentre Strefezza e Coda durano solo un tempo e poi evaporano. Male Simic, Majer e Listkowski.

PLIZZARI voto: 5,5
Seconda gara consecutiva da titolare per lui, dopo l’esordio con il Brescia in cui non tutto è filato liscio. Anche stavolta, alla prima occasione del Cosenza creata al 44′, incassa la rete del pareggio di Larrivey a cui aveva respinto il colpo di testa a fil di palo ma sulla cui ribattuta a rete non può fare nulla. In avvio di ripresa Millico prima lo spaventa con un tiro a fil di palo, poi lo beffa con uno scavetto per il raddoppio della squadra di casa. Altro grande pericolo al 67′ quando il neo-entrato Laura sfiora la terza marcatura ancora su pallonetto dalla linea di fondo.

GENDREY voto: 5
Viene riproposto sull’out destro della difesa salentina si limita a controllare le sporadiche avanzate dei padroni di casa. Da quella fascia arrivano tuttavia i pochi pericoli che la formazione silana crea nel primo tempo, tra cui l’azione dell’1-1 allo scadere che rimette in parità la contesa. In grande confusione dopo lo svantaggio, non riesce a portare palloni giocabili negli ultimi trenta metri di campo. Esce nel finale senza lasciare rimpianti.

→ (dall’80’) CALABRESI voto: S.V.
Entra male in partita commettendo tanti errori di misura nel tentativo di strafare quando doveva limitarsi a fare giocate pulite e semplici cercando di aggirare il Cosenza asserragliato in area.

LUCIONI voto: 6
Larrivey e Millico non usano le buone maniere nei contrasti aerei che ingaggiano col capitano giallorosso. Controlla senza affanni le sporadiche iniziative degli uomini di Bisoli per tutti i primi 45′. Assiste impotente al raddoppio di Millico sulla cui palombella prova un intervento alla disperata. Finisce a fare il quinto attaccante per acciuffare un punto che almeno muove la classifica.

SIMIC voto: 4,5
Prima apparizione da titolare per il difensore croato che mostra tutta la ruggine accumulata nei lunghi mesi di inattività quando si fa beffare da Larrivey nell’azione del pareggio calabrese in cui si perde in marcatura il centravanti che riesce prima a colpire di testa in beata solitudine, poi ha il tempo di riprendere la respinta di Plizzari e battere a rete. Inutile il suo disperato tentativo di intercettare il tiro che chiude la prima frazione in un equilibrio che non rispecchia assolutamente quanto visto fino ad allora in campo. L’errore ancor più grave arriva poi in apertura di ripresa quando si fa uccellare da Millico che gli prende il tempo, lo aggira e va a segnare a tu per tu con Plizzari con un bel tocco sotto.

GALLO voto: 5,5
I buoni spezzoni di gara disputati nelle scorse uscite del Lecce gli hanno fatto meritare una maglia nell’11 iniziale. Nel primo tempo si propone con continuità nella metà campo cosentina anche se non crea particolari problemi alla pur distratta difesa rossoblù. Nella ripresa la foga di recuperare il risultato lo porta a commettere tanti errori in appoggio anche se solo dalle sue parti arrivano le poche manovre giallorosse d’attacco.

MAJER voto: 5
Zan, che ti succede? Rispolverato titolare dopo qualche partita in chiaroscuro, tra le due mezzali è quella che partecipa meno alla costruzione del gioco e che meno si vede in area avversaria. Poco convinto in ogni giocata, scompare pian piano dalla contesa e il suo tecnico allora lo cambia per dare altra inerzia (almeno nelle intenzioni) all’incontro.

→ (dal 66′) BLIN voto: 7
Vero e proprio uomo della Provvidenza per Baroni e tutta la squadra salentina. In pieno recupero, all’ultimo respiro, segna in mischia furibonda nell’area di porta con un colpo di testa la rete che regala al Lecce un punto oramai insperato e festeggia giustamente come un matto quel gol che regala un punticino che potrebbe pesare tanto nel computo finale di questa stagione in chiave promozione.

HJULMAND voto: 7
Altra prestazione di carattere, tutta grinta e attenzione in copertura, impreziosita da ripetuti recuperi che trasforma spesso in rapidi capovolgimenti di fronte. Tra i pochissimi a giocare come l’occasione richiedeva, senza abbassare mai il ritmo e giocando con raziocinio mentre tanti suoi compagni attorno erano, a dirla in maniera generosa, in bambola. Merita una categoria superiore.

GARGIULO voto: 6
Difende per quel poco che è chiamato a difendere e va a fare da guastatore in area calabrese in fase di possesso. Non è ancora brillante ma appare in crescita di condizione. Quando c’è da premere sull’acceleratore per cercare il 2-2 Baroni lo richiama in panchina sperando in energie più fresche.

→ (dal 66′) RAGUSA voto: 5
Innesto che cambia solo casualmente l’incredibile inerzia di un match che il Lecce stava gettando alle ortiche senza che lui riuscisse a trovare lo spunto per impensierire il Cosenza arroccato in area e sbagliando tutto quel che si poteva sbagliare. Unica eccezione il cross per Coda che a sua volta offre a Blin la palla del pareggio.

STREFEZZA voto: 6
Altro assist da leccarsi i baffi per lui quando, in apertura di gara, con uno pallonetto a scavalcare la difesa cosentina, offre a Coda un pallone d’oro da scaraventare in fondo al sacco. I compagni lo cercano con insistenza perché da lui partono per lo più le azioni leccesi anche se i difensori di Bisoli lo tartassano con falli a ripetizione per limitarne la pericolosità. Nella ripresa si ecclissa come tutti i suoi compagni e, dopo aver sprecato una buona chance, viene avvicendato.

→ (dall’80’) ASENCIO voto: S.V.
Mossa della disperazione a 10′ dalla fine per tentare di scardinare il fortino di Bisoli a difesa del prezioso vantaggio. Accolto dai fischi dei suoi ex tifosi, non tocca praticamente un pallone ma festeggia il pari di Blin con tutti gli altri.

CODA voto: 6
Ci mette poco più di un minuto a trovare la rete numero 18 in questo campionato con un poderoso diagonale di collo esterno destro che non lascia scampo a Matosevic. Dopo un turno di astinenza, riprende subito a fare gol per consolidare la supremazia in classifica marcatori. Al quarto d’ora però dapprima provoca il rigore concesso da Marinelli per fallo di mano di Hristov, poi va lui stesso a calciare dal dischetto ma il portiere intuisce e devia in angolo. Da lì in poi è una prestazione in calando in cui non trova il modo di calciare in porta o creare pericoli, eccezion fatta per il pallone che al 96′ appoggia con un colpo di testa a Blin per il 2-2 finale.

LISTKOWSKI voto: 5
Si vede molto poco per tutto il primo tempo. Del tridente d’attacco leccese proposto allo stadio “San Vito-Marulla” è il meno coinvolto nella manovra e non trova mai lo spunto individuale per andare alla conclusione o provare lo scambio stretto con i compagni di reparto per incunearsi tra le fitte maglie della retroguardia silana. Agli albori dei secondi 45′, dopo il gol di Millico, viene allora richiamato in panchina.

→ (dal 55′) RODRIGUEZ voto: 5,5
Entra in campo subito dopo la rete del vantaggio dei padroni di casa per dare più imprevedibilità all’attacco leccese ed ha subito una grande occasione, ma il suo diagonale di sinistro è parato da Matosevic di piede. Grave invece l’errore al 75′ quando, tutto solo, calcia alto dal limite dell’area sprecando la possibilità di pareggiare in anticipo.

All. BARONI voto: 5,5
Non è sufficiente dominare un primo tempo giocato sì a ritmi ridotti, ma col piglio della squadra che va a dettare il proprio gioco contro un avversario rabberciato per la tante assenze e che si conferma nettamente inferiore in tutto rispetto ai giallorossi fuorché nel carattere. La solita dormita difensiva permette al Cosenza di pareggiare e riaprire una gara mai in discussione fino ad allora. In apertura di ripresa il Lecce va addirittura in svantaggio e soffre l’inenarrabile per ottenere un pareggio buono solo per dare continuità ai risultati. Errori imperdonabili quando le giornate alla fine del campionato diventano sempre meno ed i punti sempre più pesanti.

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